Leonardo da Vinci arriva a Milano nel 1482 e rimase affascinato da questa città, una delle poche in Europa che allora superava i centomila abitanti e che poteva offrire grandi opportunità al genio del Rinascimento, che allora aveva trent’anni.
Leonardo da Vinci rimase a Milano fino al 1500 e qui ha lasciato molte opere, che è possibile ammirare attraversando la città con un percorso originale.
Ecco i 6 luoghi da visitare a Milano sulle orme di Leonardo.
Cenacolo Vinciano.
L’affresco dell’Ultima Cena presso il refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie è famoso quanto la Gioconda. Realizzato da Leonardo tra il 1496 e il 1498 su incarico di Ludovico il Moro, che intendeva collocare qui la propria sepoltura e quindi l’intero complesso architettonico costituito dalla Chiesa e dal Convento dovevano essere un capolavoro e in sintonia con le ambizioni del duca. Leonardo con l’Ultima Cena creò un capolavoro dal punto di vista prospettico aprendo la parete di fondo del refettorio con l’illusione di una stanza spaziosa, inoltre rappresentò l’Ultima Cena interpretando la personalità di ciascun apostolo ed i loro sentimenti in quel momento.
Il sito ufficiale per prenotare la visita al Cenacolo – https://www.vivaticket.it/index.php?nvpg[tour]&id=744
La Biblioteca Ambrosiana.
Il Codice Atlantico è conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano ed è la più ampia raccolta di disegni e scritti di Leonardo. E’ composto da 1.119 fogli raccolti in 12 volumi, redatti in circa quarant’anni (dal 14878 al 1519) e su vari argomenti tra cui astronomia, botanica, anatomia e meccanica. Qui si trovano i famosi fogli con gli studi sul volo.
Il sito della Biblioteca Ambrosiana – https://www.ambrosiana.eu/jsp/index.jsp
Gli Orti di Leonardo.
La tradizione fa derivare questo bellissimo parco, di circa 5 mila metri quadrati, da una vigna che Ludovico il Moro avrebbe donato a Leonardo in segno di riconoscimento per l’opera svolta al servizio del Ducato. Il parco fa parte del Palazzo delle Stelline ed è situato a poca distanza dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie. L’edificio, prende il nome dall’antico monastero delle suore Benedettine di Santa Maria della Stella (“Stelline”) e divenne orfanotrofio alla metà del Settecento. Attualmente è un luogo di pregio per congressi, convegni, dibattiti e manifestazioni.
Il sito della Fondazione Stelline – https://www.stelline.it/it/homepage
La Sala delle Asse al Castello Sforzesco.
I dipinti di Leonardo conservati nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco sono databili al 1498, ma di cui si era persa traccia fino alla fine dell’Ottocento, quando riemersero dalle pareti le decorazioni di rami e fogliami. La decorazione si sviluppa in una sorta di pergolato e offre l’illusione di trovarsi non in una stanza chiusa ma in un ambiente aperto verso l’esterno. In occasione di Expo è stato realizzato un allestimento multimediale basato su proiezioni, ologrammi e una illuminazione puntuale. Un’occasione imperdibile per scoprire la magia della Sala delle Asse e il genio di Leonardo.
Sito del Castello Sforzesco – https://www.milanocastello.it/
Il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”.
Il più grande museo scientifico e tecnologico italiano si trova a Milano ed è dedicato a Leonardo. Sulla base dei manoscritti vinciani sono stati realizzati i modelli esposti e l’esposizione dei modelli è arricchita da una serie di disegni sui suoi molteplici campi di interesse.
Sito ufficiale del Museo – https://www.museoscienza.org/
La Conca dell’Incoronata.
Si tratta della più importante testimonianza ancora esistente delle opere di ingegneria idraulica che permisero il trasporto fluviale a Milano. Connetteva il Naviglio Martesana alla cerchia dei Navigli ed è conosciuta anche come Conca di Leonardo perché fu costruita nel1496, periodo in cui Leonardo da Vinci divenne ingegnere ducale. Con l’interramento dell’intera cerchia avvenuto nel 1929, la conca perse la sua funzione di collegamento tra i canali acquatici, ma ancora oggi è visibile il sistema di chiuse formato dalle porte originali, oltre al canale, mentre sono scomparse le tracce relative agli ormeggi per lo scarico merci.