CANOVA A VENEZIA: CANOVA ALLE GALLERIE DELL’ACCADEMIA DI VENEZIA
Canova a Venezia. Una delle maggiori novità del nuovo percorso espositivo delle Gallerie dell’Accademia, che ho recentemente descritto in un post speciale dedicato alle nuove sale dell’ala palladiana, è data dall’esposizione delle opere di Antonio Canova a Venezia.
Si tratta di opere spesso scelte e inviate dallo scultore stesso e che dovevano essere usate come strumento didattico per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti, di cui fu studente ed a cui rimase legato per tutta la vita.
Queste opere sono molto importanti per comprendere il processo creativo di Antonio Canova, dal disegno al bozzetto fino all’opera finita.
Non è la prima volta che Canova a Venezia trova una nuova collocazione all’interno di un Museo.
Anche il Museo Correr recentemente ha riservato uno spazio speciale ad Antonio Canova attraverso il Progetto Sublime Canova e che espone nelle sale Neoclassiche (ne avevo scritto qui) le opere del maestro.
Il progetto delle Gallerie dell’Accademia ha il merito di recuperare una serie di opere che Canova aveva pensato per un uso didattico e quindi riservate agli studenti.
Con la cessazione della funzione didattica attribuita alle Gallerie e dopo la separazione dall’Accademia di Belle Arti nel 1882, i gessi canoviani sono stati declassati a materiali minori perché ritenuti privi di originalità.
Per anni sono stati confinati nelle retrovie del museo tanto da essere ridotti, nell’ultimo allestimento museale, a tre soli bozzetti originali in terracotta, esposti in una vetrina, poiché la maggior parte dello spazio era riservato alla pittura.
I recenti studi canoviani hanno ridato a questi gessi un ruolo importante e si è resa necessaria una valorizzazione, poiché sono lo strumento essenziale di divulgazione di Canova delle proprie opere.
Ecco perché ora occupano uno spazio prestigioso all’interno dell’ala palladiana.
Alle Gallerie dell’Accademia ora trovate accanto ai gessi delle quattro stele funerarie (un genere diventato comune grazie a Canova nella prima metà dell’Ottocento) i sei fregi in gesso, ultima creazione artistica di Canova, che le inviò nel 1822 a Venezia per farle tradurre in pietra dagli scultori dell’Accademia e destinarle al Tempio Canoviano di Possagno.
Non mancano però i grandi gessi dei due leoni per il monumento nella Basilica di San Pietro a Roma per Papa Rezzonico, testimonianza delle straordinarie capacità dello scultore, ed i bozzetti di Canova.
L’opera forse più bella, però, è il gruppo in gesso della Pietà.
Si tratta del calco migliore tratto dal modello originale ora conservato presso la Gipsoteca Canoviana di Possagno (nei pressi di Treviso).
Era stato Quatremère de Quincy, teorico dell’architettura e critico d’arte, grande amico di Canova, a suggerire l’esecuzione di quest’opera, destinata alla chiesa parigina di Saint-Sulpice, data l’assenza di testimonianze della produzione sacra dell’artista in terra francese; il gruppo plastico diventò un’opera in marmo e in bronzo solo dopo la morte dell’artista.
INFO
Le Gallerie dell’Accademia si trovano in Campo della Carità nel Sestiere di Dorsoduro (al n° civico 1050) a Venezia, di fronte al Ponte dell’Accademia.
LINK
https://www.gallerieaccademia.org
Ho scritto alcuni post anche su altri musei di Venezia.
LEGGI ANCHE: Il Museo Guggenheim a Venezia, la Basilica di San Marco e il Palazzo Ducale.
posso dire solo una parola “STUPENDE” L’Italia e’ il cuore e spirito della Arte in tutto il mondo
Grazie Zouhair 🙂