RITORNO A COLA DELL’ AMATRICE: UNA MOSTRA PER NON DIMENTICARE CHE l’EMERGENZA DEL TERREMOTO NON E’ FINITA PER I MUSEI ITALIANI
Era il 24 agosto 2016 e le città di Accumoli, Arquata del Tronto e Amatrice sono diventate il simbolo di un evento catastrofico che troppo speso colpisce l’Italia e che spezza vite e territori ricchi di storia.
Quasi un anno fa un’ampia zona del Centro Italia è stata colpita da una violenta scossa di terremoto e ora a Milano arriva la mostra Ritorno a Cola dell’Amatrice. Opere dalla Pinacoteca civica di Ascoli Piceno.
Un’esposizione che vuole tenere alta l’attenzione sul patrimonio artistico delle zone colpite dal terremoto del centro Italia e tenta di salvare ciò che è stato distrutto.
LEGGI ANCHE: Cosa vedere a Milano.
L’evento è un progetto di Regione Lombardia a cura di Vittorio Sgarbi, che porta a Milano le opere dell’artista di Amatrice Nicola Filotesio, conosciuto come Cola dell’Amatrice, provenienti dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.
La mostra si svolge al Museo Bagatti Valsecchi, dal 27 maggio fino al 27 agosto ed è collegata alla campagna di raccolta fondi che ICOM Italia sta portando avanti con il progetto “Adotta un Museo”.
In fondo al post trovate tutte le informazioni per vedere la mostra: costo del biglietto e link ufficiale.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di mantenere alta l’attenzione su un territorio ferito ma anche di raccogliere i fondi per il restauro della Vergine, statua lignea del XV secolo della chiesa di San Pellegrino a Norcia
Ho rivolto alcune domande a Giuliana Ericani, responsabile del progetto “Adotta un museo” di ICOM Italia, per capire la situazione del patrimonio museale nelle zone colpite da terremoto e quali sono stati i passi che ICOM ha fatto fino ad ora e i primi risultati ottenuti.
Una mostra a Milano per non dimenticare che i musei del Centro Italia hanno ancora bisogno del nostro aiuto.
Caterina ART post Blog: All’indomani della prima scossa di terremoto che ha colpito il Centro Italia, l’ICOM (International Council of Museums) si è subito attivato per fare una ricognizione dei danni nei musei.
Quale situazione avete trovato e su cosa siete intervenuti subito?
Immediatamente è stato predisposto, ed approvato nell’Assemblea di Roma del 10 ottobre, un decalogo da applicarsi in caso di calamità naturali nel quale sono elencate le azioni di ICOM Italia, azioni che non comprendono nè ricognizioni nè raccolta fondi ma la costruzione di una rete di solidarietà tra realtà museali italiane, per azioni concrete di restauro, di ricostruzione, progetti di attività museali.
Caterina APB: ICOM Italia ha lanciato subito la campagna ADOTTA UN MUSEO, promuovendo, sulla base delle richieste degli stessi musei, l’avvio di progetti che fossero sostenuti da altre istituzioni disponibili ad offrire il loro aiuto.
A distanza di qualche mese come sta procedendo il progetto?
G. E. : Il progetto ha avuto un avvio non facile per la difficoltà da parte dei musei di predisporre progetti, impegnati com’erano, in una situazione umana perlopiù disperante (domicilio spostato, uffici impraticabili, assenza di interventi di evacuazione delle opere, la grave scossa del 30 ottobre, le ancor più gravi condizioni atmosferiche).
I coordinamenti regionali di ICOM per l’Umbria, le Marche d il Lazio hanno sopperito a queste difficoltà, divenendo riferimento in loco per un coordinamento generale affidato a chi scrive.
A partire dall’incontro di Osimo del 12 marzo, risolti i problemi di deposito delle opere (le ultime quelle dei musei di Camerino hanno trovato ospitalità in due depositi in loco) la campagna ha visto i suoi primi risultati ma soprattutto ha iniziato ad essere strutturata in modi rispondenti allo spirito della campagna stessa, cioè quello di legare in rete i musei in difficoltà con quelli che davano la loro disponibilità a venire in aiuto.
A Ferrara, nell’ambito del Salone del restauro e dei musei sono stati presentati i primi risultati: restauri ad opera del Museo Poldi Pezzoli di Milano di un’opera della Rete dei Musei Sibillini, dei Musei di Verona di una tela di Sebastiano Conca del museo di Matelica (esposta a Castelvecchio dal 20 maggio), adozione da parte del Comune di Osimo di opere della rete dei Sibillini esposti nella sede Comunale fino a settembre, una APP da parte di U.T.O.P.I.C per la individuazione delle opere e delle loro provenienze per lo stesso museo, l’impegno dei Musei di Ateneo di Padova all’acquisto di un furgone per la didattica fuori sede dei Musei di Ateneo di Camerino, “Omaggio a Cola dell’Amatrice“, una mostra a Milano sede della Regione lombardia ed al Museo Bagatti Valsecchi con una raccolta fondi.
Caterina APB: L’iniziativa di ICOM Italia per i musei del terremoto è dunque un’iniziativa di solidarietà tra strutture museali, ma è soprattutto un modo per creare una rete tra i professionisti che lavorano ogni giorno nei nostri musei.
Quali sono gli obiettivi per i prossimi mesi?
G. E. : Gli obiettivi del progetto divengono con il passare dei mesi più impegnativi: bisogna ora lavorare sulla ripresa delle attività, in particolare sulle azioni educative in vista della riapertura dell’anno scolastico a settembre.
E’ stato predisposto in questi giorni da parte della Segreteria un progetto di crowdfunding che verrà ad integrare fondi messi a disposizione dai musei di Torino e dalla Fondazione Museo della ceramica di Faenza per progetti di attività che stiamo predisponendo.
A Parigi nel corso dell’Assemblea annuale di ICOM ai primi di giugno contiamo di presentare il progetto ai Comitati Nazionali di tutto il mondo e ai Comitati Internazionali per azioni di solidarietà da parte dei colleghi stranieri.
INFO
Ritorno a Cola dell’Amatrice. Opere dalla Pinacoteca civica di Ascoli Piceno
27 maggio fino al 27 agosto
Museo Bagatti Valsecchi
BIGLIETTI
Ingresso: intero 9 euro, ridotto 6 euro
LINK
museobagattivalsecchi.org/ritorno-cola-dellamatrice
#ritornoacola