La tecnologia al servizio dell’arte: il caso della Scapiliata di Leonardo
La tecnologia al servizio dell’arte è uno di quei temi di cui tutti parlano ma che in molti non hanno ancora compreso che benefici può portare ai visititatori e, in generale, alla collettività.
Certamente la tecnologia può facilitare la diffusione e la conoscenza dell’arte, non solo dei grandi capolavori.
Come?
Rendendo la visione di un’opera d’arte un’esperienza utile, divertente e soprattutto accessibile anche a chi non ha dimestichezza con manuali di storia dell’arte oppure si sente un profano.
Lo sfruttamento della tecnologia nel settore culturale è una sfida e recentemente alla Galleria Nazionale di Parma è stata data una dimostrazione pratica.
La tecnologia al servizio dell’arte: il caso della Scapiliata
Fino al 24 febbraio 2020 al Louvre si potevano ammirare molte opere di Leonardo da Vinci, in alcuni casi riunite sotto lo stesso tetto per la prima volta, in occasione della grande mostra dedicata al genio leonardesco.
Una mostra, quella del Louvre, irripetibile in tempi brevi perchè il prestito e il trasferimento delle opere di Leonardo non è sempre facile. Resterà nella storia di questa mostra, ad esempio, il caso del ricorso al Tar del Veneto di “Italia nostra”, che aveva contestato la decisione del Ministero sul prestito al Louvre dell’Uomo Vitruviano di Leonardo. Ricorso respinto tra l’altro!
Tra le opere esposte al Louvre c’era anche la “Scapiliata” ma, nelle settimane della mostra parigina, i visitatori della Galleria Nazionale di Parma non hanno trovato uno spazio vuoto al posto dell’opera e neppure un cartello della direzione del museo che si scusava del disagio per non poter ammirare l’opera.
Tutto era al suo posto e apparentemente in ordine. La Scapiliata di Leonardo da Vinci era a Parigi e contemporaneamente a Parma, nel suo museo e tutti potevano ammirarla.
Un miracolo?
No, solo tecnologia al servizio dell’arte.
LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELL’ARTE ALLA PILOTTA DI PARMA
Vedere la Scapiliata di Leonardo nel museo che la custodisce, mentre si trovava esposta al Louvre è stato un miracolo tecnologico.
La tecnologia al servizio dell’arte ha permesso di ammirare l’opera di Leonardo grazie ad un sistema di riproduzione digitale.
Chi, durante la mostra di Leonardo al Louvre, si recava presso la Galleria Nazionale di Parma ammirava un DAW® – Digital ArtWork, un’edizione digitale su monitor riprodotta in serie limitata, numerata e certificata, in scala 1:1, fedele all’originale e protetta da un triplo sistema crittografato, realizzata dalla startup Cinello.
Per accorgersi che non si trattava dell’originale era necessario leggere con attenzione la didascalia.
L’iniziativa della Galleria Nazionale di Parma si inserisce nelle attività che l’associazione Save the Artistic Heritage propone per favorire la diffusione dell’arte nel mondo.
La riproducibilità dell’arte attraverso la tecnologia digitale permette la diffusione dei capolavori che sono considerati inamovibili.
Sappiamo infatti che alcune opere sono troppo fragili per essere trasportate oppure troppo complesse da trasferire da un luogo all’altro sia per ragioni pratiche (le dimensioni ad esempio) oppure per ragioni assicurative o di sicurezza (ci sono opere che sono dei simboli e identitarie di una Nazione, quindi sempre esposte a possibili manifestazioni di dissenso).
Nel caso della Scapiliata di Leonardo la riproduzione digitale è stata realizzata per il Museo che aveva concesso in prestito l’opera, ma prevedo in futuro una mostra che utilizzi questa tecnica per poter ammirare quelle opere, come gli affreschi, che non si possono trasportare ma la cui presenza in una mostra su un artista specifico sarebbero fondamentali.
Il futuro nei musei è già arrivato e le possibilità che si aprono davanti a noi sono praticamente infinite.
Basta coglierle le opportunità e metterle al servizio di progetti utili alla collettività e anche per avvicinare un nuovo pubblico all’arte.
NUOVO ALLESTIMENTO PER LA SCAPILIATA
Nella Scapiliata Leonardo non realizza semplicemente una icona di bellezza femminile ma molto di più. Con uno sperimentalismo unico nel suo genere, riesce a riassumere la complessità divina della realtà.
La Scapiliata di Leonardo è forza, libertà, femminilità, idolo di perfezione estetica capace di riassumere tutte le forme della vita.
In questa tavoletta Leonardo dipinge esattamente ciò che lui stesso ha suggerito, a proposito della raffigurazione della chioma della figura femminile, nel “Trattato sulla pittura”: «Fa tu adunque alle tue teste gli capegli scherzare insieme col finto vento intorno agli giovanili volti, e con diverse revolture graziosamente ornargli». È l’autorevole opinione del professor Pietro Marani e del Direttore Simone Verde.
In occasione delle recenti Celebrazioni dei 500 anni dalla morte del suo autore, La Scapiliata ha trovato una cornice consona, coerente con il prezioso dipinto e ad esso coeva.
L’acquisto di questo prestigioso manufatto ligneo è stato finanziato dal Garden Club di Parma, con un intervento straordinario che ha contribuito a valorizzare il dipinto anche nelle sue componenti estetiche. L’associazione, che da tempo affianca la Pilotta condividendone i programmi culturali, ha deciso di sostenere la donazione della cornice poiché identifica nell’opera uno dei più importanti capolavori del Complesso della Pilotta capace di qualificare come icona le sue collezioni a livello internazionale.
Con questo nuovo vestito, il capolavoro di Leonardo era stato protagonista della mostra La fortuna della Scapiliata di Leonardo da Vinci, allestita nel Complesso della Pilotta dal 18 maggio al 12 agosto 2019, iniziativa di grande successo particolarmente apprezzata dal pubblico.
Dal temporaneo della mostra, al definitivo posizionamento della Scapiliata allinterno del percorso museale rimodellato per la Nuova Pilotta.
Ed è quello che parmensi e turisti possono ammirare ora nell’ala ovest (in via di completo restyling).
La meravigliosa tavola di Leonardo è stata posizionata su una ampia superfice metallica grigia e su una parete in marmorino anchesso grigio, che crea un perfetto contrasto cromatico con loro e il bruno che connotano il dipinto e la cornice.
È stato creato uno spazio dedicato per farne apprezzare l’eccezionalità senza tuttavia interrompere il percorso tematico espositivo e la tavoletta di Leonardo appare collocata all’interno di una vetrina speciale, un climabox appositamente progettato, che ripara il capolavoro di Leonardo non solo dal pericolo di intromissione da parte di malintenzionati ma la preserva anche dalle polveri e da eccessi di luminosità e umidità.