La mostra di Luigi Pericle al MASI di Lugano: Ad astra

Luigi Pericle | mostra Lugano

LA MOSTRA DI LUIGI PERICLE AL MASI DI LUGANO: AD ASTRA

La mostra di Luigi Pericle al MASI di Lugano celebra la ricerca dell’artista a vent’anni dalla sua scomparsa, ripercorrendo la sua parabola artistica e spirituale attraverso una selezione di dipinti, disegni, schizzi, documenti e scritti.

La mostra di Luigi Pericle al MASI

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mostra Lugano | Luigi Pericle

Dopo la prima retrospettiva mondiale a Venezia, Luigi Pericle viene presentato per la prima volta in un museo svizzero.
Dal 18 aprile al 5 settembre 2021 il MASI di Lugano, Museo d’arte della Svizzera italiana, ospita l’esposizione intitolata “Luigi Pericle. Ad astra”, curata da Carole Haensler in collaborazione con Laura Pomari e realizzata con il supporto dell’Archivio Luigi Pericle e del Museo Villa dei Cedri di Bellinzona.

La mostra è un viaggio alla scoperta delle opere e della ricerca spirituale di Pericle, reso possibile grazie a una selezione accurata dei dipinti, dei disegni, degli schizzi, dei documenti e degli scritti proprio nell’anno in cui ricorrono i vent’anni dalla morte dell’artista.

“Luigi Pericle. Ad astra” è una mostra suddivisa in cinque sezioni e presenta le sue opere in ordine cronologico, consentendo quindi di conoscere la vita e la carriera di un artista che non ha mai cercato la fama, nonostante essa abbia più volte bussato alla sua porta, ma ha dedicato tutta la sua esistenza all’arte e allo studio di discipline antiche.

CHI ERA LUIGI PERICLE

Luigi Pericle Giovannetti era nato a Basilea e conobbe presto il successo grazie alla sua attività di illustratore e grafico.
All’inizio degli anni Cinquanta si trasferisce con la moglie ad Ascona, alle pendici di Monte Verità (dove ora ha sede l’Archivio Luigi Pericle), per dedicarsi alla pittura, al disegno e allo studio di discipline come la teosofia, l’antroposofia, lo yoga integrale, lo zen, la cabala, l’alchimia, l’astrologia, l’ufologia, la medicina cinese, l’omeopatia, l’agopuntura, le lingue e le culture orientali e di antiche civiltà.

L’esistenza di Luigi Pericle, dunque, era più simile a quella di un filosofo e, per certi aspetti, anche a quella di un mistico capace di sintetizzare le sue riflessioni sulla vita e sul destino dell’umanità in opere realizzate con una tecnica raffinatissima.

LE OPERE DI LUIGI PERICLE

Osservando i dipinti di Luigi Pericle si nota subito che la materia pittorica è quasi inesistente. Non c’è quasi traccia della pennellata e il colore e il segno sono strumenti per proiettare chi guarda in una dimensione ultraterrena.

Nonostante la sua fosse una vita ritirata non era priva di relazioni. Aveva, infatti, contatti con gli intellettuali dell’epoca, soprattutto con coloro che frequentavano Monte Verità, che nel corso del Novecento fu un punto di riferimento per la vita culturale europea.
Molti artisti e intellettuali, come Luigi Pericle, erano stati attratti dagli stili di vita alternativi che in quei luoghi si sperimentavano sin dagli inizi del XX secolo e che ambivano a un ritorno alla natura e all’allontanamento dai modelli legati al capitalismo.
Per questo motivo, ma anche per la storica neutralità della Svizzera, per la natura e il clima mediterranei, Ascona è stata a lungo il luogo in cui si sono incontrati pensatori e artisti come Carl G. Jung, Hermann Hesse, Hugo Ball, Otto van Rees, Paul Klee, Hans Arp, Isadora Duncan, Jean Arp e anche Luigi Pericle.

Per un periodo Pericle diede anche lezioni private di pittura ad una giovane Ingeborg Lüscher, che sarebbe diventata una nota artista internazionale e moglie del critico e curatore Harald Szeemann.

Le opere di Luigi Pericle suscitano l’interesse di uno dei più grandi collezionisti svizzeri, Peter G. Staechelin. Tra i due nasce un’amicizia destinata a diventare una vera e propria collaborazione che sfocia anche in un lavoro per la pubblicazione di una monografia dell’artista, nel 1979.

LUIGI PERICLE L’ILLUSTRATORE, IL PITTORE E LO SCRITTORE

La mostra di Luigi Pericle al Masi di Lugano permette di conoscere meglio un artista unico nel panorama dell’arte della seconda metà del Novecento. Un artista che parallelamente alla produzione pittorica si è dedicato all’illustrazione, pubblicando vignette su testate come il Washington Post, l’Herald Tribune o la rivista Punch, ma che ha anche realizzato centinaia di disegni che sono da considerarsi non come studi preparatori per le opere pittoriche ma opere autonome. Il disegno per Pericle era una sorta di meditazione quotidiana.

Nell’ultima parte della sua vita Luigi Pericle concentra le sue energie per la stesura di un romanzo che è la sintesi dei suoi studi e consente di comprendere meglio la sua visione del mondo.
Si tratta di un racconto ambientato in un futuro post-apocalittico e l’ultimo capitolo fu pubblicato, nel 1995, col titolo “Amduat”.
Il protagonista della storia compie un viaggio spazio-temporale e l’incontro si alcuni extraterrestri, provenienti dall’antico Egitto, gli predicono la fine del mondo e l’inizio di una nuova civiltà.

Luigi Pericle | Matri Dei d.d.d.

Luigi Pericle, Il segno della trasformazione (Matri Dei d.d.d.), 1964. Tecnica mostra su tela. Collezione Dr- pur. M. Caroni, Svizzera.

La mostra di Luigi Pericle al Masi di Lugano è solo una delle tante tappe che stanno portando alla luce l’universo creativo e spirituale di Luigi Pericle. Un percorso che non si è interrotto nemmeno durante i mesi di lockdown grazie al progetto di incontri online dell’Archivio Luigi Pericle, grazie al quale storici, critici, curatori, giornalisti e studiosi, hanno raccontato i tanti aspetti di questo artista, alla luce delle scoperte e degli studi fatti finora.

AD ASTRA.
LA MOSTRA DI LUIGI PERICLE AL MASI

Luigi Pericle. Ad astra
Dal 18 aprile al 5 settembre 2021
MASILugano, Svizzera

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