Hai mai riflettuto sul legame tra i tormenti della storia e la metamorfosi dell’arte?
Capire cos’è l’Espressionismo Astratto significa immergersi nella storia e comprendere come l’arte ha cercato di raccontare la vita.
Celebrato come la Scuola di New York, l’Espressionismo Astratto è figlio del caos della Guerra che ha preso forma alla fine degli anni ’40. La devastazione globale portata dalla Seconda Guerra Mondiale non solo modificò solo la geografia del mondo, ma anche la mente dell’uomo, provocando una rivoluzione artistica.
Dal Caos della Guerra alla Tela: cos’è l’Espressionismo Astratto
Pollock, Alchimia
Gli artisti dell’Espressionismo Astratto, posti di fronte al bivio che portava da un lato al Caos e dall’altro alla Speranza, trovarono rifugio nella tela e teorizzarono che l’inconscio umano fosse la chiave per una nuova dimensione artistica.
Attraverso pennellate e colori, si imbarcarono in un viaggio per esplorare estetica, emozione e filosofia, inaugurando così una nuova era dell’arte.
ESPRESSIONISMO ASTRATTO, TEMI E ARTISTI
Il tumulto sociale che seguì la guerra scosse profondamente il mondo dell’arte. Molti artisti si sentirono disorientati e questo sentimento di incertezza alimentò la convinzione che una nuova forma d’arte fosse necessaria per riflettere la condizione umana post-bellica.
Numerosi artisti europei si trasferirono negli Stati Uniti, fondendo la loro eredità artistica europea con quella degli artisti americani. Il centro artistico e culturale del mondo si trasferì da Parigi a New York, segnando una nuova alba per l’arte moderna.
Gli artisti espressionisti astratti adottarono un approccio fortemente introspettivo nella creazione artistica. Credevano che l’esplorazione delle emozioni inconsce e l’abbandono dell’espressione realistica fossero il sentiero verso una nuova forma d’arte.
Il mondo inizialmente non comprese artisti come Jackson Pollock, che non dipingeva ma faceva sgocciolare la vernice sulla tela, ma con il tempo le sue opere conquistarono una posizione di rilievo nel panorama artistico.
L’Espressionismo Astratto non si preoccupava di ritrarre la realtà ma si focalizzava piuttosto sugli elementi fondamentali dell’arte come linea, forma e colore, evitando rappresentazioni concrete del mondo fisico. Tuttavia, artisti come Willem de Kooning spesso rappresentavano figure femminili, mostrando una diversa interpretazione del movimento.
Jackson Pollock e Willem de Kooning erano entrambi maestri della pittura gestuale. In questa forma d’arte, le pennellate erano vibranti ed energiche, e Pollock, in particolare, richiedeva un’energia fisica considerevole, posizionando la tela sul pavimento mentre gocciolava o lanciava vernice, creando opere di dimensioni monumentali che occupavano intere pareti dei musei.
Il Murale di Pollock, commissionato da Peggy Guggenheim nel 1943, è una delle opere più rappresentative da questo punto di vista. Tuttavia, anche Alchimia, seppure di dimensioni più piccole, permette di comprendere la tecnica e il significato profondo del suo lavoro.
Pollock al lavoro nel suo studio
L’Espressionismo Astratto non è stato solo un movimento artistico, ma un riflesso di un’epoca sconvolta e della sua incessante ricerca di significato. La tela divenne un terreno su cui gli artisti potevano seminare le loro inquietudini, le loro speranze e la continua indagine sull’esistenza umana. Trasportando l’arte oltre i confini del realismo, gli espressionisti astratti hanno aperto le porte a un dialogo più profondo tra chi osserva e l’opera, invitando ciascuno a osservare attentamente gli strati di colore, forma e emozione per trovare una risonanza personale.
L’Espressionismo Astratto, con la sua cruda emotività e la sua audace esplorazione estetica, ci ricorda che l’arte è un viaggio senza fine, un dialogo aperto tra l’artista e l’osservatore, e soprattutto, un riflesso continuo della condizione umana.