Roma, Scuderie del Quirinale. Per la prima volta l’Italia dedica una mostra a Memling, il pittore fiammingo del XV secolo famoso in vita sia nelle Fiandre sia all’estero, che influenzò gli artisti come Leonardo, Raffaello, Lotto, Ghirlandaio e molti altri.
Dall’11 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015 la mostra “Memling. Rinascimento fiammingo” è un’occasione unica e irripetibile per il pubblico italiano, gli specialisti e chi abbia voglia di conoscere meglio questo artista straordinario.
La mostra è curata da Till-Holger Borchert, già curatore del Memling Museum di Bruges, studioso dell’arte fiamminga del XV secolo e che intende dimostrare “come la pittura italiana, a Firenze e in altri centri, fosse influenzata in misura considerevole dai dipinti fiamminghi importati, stabilendo che in questo processo le opere di Hans Memling ebbero un ruolo particolarmente importante”.
Durante tutto il XV secolo, l’Italia e le Fiandre strinsero solidi legami economici e finanziari collegando i due Paesi anche dal punto di vista artistico e culturale.
La numerosa e ricchissima colonia di mercanti italiani, che vivevano a Bruges, assicuravano all’artista una committenza mai sazia delle sue opere. Questo spiega perché l’Italia possieda molte più opere di Memling che di qualsiasi altro pittore fiammingo del suo tempo.
Non si conosce nulla né dei primi anni di Memling né della sua formazione, sebbene l’ipotesi è che sia stato allievo del celebre Rogier van der Weyden. E’ certo che aprì la sua bottega a Bruges nel 1465 e che ebbe una carriera artistica prolifica e di grande successo fino al 1494, anno della morte.
L’esposizione è rigorosa nel ricostruire tutte le fasi della sua produzione e attraverso un percorso costituito da sette sezioni, che consente di osservare le sue opere in modo nuovo.
Questa mostra è troppo ricca e bella perché io ve la possa spiegare in un solo post … è in arrivo una sorpresa che vi permetterà di conoscere tutte le sezioni della mostra 🙂
Che ne pensate?
INFO
Memling. Rinascimento fiammingo. Dal 11 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015
Scuderie del Quirinale, Roma.
A cura di Till-Holger Borchert