Secoli e secoli di devozione al santo patrono della città partenopea, San Gennaro, hanno portato alla creazione di un vero e proprio tesoro, custodito nell’omonimo museo, aperto al pubblico dal 2003. Per visitare il Tesoro di San Gennaro, i biglietti possono essere acquistati comodamente online mentre pianificate il vostro viaggio a Napoli. Fra i vari monumenti della città non può mancare una visita al Duomo, la cui Reale Cappella è proprio dedicata a San Gennaro e rappresenta il forte legame dei napoletani con il loro santo patrono. E per vedere una versione alternativa della città, il percorso di Napoli sotterranea dà un assaggio di cosa c’era un tempo per le strade del centro storico.
Biglietti per il Museo del Tesoro di San Gennaro
I biglietti per il Museo del Tesoro di San Gennaro vi faranno saltare la coda all’ingresso e consentono di visitare, oltre allo stesso museo, la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro in Duomo. Nel biglietto è compresa anche un’audioguida (disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco) per avere qualche informazione in più sulla storia e sui mittenti dei preziosi oggetti esposti.
Per visitare il museo occorre poco più di un’ora e l’ultimo ingresso è un’ora e cinquantacinque prima dell’orario di chiusura: dal lunedì al venerdì apre alle 9 e chiude alle 16:30, mentre il sabato e la domenica chiude alle 17:30. La Cappella è invece aperta tutti i giorni dalle 8:30 alle 18. In caso di un cambio di programma dell’ultimo momento il biglietto può essere annullato o riprogrammato entro le 23:59 del giorno precedente alla visita.
Se a una visita autonoma preferite invece una guida esperta, potete prenotare un tour guidato del Museo del Tesoro di San Gennaro e della Cappella. La guida vi illustrerà tutte le storie e le leggende dietro alla figura del santo patrono e dei doni frutto della gratitudine sia dei suoi fedeli che di personaggi illustri del clero e della nobiltà. La visita ha la durata di un’ora e la prenotazione può essere cancellata con rimborso fino a 24 ore prima, quindi è un’opzione molto agevole.
Il percorso museale non presenta barriere architettoniche e la biglietteria, dove potrete mostrare i vostri biglietti anche da smartphone, si trova nel cortile del Museo. Per raggiungerlo dalla stazione ferroviaria le linee della metro da prendere sono la 1 e la 2.
Visita al Museo del Tesoro di San Gennaro: cosa vedere?
Il Museo del Tesoro di San Gennaro è aperto al pubblico dal 2003 ed accoglie vari manufatti in materiali preziosi donati dai fedeli o da personalità di spicco (come re, papi, cardinali). Nell’arte sacra, infatti, la parola “tesoro” indica la cappella delle reliquie e l’insieme degli oggetti di devozione.
Il Tesoro di San Gennaro è uno dei più antichi al mondo ed è arrivato a noi inviolato, testimoniando secoli e secoli di devozione. Per preservarlo, durante la Seconda guerra mondiale fu spostato in Vaticano e riportato a Napoli sono nel 1947.
Fra gli oggetti che sono conservati qui troviamo la collana di San Gennaro, nella quale è incastonato uno degli smeraldi più grandi al mondo; le insegne dell’Ordine di San Gennaro e la mitra di San Gennaro, ovvero un tipo di copricapo vescovile.
Ma la storia del Tesoro di San Gennaro, oggi conservato in questo museo, inizia nelle Catacombe e nella Cappella Reale di San Gennaro.
Cappella di San Gennaro
La Cappella di San Gennaro o Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro si trova nel Duomo di Napoli ed è l’immagine concreta del legame fra il popolo napoletano e il suo santo protettore. Fu infatti edificata proprio per volontà dei napoletani, in seguito a un vero e proprio patto stretto col Santo in un periodo particolarmente difficile per la città, nel 1527. Fu però completata più di un secolo dopo e il suo status è ancora oggi atipico. Non appartiene infatti alla Diocesi, come vorrebbe la norma, ma ai napoletani stessi, ed è gestita da un’organizzazione laica, la Deputazione, a conferma dell’intrecciarsi di laicità e sentimento religioso.
Oggi la Cappella è un perfetto esempio di arte barocca, con opere di artisti provenienti da tutta Italia. La decisione di chiamare pittori da fuori non fu presa troppo bene dagli artisti napoletani, ma il risultato è una perfetta commistione delle sfumature emiliane (con opere di Domenichino e Lanfranco) e napoletane del barocco stesso. Partecipò alla decorazione della cupola anche il pittore spagnolo, attivo soprattutto a Napoli, Jusepe de Ribera. Suo è l’olio su rame raffigurante San Gennaro mentre esce illeso dalla fornace ardente.
Biglietti per le Catacombe di San Gennaro
La storia della devozione della città di Napoli al suo santo patrono inizia dalle Catacombe di San Gennaro. I biglietti, combinati con l’ingresso al Museo del Tesoro di San Gennaro, possono essere acquistati online a questo link e comprendono una visita guidata delle Catacombe e del Museo e l’ingresso alle Catacombe di San Gaudioso e alla Basilica di Santa Maria della Sanità valido per dodici mesi.
La visita guidata è disponibile in italiano e inglese e viene fatta in gruppi di massimo trenta persone, tutti i giorni dalle 10 alle 17. Ha una durata di cinquanta minuti e la prenotazione può essere annullata o riprogrammata fino a 24 ore prima.
Il sito è il più importante monumento del Cristianesimo a Napoli, si trova su due livelli e risale al II-III secolo. Qui furono traslate le spoglie di San Gennaro un secolo dopo il suo martirio, nel 305.
Biglietti per il Museo del Tesoro di San Gennaro e Napoli sotterranea
I biglietti per il Museo del Tesoro di San Gennaro e Napoli sotterranea combinano due diverse esperienze alla scoperta della città partenopea: da un lato gli oggetti preziosi donati in sette secoli al santo patrono, dall’altro un percorso fra cunicoli e cavità nel sottosuolo.
Sotto il livello della città attuale, infatti, più o meno nell’area del centro storico, c’è una vera e propria altra città. Da qui venne estratto il tufo utilizzato per la costruzione della città stessa e in seguito questi cunicoli furono utilizzati come acquedotto. Durante la Seconda guerra mondiale, invece, fungevano da rifugi.
La visita guidata, di un’ora e trenta, ripercorrerà i due millenni e mezzo di storia del ventre di Napoli. Potrete vedere i resti della summa cavea di un teatro dell’antica Neapolis, con lo spogliatoio privato di Nerone, ma anche gli scarichi del periodo borbonico, rivestiti di piastrelle blu, che, essendo al riparo dagli agenti atmosferici, hanno mantenuto il loro colore.
Il biglietto comprende l’opzione salta la coda e non può essere riprogrammato. È però possibile scegliere, in fase di acquisto, di aggiungere l’annullamento con rimborso entro le 23:59 del giorno precedente alla visita.
È infine importante ricordare che il percorso di Napoli sotterranea non si conclude nel punto di partenza.