IL CINQUECENTO
Continua il viaggio alla scoperta dei grandi capolavori della storia dell’arte in collaborazione con St-ART.
Questo post vi porterà alla scoperta di un capolavoro poco noto e che si trova a Palazzo Chiericati, uno dei capolavori che Andrea Palladio ha lasciato alla città di Vicenza (ne ho parlato QUI) e che al suo interno conserva delle decorazioni spettacolari.
“Firmament Hall /Sala del Firmamento” (1551-1558). Frescoes and stucco decorations – Palazzo Chiericati, Vicenza.
All’interno di uno dei grandi capolavori dell’architettura palladiana si dispiegano dei cicli decorativi di tutto rispetto, tra cui questo, creato in concerto dal Brusasorzi, responsabile degli affreschi, il Forbicini, che si occupa delle grottesche, ed il Ridolfi, cui spettano i lavori a stucco.
Come suggerisce il titolo, vi è raffigurata, allegoricamente, la volta celeste: nei cassettoni si trovano segni zodiacali e costellazioni, mentre nel grande rettangolo centrale il Sole e la Luna.
Si sa per certo che i tre collaborarono spesso tra loro, e con altri artisti di quella che a ragione si può definire l’impresa palladiana, composta principalmente da decoratori, che si potevano piegare alla volontà dell’architetto molto più facilmente che non Veronese o Vittoria, con cui infatti Palladio ruppe molto presto.
Molto interessante è la citazione dall’opera di medesimo soggetto eseguita a Palazzo Te da Giulio Romano una trentina d’anni prima: è spia sia di quali sono le preferenze della committenza (in questo caso Girolamo Chiericati) che della formazione culturale dell’artista.
Brusasorzi, infatti, nel 1552 lavorava al Duomo di Mantova, appena ricostruito proprio da Giulio Romano, dove lascia una “Santa Margherita” di ispirazione romana, più che veneta, e poco dopo, a Palazzo Porto, cita la celebre “Caduta dei Giganti” giuliesca di Palazzo Te.
In questo caso, la citazione nobilita il palazzo, dandogli la stessa dignità del palazzo del duca di Mantova.
(Emanuele)