La stagione delle mostre d’autunno è decisamente iniziata alla grande e questo settembre non mi concede un attimo di sosta.
Dopo la grande mostra di Giotto, è di nuovo il Palazzo Reale di Milano a offrirmi lo spunto per scrivere di un evento interessante e che inaugura un nuovo progetto espositivo.
La mostra “Da Raffaello a Schiele“, che ha aperto le porte al pubblico il 17 settembre e che potrete visitare fino al 7 febbraio 2016, è il primo appuntamento milanese con le collezioni museali più importanti del mondo e non sempre accessibili.
In questa prima mostra vengono esposte 76 opere provenienti dal Museo di Belle Arti di Budapest, il più importante dell’Ungheria.
Vi starete domandando perché si sia sentita l’esigenza di organizzare una mostra che abbia come tema la collezione di un museo e non un singolo artista oppure un tema specifico.
La risposta si trova nelle motivazioni dell’intero progetto del Comune di Milano, che intende portare a Palazzo Reale, nei prossimi anni, le opere di alcuni dei principali musei del mondo, per offrire l’occasione di conoscere la storia dell’arte europea e le radici della nostra cultura.
Apre quindi le “danze” il Museo di Belle Arti di Budapest.
Un museo prestigioso, che conserva una delle collezioni di dipinti più importanti del mondo e che sin dalla sua apertura, nel 1906, ha cercato di creare una raccolta di opere che potesse definire un’identità culturale e nazionale, in continuo confronto con l’Europa.
Le acquisizioni e le donazioni che hanno reso grandioso questo museo non si sono fermate neppure dopo il bombardamento e il saccheggio delle truppe naziste durante la Seconda Guerra Mondiale, perché il museo ha immediatamente recuperato le opere trafugate, ricominciando l’ampliamento della collezione.
La mostra è quindi una selezione di opere che sono i tasselli non solo di una collezione d’arte, ma che rappresentano il cammino di una nazione, quella Ungherese, che ha costruito la propria identità anche attraverso l’arte.
Nelle sale di Palazzo Reale troverete le opere che ricostruiscono le correnti artistiche e le relazioni culturali che legano l’Ungheria e l’Italia.
Sono rappresentate quasi tutte le epoche dell’arte europea con capolavori di Raffaello, Veronese, Tiziano, Durer, Goya, El Greco (che a breve sarà anche protagonista di una grande mostra a Treviso).
- El Greco è tornato recentemente al centro dell’attenzione grazie all’incredibile e fortunato ritrovamento di una sua icona autografa – Leggi QUI il post.
Ma quali sono le opere da non perdere nelle Sale di Palazzo Reale?
Sicuramente la “Madonna Esterhazy” di Raffaello, gioiello di armonia e purezza che torna a Milano dopo l’esposizione del Natale scorso (ne ho parlato QUI); la “Cena in Emmaus” di Tintoretto, opera spettacolare e grandiosa per la coraggiosa e innovativa composizione, la luce e la stesura del colore; la bellissima “Salomé” di Lukas Cranach il vecchio, con il suo inconfondibile fascino sensuale; l’affascinante “Fanciulla addormentata” il cui autore resta tuttora un mistero; il drammatico “Giaele e Sisara” di Artemisia Gentileschi, dove Sisara è rappresentato con il volto di Agostino Tassi, ovvero l’uomo accusato dalla stessa Artemisia di violenza e che venne condannato per questo.
Ci sono, inoltre, 8 disegni che si alterneranno (per motivi conservativi) ad altrettante opere su carta durante il corso dell’esposizione e che costituiscono i lavori preparatori di dipinti e sculture di grandi artisti del passato come Leonardo, Rembrandt, Parmigianino, Annibable Carracci, Van Gogh, Heintz e Schiele.
Questa è ovviamente una piccola e personalissima selezione, ma la mostra riserva grandi sorprese e una serie di emozioni che vi faranno venire la voglia di andare a Budapest per visitare tutto il Museo.
E se ci siete già stati, ritroverete a Milano le opere che magari si trovavano proprio in quelle sale che avete visto di fretta 😉
INFO
Da Raffaello a Schiele, Capolavori dal Museo di Belle Arti di Budapest
Palazzo Reale, Milano