Parigi è una delle mie città preferite, di cui amo il cibo, l’arte e lo stile vita.
Si tratta di una della città europee in cui scopro sempre qualche cosa di nuovo e che mi spiace sempre lasciare quando devo tornare a casa.
Il post di oggi, realizzato in collaborazione con St-ART, è dedicato agli ingressi della metropolitana, che furono realizzate nel 1900 e che rappresentano dei veri capolavori urbani.
Hector Guimard (1867-1942) Métro Porte Dauphine (1900), Paris.
Tra i protagonisti dell’architettura Art Nouveau, un posto d’onore va riservato alla figura di Hector Guimard, il cui nome verosimilmente non dirà molto, eppure la peculiarità di uno stile eccentrico, non solo ha reso le sue opere architettoniche del tutto distinguibili, ma ne ha tributato una considerevole fama, soprattutto legata al prestigioso progetto di realizzazione delle entrate della metropolitana parigina.
Con l’avvicinarsi dell’Esposizione Universale del 1900, Parigi si preparava ad un’aria di rinnovamento.
La metropolitana che annunciava il nuovo secolo stava per essere realizzata.
Guimard si era già costruito una buona reputazione quando nel 1895 progettò un edificio che, nella mescolanza di stili e materiali differenti (pietra grezza, mattoni, ferro battuto) e nelle inconsuete geometrie asimmetriche, rompeva con le tradizionali costruzioni dalle proporzioni classiche di Parigi, il famoso Castel Béranger.
Tuttavia, è con l’incarico affidatogli dalla Compagnie du Métropolitain de Paris che Guimard acquisì una notorietà più consolidata e poté maturare un’impronta in pieno stile Art Nouveau.
Per gli ingressi che portavano alle stazioni del mezzo sotterraneo, in totale erano 141 (ora ne sopravvivono 86) l’architetto francese ideò sostanzialmente tre modelli base.
Il primo tipo era costituito da balaustre in materiale ghisa finemente ornate che continuavano fino a formare archi comprendenti lunghi steli sui quali erano attaccati l’insegna ‘Métropolitain’ col suo ormai distintivo carattere tipografico e, a mo’ di bocciolo, lampioni arancioni.
Il secondo e terzo tipo erano le cosiddette “edicole”, ovvero strutture più elaborate dotate di pensiline a forma di padiglioni che proteggevano l’accesso verso le stazioni.
L’ingresso della fermata della stazione Porte Dauphine, una delle poche edicole rimaste, conservando, per di più, la sua configurazione originale (le altre sono state smantellate), mostra una struttura di ferro chiusa anche lateralmente da pannelli decorati e una copertura di vetro che segue un movimento ondulato e rimanda alle forme naturali di una enorme falena. Concepita e modellata con le sue forme sinuose e lo stile appariscente sul mondo vegetale, questa struttura, tipico esempio di Art Nouveau urbano, sembra portare frammenti di natura nel cuore della città moderna.
(Marina)
LINK Vai alla pagina di St-ART dedicata a quest’opera – clicca QUI.
Grazie per questo bell’articolo sulla metropolitana di Parigi. Cité è una delle più belle stazioni dell’Art Nouveau.
Potrebbe essere utile anche il nostro sistema di navigazione online per la metropolitana di Parigi:
https://www.metrocazar.com/parigi/
Grazie.
Non ho capito molto bene come funziona il vostro sistema di navigazione ma avrò modo di testarlo nel mio prossimo viaggio a Parigi 🙂