Arte nell’Ottocento tra natura e sentimento

ARTE NELL’OTTOCENTO TRA NATURA E SENTIMENTO

Cosa cambia nel mondo dell’ arte nell’Ottocento e cosa vogliono gli artisti?
Si tratta di un periodo storico importante, in cui l’arte passa a una nuova fase.
Cambia la committenza e cambiano gli artisti, che vogliono trasferire sulle loro opere le loro emozioni.
In questo post ti racconto l’arte nell’Ottocento.

Arte nell’Ottocento

Auguste Rodin | il pensatore

Auguste Rodin, Il pensatore, statua monumentale, 1880 circa – Parigi, musée Rodin. © musée Rodin, foto Jean de Calan

L’arte nell’Ottocento per gli artisti non è più una professione ma una vocazione.
Ciascun artista si concentra sulle proprie emozioni, che descrive nei paesaggi dipinti e nei gruppi scultorei.
L’attenzione per l’interiorità è sinonimo di modernità e il rifiuto delle regole imposte dalle accademie, che pretendono di affermare cosa sia la vera arte, diventa la regola per i giovani artisti ottocenteschi.

L’ARTE NELL’OTTOCENTO E LA FIGURA DELL’ARTISTA

La figura dell’artista cambia completamente nell’Ottocento, che reclama la libertà espressiva e desidera esprimersi nel modo più creativo possibile.
Ecco che l’artista inizia a creare opere per se stesso e non più seguendo le indicazioni di un committente e per la prima volta cerca di descrivere la realtà per come si presenta ai suoi occhi, evitando di renderla più bella o accettabile. Ma si spinge più in là, realizzando opere che non sembrano finite, come le sculture di Auguste Rodin, e che sono espressione di un’emozione, di un sentimento o di un’idea.

La natura nelle opere d’arte dell’Ottocento rivela quanto l’uomo sia fragile e piccolo, appare indomabile nelle opere di Turner e maestosa nei dipinti di Friederich.
Nei dipinti della Scuola di Barbizon appare più serena ma non senza farci intuire la fatica di una convivenza sempre più complicata con i nuovi insediamenti industriali.
Compaiono anche le problematiche sociali e Courbet sarà il primo a dare dignità al lavoro manuale con i suoi “Spaccatori di pietre”.

L’arte nell’Ottocento descrive il mondo, parla a un pubblico più vasto, non più solamente ai ricchi committenti di un tempo, dà voce al popolo con opere importanti come il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo.

Turner | mattino dopo il diluvio

Turner, mattino dopo il diluvio

IL PASSATO COME METAFORA DEL PRESENTE NELL’ARTE DELL’OTTOCENTO

L’arte nell’Ottocento scopre il recupero del passato per descrivere meglio il presente, non solo attraverso la pittura storica ricca di echi provenienti da Medioevo, ma anche con un continuo guardare alle grandi opere del passato.
Delacroix si ispira a Rubens, Géricault a Michelangelo, Ingres a Raffaello, Manet a Velàzquez.

Nell’arte dell’Ottocento un posto particolare lo occupa l’Oriente, il cui fascino diede vita alla moda dell’orientalismo e si diffondono dipinti che restituiscono l’immagine di un luogo più ideale che reale.

L’ARRIVO DELLA FOTOGRAFIA E LA TRASFOMAZIONE DELL’ARTE

L’arte nell’Ottocento attraversa un momento di trasformazione e anche di crisi, soprattutto quando l’invenzione della fotografia ne mette in discussione il ruolo.
L’arte non può più essere solamente il mondo per descrivere la realtà ma deve interpretarla e consegnare allo spettatore qualcosa di nuovo e di diverso.
Saranno il simbolismo e l’Impressionismo a traghettare l’arte verso un futuro nuovo.

Infine, cambia anche la committenza e subentrano nuovi luoghi di esposizione.
Saranno le Esposizioni Universali a segnalare le nuove direzioni che l’arte sta prendendo.

Gustave Courbet | autoritratto

Courbet, autoritratto

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