ARTEFIERA E SETUP L’ARTE CONTEMPORANEA A BOLOGNA
Lo scorso weekend ho visitato ArteFiera e partecipato all’anteprima del film su Alberto Giacometti, di cui vi ho raccontato tutti dettagli (senza spoiler!) nel post “Final Portrait”.
E’ stata una vera abbuffata di arte contemporanea e di eventi!
A Bologna c’era anche Alice Traforti, che è la vera esperta del contemporaneo in questo blog e che ci consiglia ogni mese le mostre da vedere nelle gallerie già importanti (hai letto il post con le mostre del contemporaneo da vedere a Febbraio).
E’ lei a fare qualche considerazione su ArteFiera e anche su SetUp, due fiere diverse ma importanti.
Cari amici di The Art Post Blog, oggi vi parlo di fiere d’arte!
In particolare vi racconto delle due appena concluse a Bologna: la storica ArteFiera e la
nuova SetUp.
Vi avverto già: sono due fiere diversissime!
Ci sono molti parametri con cui valutare una fiera: lato espositore, lato pubblico, lato
collezionista, lato mercato, lato artista…
Ma non voglio parlarvi strettamente di questo. Io vorrei solo dirvi come mai, secondo me, è
importante visitarle entrambe.
LA VISITA AD ARTEFIERA
Si tratta della più longeva fiera italiana dedicata al contemporaneo: l’edizione 2018 è stata
la numero 42!
Da sempre (quasi dai!) passano di qui le novità del mercato italiano, anche se ultimamente
non è più così, da come si sente dire e si legge.
Io devo confessare che mancavo da un po’ a Bologna, quindi non sono in grado di esprimere un giudizio raffrontandomi alle passate edizioni, se non a qualcuna davvero troppo indietro, quindi mi limito a parlare al presente.
Quello che ho visto io è stata una gran quantità di belle opere, forse le solite scontate, ma
da restare a bocca aperta.
Al di là dell’esperienza visitatore non sempre al top, ho ammirato davvero capolavori da
museo e opere di artisti affermati di una certa qualità.
Reputo ben spesi i miei 25 euro: avrei investito ben di più in giro a musei per vedere tutto
quel popò di roba!
Sto parlando di Fontana, Burri, Balla, Carrà, Chia, Sironi, Marini, Staccioli, Dorazio,
Schifano, Stefanoni, Festa e veramente tanti tanti altri… Paladino, Jenkins, Kosuth,
Kounellis, Munari, Veronesi, Melotti, Spagnulo, Uncini… in ordine del tutto casuale e
sparso.
Mi fermo qui, per non sfociare in uno sterile elenco dei tantissimi affermati nella pittura
analitica, poesia visiva, arte cinetica, concettuale… disseminati tra gli stand.
Anche il contemporaneo più attuale ha avuto la sua buona dose e un buon contributo di
fotografia.
Invece, per le nuove proposte non mi ritengo proprio così soddisfatta, ma per quello c’è
SetUp.
LA VISITA A SETUP
Sulla scia di ArteFiera, la sera stessa sono arrivata a SetUp.
Lo ammetto: ero carica dopo un’;intera giornata immersa nell’arte!
Giunta alla sua sesta edizione come collaterale alla fiera principale, SetUp si sposta in
pieno centro, in un palazzo rinascimentale affrescato che da solo vale gli 8 euro
d’ingresso.
Anche quest’anno, la fiera propone un tema curatoriale: l’attesa.
Il tema conferisce unità all’intera esposizione e crea nel visitatore l’impressione di vedere
una sola mostra che si snoda tra le stanze, connotata in tantissime possibilità e varianti.
Gli espositori sono selezionatissimi, in numero ridotto a 34, per una visita leggera e
piacevole, equilibrata.
Ora, però, devo essere molto critica: non tutto è stato all’altezza delle mie aspettative, ma
alcune (poche) proposte hanno catturato completamente la mia attenzione e il mio
entusiasmo.
Per lo meno, anche in ciò che ho apprezzato di meno, l’intento curatoriale ha fatto comunque da padrone con un risultato complessivo soddisfacente.
Per i nuovi avventurieri dell’arte, per i collezionisti amanti delle novità, per chi gode
nell’incontrare un nuovo sguardo sull’arte, per chi è appassionato di attualità, per chi
desidera respirare un contatto più diretto, SetUp si conferma densa di stimoli.
Forse vi aspettavate qualche nome di artista emergente?
Non vorrei davvero influenzarvi con il mio personalissimo gusto o con la mia mania su
nuove tecnologie e post-umano.
Posso solo dirvi di andare a vedere qualche fiera, scarpe comode e piantina alla mano!
O almeno di provarci.
Io sono sicura che ne uscirete innamorati di qualcosa!
Post a cura di: Alice Traforti.