BIENNALE VENEZIA 2019: I PADIGLIONI E LE MOSTRE IMPERDIBILI
Cosa vedere alla Biennale Venezia 2019 ?
Per orientarsi tra i Padiglioni e la mostra del curatore, tra le mostre collaterali e le mostre indipendenti ci vuole una guida che sappia evitare di perdere tempo.
Non potendo portarti personalmente alla Biennale Venezia 2019 ho pensato che fosse più facile scrivere un post con gli imperdibili della Biennale, ovvero gli artisti, le mostre e i Padiglioni da non perdere per nulla al mondo.
Andiamo allora! Si parte alla scoperta della Biennale Venezia 2019 🙂
Biennale Venezia 2019
GLI IMPERDIBILI DELLA BIENNALE VENEZIA 2019
Ho già scritto il post Biennale Venezia 2019 cosa vedere: i padiglioni e le mostre in cui spiego il tema scelto dal curatore Ralph Rugoff per questa edizione e dove trovi anche la lista completa degli eventi collaterali e dei progetti speciali della Biennale.
Ma quali sono i 5 eventi davvero imperdibili?
Ecco la lista definitiva, che puoi usare come la tua guida breve alla Biennale Venezia 2019.
1. Jimmie Durham. Leone d’Oro alla carriera
Jimmie Durham è il Leone d’Oro alla carriera della Biennale Venezia 2019.
Artista, performer, saggista e poeta, è nato in Texas nel 1940 e le sue opere sono una critica dei concetti e dei simboli fondanti del pensiero e della cultura occidentali.
Si tratta di opere realizzate con oggetti trovati per caso e che mirano a mettere in crisi gli stereotipi e i pregiudizi della cultura occidentale, in particolare nellarappresentazione dell’identità degli indiani nord americani.
Ai Giardini l’artista presenta una lastra di pietra nera, descrivendo il percorso che ha fatto dal momento della sua estrazione all’arrivo a Venezia. All’Arsenale, invece, rappresenta i mammiferi più grandi d’Europa con abiti d’uso quotidiano assemblati insieme, per ricordarci che noi essere umani condividiamo la Terra con altri esseri molto più grandi noi.
- Da vedere perchè: è un mostro sacro dell’arte contemporanea e perchè, come ha dichiarato Ralph Rugoff: “Il suo lavoro, che denuncia con insistenza i limiti del razionalismo occidentale e la futilità della violenza, si è soffermato spesso anche sull’oppressione e sui fraintendimenti perpetrati dai poteri coloniali ai danni delle diverse popolazioni etniche di tutto il mondo” (Ralph Rugoff).
2. Luigi Pericle. “Beyond the visible”
La vera chicca di questa Biennale non si trova ai Giardini o all’Arsenale e non è neppure un o degli eventi collaterali. Si tratta, infatti, di una mostra che si svolge presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia e che presenta la prima retrospettiva interazionale di un artista dimenticato per decenni.
Luigi Pericle e le sue opere sono state scoperte, per caso, nel 2016 e questa mostra è la prima tappa di una lavoro di recupero e conoscenza di un artista che, ritiratosi a vita privata, sfugge a ogni definizione.
- Da vedere perchè: La riscoperta dei suoi lavori e dell’immenso patrimonio di documenti e opere grafiche, celate nella sua casa per anni, sta contribuendo a scrivere un nuovo capitolo della storia dell’arte.
Per saperne di più su Luigi Pericle e la sua storia leggi il post Luigi Pericle: un artista ritrovato e restituito al mondo.
3. Burri. La pittura, irriducibile presenza
La mostra collaterale più interessante della Biennale Venezia 2019 si svolge presso la Fondazione Giorgio Cini e presenta una retrospettiva antologica dedicata ad Alberto Burri e curata dallo storico dell’arte e Presidente della Fondazione Burri Bruno Corà.
La mostra è un percorso cronologico della vita artistica di Burri. Un viaggio che segue le tappe più importanti della carriera dell’artista attraverso circa cinquanta opere, scelte tra le sue serie più significative, insieme alla proiezione di alcuni film che lo ritraggono in azione.
- Da vedere perchè: se non conosci le opere e l’importanza ddi Alberto Burri, questa mostra ti mostrerà nella sua interezza la parabola di uno dei più grandi pionieri della nuova pittura del XX secolo, che ha affrontato il tema fondamentale dell’utilizzo della materia e della sua trasformazione in opera d’arte.
4. Padiglione della Russia
Il museo dell’Ermitage di San Pietroburgo è il curatore del progetto ispirato alla parabola del figliol prodigo, raccontata nel Vangelo di Luca: Lc. 15: 11-32.
Partendo dal dipinto “Il ritorno del figliol prodigo” di Rembrandt del 1668, il Padiglione è un viaggio all’interno dell’opera conservata all’Ermitage, che possiede un messaggio ancora attuale.
- Da vedere perchè: è il Padiglione più suggestivo e ricco di richiami all’arte dell’arte del passato, che ancora ha qualcosa da dire all’uomo moderno.
5. Le cene-evento di IllyCaffè
Dopo dieci anni di collaborazione tra IllyCaffè e Biennale, il 2019 vede nascere un’iniziativa unica per sostenere proprio la Biennale e la sua storia.
In una serie di cene-evento, realizzate con Guide MICHELIN, presso il ristorante “Le Bombarde” dell’Arsenale andrà in scena il dialogo creativo tra un artista, selezionato dal curatore Ralph Rugoff, e uno chef stellato, selezionato da Guide Michelin, cui chiunque prenota potrà partecipare.
- Da sapere perchè: parte del ricavato delle cene verrà devoluto a sostegno del progetto di digitalizzazione della fototeca dell’Archivio Storico di Arte Contemporanea della Biennale di Venezia.
E non è tutto, perchè ogni artista che presenzierà a una delle cene contribuirà alla realizzazione di una Illy Art Collection, firmando una delle tazzine della collezione d’artista del 2020.
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