Dove si produce la Ceramica di Delft e perchè visitare la Royal Delft

Vaso fiori | Ceramica Delft

DOVE SI PRODUCE LA CERAMICA DI DELFT E PERCHÈ È COSÌ PREGIATA

Hai mai visto la Ceramica di Delft con le tipiche decorazioni blu?
Sembra porcellana orientale ma fu inventata in Olanda nel Seicento.

Quando ho visitato Delft ho visto ovunque oggetti nella tipica Ceramica Blu che ha fatto la fortuna di questa città, insieme a Vermeer e alle sue opere, alla casata degli Orange e alla Compagnia delle Indie Orientali olandesi
In questo post ti racconto cos’è la Ceramica di Delft, perché e come è nata e soprattutto perché dovresti visitare la Royal Delft, l’unica fabbrica che la produce da oltre trecento anni.

Ceramica di Delft 

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La cultura ai tempi del Coronavirus, ovvero la necessità di farsi contaminare (dalla tecnologia)

LA CULTURA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS, OVVERO LA NECESSITÀ DI FARSI CONTAMINARE (DALLA TECNOLOGIA)

Come si fa cultura ai tempi del Coronavirus e come affrontano la necessità di contenere il virus, le chiusure forzate e il calo drastico dei visitatori i musei, le gallerie e le istituzioni culturali?

Sembra che, in questi tempi incerti, la necessità abbia aguzzato l’ingegno e abbia, finalmente, consentito un uso utile alla collettività degli strumenti di comunicazioni digitale, fino ad ora poco considerati dagli operatori del settore culturale, se non snobbati il più delle volte.
In questo post ho cercato di riassumere alcune esperienze interessanti, che potrebbero segnare l’inizio di una nuova era.

La cultura ai tempi del Coronavirus e la necessità di farsi contaminare

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La tecnologia al servizio dell’arte: il caso della Scapiliata di Leonardo

Scapiliata | Leonardo

La Scapiliata di Leonardo da Vinci a Parma – DAW

La tecnologia al servizio dell’arte: il caso della Scapiliata di Leonardo

La tecnologia al servizio dell’arte è uno di quei temi di cui tutti parlano ma che in molti non hanno ancora compreso che benefici può portare ai visititatori e, in generale, alla collettività.

Certamente la tecnologia può facilitare la diffusione e la conoscenza dell’arte, non solo dei grandi capolavori.

Come?

Rendendo la visione di un’opera d’arte un’esperienza utile, divertente e soprattutto accessibile anche a chi non ha dimestichezza con manuali di storia dell’arte oppure si sente un profano.

Lo sfruttamento della tecnologia nel settore culturale è una sfida e recentemente alla Galleria Nazionale di Parma è stata data una dimostrazione pratica.

La tecnologia al servizio dell’arte: il caso della Scapiliata

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La poltrona Proust di Mendini: curiosità su un’icona del design

Poltrona Proust | Moma

LA POLTRONA PROUST DI MENDINI: CURIOSITÀ SU UN’ICONA DEL DESIGN

La poltrona Proust di Alessandro Mendini è una delle icone del design.
Un elemento d’arredo che tutti conoscono, che molti hanno visto almeno una volta e che solo alcuni, gli appassionati o gli esperti di design, possono dire di sapere quando è nata e chi l’ha creata.

La poltrona Proust è entrata nelle case di chi ama le provocazioni e le invenzioni eccentriche, ma soprattutto si è insinuata nell’immaginario collettivo di tutti noi.
Quando è stata realizzata? E’ ancora in produzione? E perchè si chiama Proust?
In questo post risponderò a tutte queste domande e magari ti farò venire qualche curiosità in più, soprattutto su chi l’ha creata.

La poltrona Proust di Mendini

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I social servono per socializzare, anche per chi si occupa d’arte e cultura

social servono per socializzare

I SOCIAL SERVONO PER SOCIALIZZARE, ANCHE PER CHI SI OCCUPA D’ARTE E CULTURA

I social servono per socializzare.
Frase semplice e quasi banale, ma quando chi inizia a occuparsi della creazione dei post social di un museo, di una galleria oppure di un’istituzione culturale pensa subito a promuovere le mostre, le attività e le iniziative senza prima costruire un rapporto di fiducia e scambio con chi si trova dall’altra parte del Pc o dello smartphone.

La credenza comune è che per promuovere le opere d’arte e le attività di cui ci occupiamo bisogna pubblicare sempre e solo le notizie su ciò che facciamo.
Si tratta di un errore, spesso fatale, che rischia di lasciare i profili di musei e gallerie nell’indifferenza più totale.
E senza un seguito a cosa serve avere un profilo social?

I social servono per socializzare, anche per chi si occupa d’arte e cultura

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