René Magritte, Il figlio dell’uomo, 1964.

Era il 1924 quando venne pubblicato il manifesto del Surrealismo, scritto da André Breton.
Da quel momento nulla è stato più come prima e “Surreale” è diventato un termine d’uso comune per esprimere ciò che oscilla tra realtà e sogno.

l termine Surrealismo fu inventato dal poeta Guillaume Apollinaire, nel 1917, con lo scopo di indicare tutto ciò che proveniva dall’inconscio ed è usato oggi per indicare le opere e gli artisti del Surrealismo, che tentano di descrivere la realtà attraverso immagini oniriche e surreali appunto.
Per scoprire i segreti del Surrealismo e i suoi protagonisti meglio affidarsi ad alcuni libri fondamentali. Ecco una lista dei libri sul Surrealismo da leggere.

Libri Surrealismo: quelli da leggere e quelli per farsi ispirare

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Spesso mi viene chiesto cosa deve pubblicare un artista nel suo sito web oppure quali sono i trucchi per comunicare bene le opere e il lavoro di un artista contemporaneo.
Domande a cui non è facile rispondere soprattutto perché non c’è una sola risposta da dare, infatti ogni artista è un modo a sé e ogni percorso richiede strategie diverse e contenuti specifici.

Tuttavia, è possibile fare una lista di buone pratiche, ovvero di consigli che ogni artista può seguire per poi trovare il suo modo per comunicare online, a seconda anche del pubblico a cui si rivolge.

Cosa deve pubblicare un artista nel suo sito web

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Chi deve raccontare la cultura sui social sa bene quanto sia importante una comunicazione veloce e rapida.
Se anche tu hai provato a creare dei contenuti d’arte per i social ti sarai certamente scontrato con la necessità di dare informazioni sintetiche senza banalizzare il messaggio. Cosa che non è per nulla facile, soprattutto quando si deve comunicare la complessità di un progetto artistico o di un evento culturale.

Su Twitter tutto questo è decisamente più complicato perchè ci sono pochissimi caratteri a disposizione, non si può modificare il contenuto già pubblicato e anche il numero delle immagini da inserire è limitato.
Twitter però è stato il primo amore per me e in questo post voglio raccontarti del perchè sia ancora un ottimo strumento di comunicazione per gallerie d’arte e musei.

Il profilo Twitter di una galleria o di un museo 

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Raccontare la cultura sui social non è un’impresa facile, soprattutto se si vuole raggiungere un pubblico giovane e che sembra stancarsi facilmente di tutto.
Nel breve volgere di pochi anni siamo passati dal successo di Facebook a quello di Instragram. Successivamente non avevamo fatto neppure in tempo a capire perchè un museo deve usare i social che è arrivato TikTok e tutto è nuovamente cambiato.

Confesso di non amare particolarmente TikTok ma ammetto che può essere un ottimo strumento per coinvolgere un pubblico più giovane e creare contenuti divertenti e coinvolgenti.

Il profilo TikTok di una galleria o di un museo 

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Il successo e la crescita di un’azienda possono dipendere da tantissimi fattori diversi ed è ancor più vero se si tratta di un’azienda culturale, che opera cioè in ambito artistico, editoriale o più in generale si occupa di creatività.
Ecco perché è importante restare sempre aggiornati e pronti a tutti i cambiamenti che ci possono essere nel corso del tempo.

Al giorno d’oggi per portare al successo un’azienda, indipendentemente da quale sia il settore di riferimento, è molto importante considerare la competitività del mercato e lo sviluppo tecnologico.

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