LE CERAMICHE DI GALILEO CHINI TRA LIBERTY E DÉCO
Le ceramiche di Galielo Chini rivelano l’opera di un artista poliedrico, inventore, dalla fine dell’Ottocento, della ceramica moderna italiana.
Galileo Chini impersona quel passaggio epocale dalla tradizione storica alla modernità, quel momento in cui l’eredità di un alto artigianato artistico lasciava il passo all’inevitabile necessità di confrontarsi con un mercato nazionale e internazionale alla ricerca continua di novità.
Chini appartiene a una generazione che deve fare i conti con una serie di cambiamenti epocali che pongono all’attenzione del dibattito critico contemporaneo la questione del rapporto tra arte e industria. Le sue ceramiche sono delle opere d’arte certo, ma anche il segno di un mondo che sta cambiando.
Le ceramiche di Galileo Chini
Chini è stato un artista poliedrico, aggiornatissimo sui gusti e le tendenze europee dell’epoca. Dipinge nature morte, bellissimi paesaggi della sua Versilia, ritratti e ambienti che richiamano la sua esperienza a Bangkok, dove fu ospite del re del Siam proprio per decorare la residenza reale e nel 1909 dipinge la cupola del vestibolo del Padiglione Centrale della Biennale di Venezia. Si dedica con passione all’arte della ceramica con una produzione personalissima e intraprende colossali imprese di ceramica applicata all’architettura come nelle terme di Salsomaggiore.
Prendendo ispirazione dal modernismo internazionale, sull’onda del movimento delle Arts & Crafts inglesi di William Morris, nel 1987 Galileo Chini, insieme a Giovanni Montelatici, Vittorio Giunti e Giovanni Vannuzzi fonda a Firenze la manifattura L’arte della ceramica.
Era infatti consapevole che l’epoca del Liberty stava cambiando le cose e che era fondamentale far entrare nella produzione artistica oggetti di uso comune.
Le ceramiche della Manifattura, che sapevano coniugare la tradizione alla modernità, conquistarono da subito premi e fama per le loro raffinate decorazioni ispirate a motivi floreali di gusto Liberty e a figure femminili di influenza rinascimentale. Inoltre erano un esempio di come la tecnica artigiana potesse unirsi all’arte.
Galileo Chini fu chiamato a decorare i locali deputati alle arti dell’Esposizione Torricelliana di Faenza nel 1908, da cui prese avvio la fondazione del Museo Internazionale delle Ceramiche. Un primo nucleo di opere di quel museo fu infatti donato dall’artista stesso alla città di Faenza. Purtroppo queste andarono perse durante la seconda Guerra mondiale, ma molte altre furono donate dalla Manifattura Chini negli anni successivi.
LIBRI SU GALILEO CHINI
Galileo Chini e il simbolismo europeo – Catalogo della mostra che nel 2022 ha celebrato Chini prendendo in esame i primi 20 anni della vita artistica dell’artista (dal 1895 al 1914 circa: dalla prima maturità fino alle soglie della Prima Guerra Mondiale).
Furono anni improntati dall’appassionata adesione al clima del Simbolismo internazionale e delle istanze moderniste dell’Art nouveau, che lo resero fra i maggiori artisti italiani dell’epoca e tra i più conosciuti all’estero, ammirato anche da artisti d’avanguardia che avrebbero rivoluzionato l’arte italiana, come Umberto Boccioni.
Galileo Chini e il simbolismo europeo è disponibile su Feltrinelli.it
Galileo Chini. Accademico delle arti del disegno. L’arte, la passione, l’impegno – il volume ripercorre la vicenda professionale di Galileo Chini in relazione all’Accademia delle Arti del Disegno, delineando un profilo umano finora poco noto che va ad arricchire la figura conosciuta e celebrata dell’artista, rinomato in Italia e all’estero come uno dei maggiori interpreti del Liberty.
Galileo Chini. Accademico delle arti del disegno. L’arte, la passione, l’impegno è disponibile su Mondadori Store.
Galileo Chini. La cupola del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Il restauro del ciclo pittorico – Il libro dedicato al pittore Galileo Chini (1873-1956) e alla cupola per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia, realizzata nel 1909 e tornata a risplendere dopo un lungo restauro.
Galileo Chini. La cupola del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia è disponibile su feltrinelli.it