Come dipingeva Canaletto: 5 cose da sapere

Canaletto | Il molo verso est con la colonna di S. Marco

Antonio Canal detto Canaletto, il molo verso est con la colonna di S. Marco – Milano, Raccolte d’Arte Antica e Pinacoteca del Castello Sforzesco

COME DIPINGEVA CANALETTO: 5 COSE DA SAPERE

Come dipingeva Canaletto le sue vedute perfette e quasi simili a fotografie?
Questa è la prima domanda che mi sono fatta quando per la prima volta mi sono trovata davanti a una sua opera.

Mi trovavo a Ca’Rezzonico all’epoca, il Museo del Settecento Veneziano, e partendo da questa semplice domanda è iniziata una ricerca sul mondo di Antonio Canal, detto il Canaletto, principale interprete del Vedutismo e che ha diffuso nel mondo una visione di Venezia ancora presente nell’immaginario collettivo.

Come dipingeva Canaletto

Canaletto | Il Canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto

Antonio Canal detto Canaletto, il Canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto – Venezia, Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento veneziano

1. CANALETTO E IL VEDUTISMO

Canaletto nasce a Venezia il 17 ottobre 1697 e il padre Bernardo era un pittore di scenografie teatrali.
Sin da giovane Canaletto impara a creare decorazioni di scena e lavora per gli spettacoli teatrali, seguendo il padre nel suo lavoro prima a Venezia e in seguito a Roma.
Sarà proprio il suo viaggio a Roma a fargli conoscere il Vedutismo e entra in contatto con gli artisti Viviano Codazzi, Giovanni Ghisolfi e Gaspar Van Wittel.
Ritornato a Venezia, Canaletto si avvicina ai vedutisti Luca Carlevarijs e Marco Ricci, iniziando a dipingere a tempo pieno e diventando un pittore di vedute.

2. COME DIPINGEVA CANALETTO E L’uso CAMERA OTTICA

Dal punto di vista tecnico Canaletto usava due espedienti per realizzare le sue opere: manteneva fermo il punto di vista e disegnava due o più prospettive.
I dipinti di Canaletto sono, dunque, il risultato della composizione di diverse prospettive.
Tuttavia, l’elemento più importante nel suo lavoro era dato dall’uso della camera ottica, una scatola di legno con una lente e uno specchio che rifletteva l’immagine su una superficie in cui l’artista poneva un foglio per tracciare l’immagine proiettata.

3. I VEDUTISTI AL TEMPO DI CANALETTO

La camera ottica era uno strumento che si era diffuso del Settecento ma che era noto sin dal Rinascimento.
Agli occhi della critica, però, si trattava di un espediente usato da chi non sapeva dipingere dal vero e che attraverso questo mezzo poteva ritrarre qualsiasi paesaggio.
In realtà Canaletto usava la camera ottica per catturare ogni dettaglio e riprodurre la profondità degli spazi. Il suo scopo non era di riprodurre la realtà, come avrebbe fatto un fotografo un secolo dopo, ma voleva creare un “effetto di realtà” nei suoi quadri.

4. IL SUCCESSO DELLA PITTURA DI CANALETTO

Grazie alla sua abilità e alla sua tecnica, Canaletto diventa in pochi anni uno dei pittori più affermati di Venezia, ma la sua fama supera i confini della sua città.
Le sue opere entrano a far parte della collezione dei reali del Liechtenstein e di alcuni importanti mercanti d’arte, ma Joseph Smith fu l’incontro decisivo perché gli aprì le porte della ricca clientela inglese.
Joseph Smith era un collezionista e diplomatico britannico che procura a Canaletto molte e importanti commissioni, portando l’artista a trasferirsi in Inghilterra per circa dieci anni.

5.LA CONSACRAZIONE DELLA PITTURA DI CANALETTO

Gli ultimi anni di vita di Canaletto sono costellati di successi e riconoscimenti.
Esegue dei lavori importanti per il mercante tedesco Sigismund Streit e il soggetto cui si dedica in questa fase è il “capriccio”, un genere per cui l’artista unisce elementi architettonici reali o fantastici, in cui spesso compaiono le rovine dell’antichità rielaborate.
Nel 1763 Canaletto è ammesso all’Accademia veneziana di pittura e scultura, che lo consacra nel gruppo di artisti più importanti del suo tempo.
Canaletto muore a Venezia il 19 aprile 1768.

Canaletto | Bacino di San Marco

Canaletto (Canal, Giovanni Antonio 1697-1768): Bacino di San Marco, Venice. Boston, Museum of Fine Arts

Sapevi che Bernardo Bellotto è il nipote di Canaletto? Ne parlo nel mio articolo Bernardo Bellotto: 5 cose da sapere sulla sua vita

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6 thoughts on “Come dipingeva Canaletto: 5 cose da sapere

    • The answer is not easy. Yes, he painted on wood but to know which wood he used you need to do research and in-depth and hope that someone has carried out in-depth technical analyzes.

    • It is difficult to determine how long it took him to create his works. Certainly a few weeks because he was precise in the inclusion of every detail.
      In those days, speed of execution was a must for afresco, but not for paintings on canvas and wood.

  1. I was at the Wallace collection today, and some canaletto paintings were signed Canaletto, while others were signed “studio of Canaletto”… couls anyone enlighten me on the difference? Did he have understudies painting for/with him?
    Thanks!

    • All the artists had assistants and Canaletto had a group of collaborators to help him handle the many requests.
      Canaletto was not only an artist but a skilled entrepreneur and even had an exclusive agent in England who took care of selling his works.

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