5 cose da sapere su El Greco
El Greco è l’artista rinascimentale che più di altri ha saputo elaborare uno stile unico e personale, in grado di ispirare le generazioni di artisti successive e soprattutto coloro che saranno protagonisti della scena artistica del Novecento.
Sulla sua vita ci sono ancora molti misteri da svelare, ma sappiamo che compie un passaggio incredibile, abbandonando la cultura bizantina per abbracciare quella occidentale e trasformare il suo stile in qualcosa di unico.
Le 5 cose da sapere sulla vita di El Greco.
1. DOVE E’ NATO EL GRECO
Dominikos Theotokopoulos, detto El Greco nasce a Creta nel 1541 ed compie la sua prima formazione in una delle numerose botteghe dell’isola, per apprendere l’arte della produzione delle icone.
Creta era una delle colonie più importanti della Repubblica di Venezia già da tre secoli e le novità dell’arte veneziana arrivavano attraverso copie e riproduzioni dei più importanti capolavori.
All’età di ventidue anni El Greco era già un maestro d’icone, ma il suo stile rivela già il desiderio e la volontà di imitare i grandi artisti veneziani del suo tempo.
2. EL GRECO A VENEZIA
El Greco si trasferisce a Venezia intorno al 1567, all’età di circa ventisei anni, per completare la sua formazione e può finalmente vedere le opere dei grandi maestri come Tiziano, Tintoretto, Veronese e Bassano.
A Venezia scopre la prospettiva del colore, passa dalla dimensione spirituale delle icone alla narrazione occidentale, migliorando la struttura delle sue composizioni e dipingendo in modo più fluido.
3. EL GRECO A ROMA
Nel 1570 El Greco arriva a Roma e viene accolto nella cerchia di artisti protetti e sostenuti dal potente Cardinale Alessandro Farnese.
Il suo arrivo è accompagnato dalla fama di essere un eccellente autore di ritratti e di essere un discepolo di Tiziano, ma il suo soggiorno romano non sarà proficuo, poiché non riuscirà ad inserirsi nei grandi cantieri per la decorazione dei Palazzi di Roma e il sodalizio col Cardinale Farnese durerà appena 19 mesi.
Purtroppo a Roma non avrà fortuna, perché non dipingeva affreschi (molto richiesti a Roma) e perché El Greco si procurerà più nemici che amici, affermando la superiorità della pittura veneziana su quella romana e toscana.
4. IL SUCCESSO DI EL GRECO IN SPAGNA
Nel 1577 El Greco si trasferisce prima a Madrid e poi a Toledo, dove realizza le sue opere più mature.
Toledo era la capitale religiosa della Spagna e viene subito accolto come un grande artista, in grado di apprezzare il suo lavoro.
5. IMPORTANZA DELLE OPERE DI EL GRECO
El Greco muore a Toledo il 7 aprile 1614, lasciando in eredità un numero di opere che saranno un punto di riferimento importante per gli artisti delle avanguardie del Novecento come Picasso, Chagall, Modigliani e molti altri.
Sarà Picasso stesso a descrivere El Greco come l’unico pittore cubista prima di lui, affermando anche che fu proprio la visione delle sue opere a suggerirgli l’invenzione del Cubismo.
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Picasso ha detto una bella bugia perchè non è lui lìinvetore del cubismo. Diciamo che El greco lo poteva comodamente imitare diventando un ottimo copista del maestro rinascimentale.. Il quadro di El Greco sul ” quinto sigillo dell’apocalisse” divenne il quadri scuola delle Avanguardie, ma per una questione religiosa. A me sinceramente non piace molto , ma divenne “lo spagnolo” tra gli spagnoli e questo merito se lo merita..
Su Picasso si dice tutto e il contrario di tutto. Lui stesso ha alimentato il suo mito con frasi ad effetto e una vita inimitabile. Come tutti i grandi si ama o si odia 😉