Ti sei mai chiesto che cosa si cela dietro l’essenza minimalista e astratta di certe opere d’arte? Lascia che ti introduca nel magico mondo del Neoplasticismo e nel profondo significato di De Stijl.
De Stijl: cos’è e perchè è associato al Neoplasticismo
Il Neoplasticismo non è solo un termine ma un rivoluzionario movimento artistico che ha abbracciato varie discipline: dalla pittura, all’architettura, arrivando fino alla letteratura. Questo movimento, meglio conosciuto come De Stijl, ha portato allo sviluppo di interessanti teorie estetiche, superando persino le sperimentazioni astratte del Cubismo.
DE STIJIL: ORIGINI E SVILUPPO
Nato nei Paesi Bassi tra il 1916 e il 1917, il Neoplasticismo trova la sua voce nella rivista De Stijl (“Lo Stile”), che diventò un emblema del movimento a livello globale.
Fondata nel 1917 da Theo van Doesburg e Piet Mondrian , la rivista De Stijl promuoveva le idee e le visioni del movimento Neoplasticista.
Attraverso le sue pagine, “De Stijl” introdusse una nuova estetica basata sulla purezza, l’astrazione e la semplicità, celebrando le forme geometriche e i colori puri. Inoltre era un punto di riferimento per artisti, architetti e teorici, che potevano discutere, confrontarsi e diffondere le idee del Neoplasticismo.
In un’epoca di rapidi cambiamenti e sperimentazioni artistiche, “De Stijl” rappresentò una bussola che indicava una direzione chiara e rivoluzionaria nel panorama artistico internazionale.
Sono dunque le visioni pittoriche di artisti come le opere di Mondrian e Theo van Doesburg, ma anche la maestria architettonica di J. J. P. Oud e la poesia di Anthony Kok a dare vita a questo movimento che vede molti grandi maestri uniti sotto la bandiera di De Stijl.
In un’Europa in tumulto, a causa della Prima Guerra Mondiale, questi artisti hanno intravisto la necessità di una nuova espressione artistica, ovvero di un movimento che potesse rappresentare l’armonia e l’ordine in contrasto con il caos del mondo esterno.
DE STIJIL E ARCHITETTURA NEOPLASTICA
Ogni edizione di “De Stijl” era un trionfo di idee nuove.
Gli articoli, le illustrazioni ed i layout erano in sé opere d’arte, testimonianza del desiderio del movimento di ridurre tutto alla sua essenza più pura.
La rivista promuoveva, infatti, l’eliminazione di qualsiasi decorazione e incoraggiava l’uso delle forme geometriche fondamentali, utilizzando solo i colori primari.
Non si trattava solo di suggerimenti per la pittura e la scultura ma per tutte le forme d’arte: architettura, design d’interni e persino letteratura.
Nel campo architettonico, De Stijl ha imposto rigide regole, abbandonando le curve per adottare forme rettangolari.
L’architettura neoplastica, fortemente influenzata dal movimento De Stijl e dalle teorie del Neoplasticismo, rappresenta una rivoluzione nell’approccio progettuale. Questo stile architettonico si distingue per la sua predilezione per l’ortogonalità, evitando curve e diagonali in favore di forme rettangolari o derivate dal rettangolo. Colori primari brillanti, insieme al bianco, nero e grigio, decorano superfici piatte, sottolineando una chiara divisione tra pieni e vuoti.
L’approccio neoplastico rifiuta l’ornamento superfluo, puntando piuttosto a un’estetica di pura razionalità ed essenzialità.
Questa visione architettonica va oltre il semplice aspetto estetico, proponendo edifici che si estendono nel loro contesto, quasi come se desiderassero dominare l’ambiente circostante, trasformando lo spazio in una manifestazione tangibile delle teorie neoplastiche.
Attraverso l’architettura neoplastica, gli edifici diventano non solo strutture funzionali, ma anche espressioni potenti di un ideale artistico e filosofico.
NEOPLASTICISMO E BAUHAUS
È impossibile non notare le similitudini tra il Neoplasticismo e la scuola Bauhaus, attiva in Germania tra il 1919 e il 1933. Entrambi i movimenti condividevano un amore per la chiarezza e la razionalità, ma purtroppo si scontrarono con le ideologie repressive del nazismo.
Sebbene il Neoplasticismo abbia avuto origine nei Paesi Bassi, con artisti come Mondrian che promuovevano l’essenzialità delle forme e l’astrazione, è stato accolto e assimilato dalla Bauhaus, la celebre scuola di design tedesca. Entrambi i movimenti erano uniti dalla ricerca di una sintesi tra arte e funzione, abbracciando principi di razionalità, chiarezza e purezza nella forma.
La scuola Bauhaus ha accolto molte delle idee neoplastiche nelle sue teorie e prassi, vedendo nell’essenzialità del Neoplasticismo un linguaggio universale per il design. Entrambi i movimenti hanno condiviso anche un impegno profondo nella riforma sociale, cercando di utilizzare l’arte e il design come mezzi per creare un mondo migliore.
L’eredità condivisa di Neoplasticismo e Bauhaus continua a influenzare profondamente l’arte e il design contemporaneo.
Come tutte le rivoluzioni, anche “De Stijl” ha incontrato resistenze e infine ha conosciuto il declino, in particolare con la morte di Doesburg nel 1931. Tuttavia, la sua eredità è universalmente riconosciuta come fondamentale. Anche se le pubblicazioni si sono concluse le idee hanno continuato a prosperare e a influenzare generazioni di artisti.
De Stijl non è stata solo una rivista che ha amplificato la voce di un movimento come il Neoplasticismo, in realtà è stata una visione nuova del mondo e ha permesso di vedere e interpretare la realtà in modo diverso. La sua eredità continua a influenzare l’arte e il design, ricordandoci l’importanza dell’essenzialità e dell’astrazione nella creazione artistica.