Il dissenso nelle opere di Ai Weiwei

Ai Weiwei | artista

IL DISSENSO NELLE OPERE DI AI WEIWEI

Le opere di Ai Weiwei sono dei capolavori dell’arte cinese contemporanea.
Dagli sgabelli messi uno sull’altro ai vasi colorati, dalle biciclette assemblate alle foto in cui mostra il dito medio il suo scopo è provocare una reazione, accendere la scintilla della riflessione, interrogarci su una questione spinosa che ci riguarda tutti.

Ai Weiwei vive e lavora tra Pechino, Berlino, Cambridge e Lisbona ed è un artista che usa molteplici linguaggi, spaziando dal multimediale al cinema, dalla scrittura ai social media.

Le opere di Ai Weiwei

Ai Weiwei | opere

Ho già scritto un post per spiegare chi è Ai Weiwei, certamente per Cina rappresenta un problema.
Le sue opere sono una voce fuori dal coro che non smette di sollecitare discussioni intorno alle grandi questioni del mondo contemporaneo. Spesso hanno tentato di zittirlo ma ancora non ci sono riusciti e più ci provano più le sue idee trovano la forza di diffondersi ovunque nel mondo.

Le opere di Ai Weiwei non sono riconducibili ad un solo materiale o ad un unica tecnica e non disdegna neppure l’uso el web e dei social, che portò anche al suo arresto per 81 giorni nel 2011.
Il governo cinese, infatti, nel 2011 arrestò Ai Weiwei nell’ambito di una stretta contro blogger, attivisti e scrittori accusati di cospirare per un’ipotetica “primavera cinese”. L’artista era molto attivo su Twitter e per questo era tra le personalità più temute.

AI WEIWEI DALLA CINA AGLI STATI UNITI E RITORNO

Ai Weiwei però non si fa spaventare, lui è cresciuto nel deserto del Gobi dove suo padre, poeta es scrittore, era stato esiliato, e vedrà Pechino per la prima volta a quasi 20 anni.
Con il gruppo artistico Stars porta, per la prima volta, un’esposizione d’arte contemporanea in un museo cinese (la China Art Gallery) e successivamente si trasferisce negli Stati Uniti dove si innamora delle opere di Marcel Duchamp e delle opere di Andy Warhol.

Emblematica di questo periodo la famosa opera di Ai Weiwei Profile of Duchamp. Sunflower seeds. La sagoma dell’artista francese realizzata con una gruccia riempita di semi di girasole, ingrediente simbolo della cultura cinese.

LA CRITICA AL CAPITALISMO CINESE NELLE OPERE DI AI WEIWEI

Ai Weiwei porta in Cina tutti gli stimoli assorbiti in America e crea un East Village a Pechino, una comune d’artisti d’avanguardia che termina con l’arresto del pittore Ma Liuming per aver cucinato nudo nel cortile.
Ai Weiwei però era già diventato un punto di riferimento per gli artisti cinesi contemporanei e nascono 3 libri dedicati alle nuove tendenze: Libro nero, il Libro bianco e il Libro grigio, veri manifesti dell’arte contemporanea cinese.

Le opere di Ai Weiwei rappresentano una critica al regime di Pechino, che non tiene in considerazione i diritti umani, e sottolinea la perdita della millenaria cultura cinese a causa di un capitalismo malato.
Per questo nel 1995 si fa riprendere mentre distrugge un’urna cinese di 2000 anni: l’opera si chiama Dropping a Han Dinasty Urn (“rompendo un’urna della dinastia Han”) ed è una provocazione simile a quella realizzata un anno prima quando, sempre su un’urna Han, aveva inserito il logo della Coca Cola (Han Dinasty Urn with Coca Cola Logo). Nella serie di installazioni Forever (2003) userà le biciclette, simbolo del trasporto in Cina, per criticare ancora una volta la produzione di massa e il conformismo.

IL TERREMOTO AI WEIWEI

Nel 2008 è il terremoto di Sichuan a scatenare le sue ire nei confronti del governo cinese e nel suo blog Ai Weiwei accusa il regime di mentire sulle cause dei crolli e sul numero delle vittime, che sono circa 70 mila e per la maggior parte bambini.
Il sito di Ai Weiwei viene oscurato, subisce interrogatori feroci e maltrattamenti di ogni tipo ma la sua voce non smette di diffondersi e, nello stesso anno, realizza le opere Snake Bag, un serpente fatto di zaini scolastici, e Rebar and Case (Tondino e cassa), un insieme contenitori in legno huali che evocano la forma di piccole bare e riproducono i tondini trovati tra le macerie del sisma.
Entrambe le opere saranno presentate anni dopo, nel 2016, alla mostra italiana su Ai Weiwei, a Palazzo Strozzi di Firenze.

Il terremoto reale, in un certo senso, scatena un terremoto globale e il regime inizia a considerarlo sempre più un nemico da sconfiggere e mettere a tacere per sempre.
Nel 2010 lo studio di Ai Weiwei a Malu Twon viene demolito, e nel 2011 l’artista viene arrestato senza alcun capo d’accusa formale.
Verrà genericamente accusato di evasione fiscale ma questo porta 30 mila sostenitori a raccogliere i soldi per pagare la multa milionaria.
Il conflitto con il potere centrale si ferma solo nel 2015, quando viene accordato il consenso per l’allestimento della mostra a Pechino intitolata semplicemente Ai Weiwei.

IL FENOMENO AI WEIWEI

Le opere di Ai Weiwei iniziano a fare il giro del mondo e nel 2012 una serie di mostre, tra Parigi, Washington, Berlino e Londra, celebrano le sue idee e il suo lavoro.
Esce un documentario dal titolo Ai Weiwei: never sorry che racconta le avventure dell’artista tra arte e politica.
In Italia viene esposto anche a Palazzo Te di Mantova, (Il giardino incantato, 2015) e a Palermo (ZAC – Zisa Zona Arti Contemporanee, 2017) ed è presente alla Biennale di Venezia del 2013.

Ai Weiwei | commedia umana

LE OPERE DI AI WEIWEI IN MOSTRA

A Venezia, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, Ai Weiwei presenta una mostra personale che esplora temi come il rapporto tra uomo e natura, la spiritualità e le continue suggestioni del mondo contemporaneo.

AI WEIWEI
La Commedia Umana – Memento Mori
ABBAZIA DI SAN GIORGIO MAGGIORE
Isola di S. Giorgio Maggiore, 30124 – Venezia
Dal 28 Agosto al 27 Novembre 2022

Apertura: dalle 10.00 alle 18.00.
Tutti i giorni, chiuso il martedì.
Ingresso libero.

Intitolata La Commedia Umana – Memento Mori e curata da Ai Weiwei, Adriano Berengo e Carmelo A. Grasso, Direttore dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra Onlus, la mostra presenterà anche una selezione delle opere di Ai Weiwei.


La prima retrospettiva italiana di Ai Weiwei a Palazzo Strozzi, con opere vecchie e nuove, tra cui Reframe (2016), realizzata con i gommoni di salvataggio usati per salvare i migranti nel Mediterraneo.

Ai Weiwei. Libero
Palazzo Strozzi, Firenze
dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017


Nel 2013, in occasione della Biennale Arte, Ai Weiwei ha mostrato al pubblico la sua carcerazione.
Nella chiesa di Sant’Antonin ha trasformato la sua prigionia in un’opera d’arte con l’ausilio di 6 enormi parallelepipedi di ferro.
Con The prison becomes art Ai Weiwei ha messo in scena i suoi 81 giorni di prigionia attraverso 6 diorami perfetti, riproducendo scene quotidiane: la doccia, l’interrogatorio, la cena, gli spostamenti, il sonno.

 

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