DUE OPERE DI ANTONIO CANOVA TORNANO A SPLENDERE
Tornano all’antico splendore due opere di Antonio Canova.
Si tratta di due gessi originali dello scultore, patrimonio delle Assicurazioni Generali, di grandi dimensioni (141 x 280 cm), raffiguranti due soggetti molto diversi: l’uno realizzato dall’artista tra il 1787 e il 1790, raffigurate “La morte di Priamo”; il secondo, realizzato successivamente, raffigurante “La danza dei figli di Alcinoo”.
Entrambi appartenenti originariamente alla Collezione Albrizzi, vengono esposti al pubblico a Treviso fino al 25 settembre 2022 e vanno aggiunti alla lista delle opere di Canova da conoscere assolutamente.
Due opere di Antonio Canova
La vita di Canova si mescola alla leggenda.
Da un lato ci sono le opere famose e dall’altro ci sono le storie di Canova bambino prodigio che, in casa Falier ad Asolo, inventò una scultura a forma di leone da un pezzo di burro.
Quel che è certo è che Canova, pur avendo realizzato opere strepitose, come la celebre Paolina Borghese, e nonostante abbia scelto Roma come sua città d’elezione, rimase legato alle sue origini e a quel desiderio di trasformare la materia in poesia.
Indimenticabile è ad esempio il Dedalo e Icaro che gli permise di ottenere il denaro per trasferirsi a Roma e completare la sua formazione.
Ora due opere di Antonio Canova tornato all’antico splendore e sono esposti per la prima volta a Treviso.
LA MORTE DI PRIAMO DI ANTONIO CANOVA
Il dolore e l’angoscia sono gli elementi dominanti del primo bassorilievo che è tornato all’antico splendore: La morte di Priamo.
Priamo è nudo e Canova lo offre allo sguardo di chi osserva perchè possa comprendere tutta la tragicità del momento.
Poi ci sono le figlie di Priamo che a sinistra, con le braccia spalancate verso l’alto, implorano pietà; a destra invece fuggono e una stringe il suo bambinoall’estrema sinistra, la moglie di Priamo sviene.
Infine, la moglie di Priamo, all’estrema sinistra, sviene e a fatica viene sorretta.
LA DANZA DEI FIGLI DI ALCINOO DI ANTONIO CANOVA
Il secondo bassorilievo che ha ritrovato nuova vita è la “Danza dei figli di Alcinoo” dove sono protagonisti la gioia e la grazia.
Anche in questo caso l’episodio è ispirato alle vicende della guerra di Troia e all’epopea di Ulisse, attingendo all’Odissea e al II libro dell’Eneide.
DUE OPERE DI CANOVA CHE SONO SERIALI
La serie dei bassorilievi in gesso si inserisce in quella che si può definire una produzione seriale ma che evidenzia anche le caratteristiche che permettono di definire Canova come il primo artista moderno.
Queste opere sono la dimostrazione della gara ingaggiata dallo scultore per sostenere il primato della sua arte sulla pittura: opere quindi di carattere narrativo.
La sfida è ancora più impegnativa quando l’artista chiede alla scultura di dimenticarsi del peso e di farsi leggera.
La danza, per leggerezza dei movimenti, è quanto di più azzardato Antonio Canova poteva concepire.
Il percorso iniziato da “La danza dei figli di Alcinoo” lo porterà alle Danzatrici, con le mani sui fianchi, il dito al mento, i cembali, a testimoniare che nulla è impossibile alla scultura quando l’artefice è Canova.
LE DUE OPERE DI ANTONIO CANOVA ESPOSTE A TREVISO
Dal 14 maggio al 25 settembre 2022 le due opere di Antonio Canova si possono ammirare al nuovo Museo Bailo in occasione della mostra “Canova gloria trevigiana: dalla bellezza classica all’annuncio romantico”, a cura di Fabrizio Malachin, Giuseppe Pavanello e Nico Stringa.
Un evento che riunisce più di 200 opere canoviane, la maggior parte delle quali mai esposte al pubblico.
CANOVA GLORIA TREVIGIANA
Dalla bellezza classica all’annuncio romantico
Treviso, Museo Bailo
14 maggio 2022 – 25 settembre 2022
La mostra ha ricreato anche l’ambiente programmato da Canova presso Palazzo Papafava, dove il confronto Antico/Moderno è portato alla sua massima essenza: Apollo del Belvedere a confronto con il Perseo trionfante, e il Gladiatore Borghese, altra opera celeberrima, a confronto con il Creugante.
Per la prima volta le opere vengono inoltre esposte sui loro basamenti originali restaurati per l’occasione.