El Greco in Italia. Nuove scoperte
La mostra El Greco in Italia, Metamorfosi di un Genio, organizzata da Kornice a Treviso presso Casa dei Carraresi, non delude il principale obiettivo del suo curatore, il prof. Lionello Puppi, di interpretare questa esposizione come l’occasione per studiare e tentare di svelare alcuni dei misteri che ancora avvolgono la vicenda artistica e umana di El Greco.
A quattro mesi dalla sua inaugurazione è già possibile fare una prima analisi della mostra, che ha reso possibile nuove scoperte scientifiche: nuove opere attribuite a El Greco, nuovi elementi da aggiungere alla biografia dell’artista, la scoperta dell’identità di un misterioso ritratto di El Greco e una rivelazione che potrebbe sconvolgere la storia dell’arte.
La mostra mi ha entusiasmato, l’ho scritto nel post El Greco in Italia e in cui potete leggere la mia recensione, ma lo hanno anche notato i lettori del Blog che hanno visto la mostra assieme a me il 22 gennaio.
Tuttavia, pare essere una continua fonte di scoperte, un “cantiere aperto” in grado di trasformare il suo percorso espositivo per accogliere le nuove scoperte.
Credo sia la prima mostra in assoluto che una mostra riesca ad offrire un buon motivo per tornare a vederla.
A proposito, per chi si fosse perso l’evento del 22 gennaio c’è la possibilità di partecipare ad un nuovo appuntamento. Una nuova e speciale visita alla mostra il 1° Aprile.
La mostra presenta al pubblico nuove opere, due opere fino ad ora sconosciute di El Greco e tre opere per cui sono arrivate delle conferme grazie ad analisi diagnostiche e stilistiche condotte dal Comitato Scientifico.
Si dimostra la mano di El Greco per Santa Maddalena Penitente del Museu de Montserrat di Barcellona e ritenuta il modello di riferimento per tutta la serie della “Maddalene” dell’artista; confermato l’autografo del maestro sull’icona del San Demetrio (recentemente scoperto); l’attribuzione del Ciborio di Bettona e che conferma la presenza di El Greco in Umbria e forse attivo anche con una sua bottega.
Rivelata anche l’identità del nobile raffigurato nel Ritratto di Gentiluomo, recentemente recuperato dopo essere stato requisito dai Nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’uomo ritratto è stato identificato come Antonio II Brancaleoni, riconosciuto grazie allo stemma di famiglia rappresentato nel dipinto e attraverso un confronto con gli affreschi presenti nel Castello dei Brancaleoni a Piobbico.
Infine, viene esposto in mostra un “Crocifisso in Croce” che potrebbe trattarsi della perduta Crocifissione realizzata da Michelangelo Buonarroti e donata alla nobildonna romana Vittoria Colonna, che fu replicata e presa a modello da numerosi artisti tra cui ovviamente El Greco.
Quest’opera, che sta già suscitando un dibattito acceso tra gli storici dell’arte, è emersa dall’oblio grazie alla visita in mostra di persone che ne conoscevano l’esistenza in una collezione privata e, colpite dalla sala delle Crocifissioni della mostra, in cui le opere di El Greco sono confrontate con opere di altri artisti, hanno chiesto un parere sull’opera in questione.
Indagini di laboratorio, storiche e stilistiche hanno dimostrato la compatibilità dell’opera con il disegno di Michelangelo Buonarroti conservato al British Museum di Londra e che riproduce l’originale.
Tutti, studiosi e appassionati, potranno vedere in mostra l’opera ed eventualmente contribuire alla continuazione degli studi.
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