6 thoughts on “Rubati 17 capolavori dal Museo di Castelvecchio. Finalmente sono la sicuro!”
Grazie mille per il tuo commento che condivido del tutto.
Nonostante l’Europa stia attraversando giorni bui, mi rattrista e mi indigna lo scarso rilievo dato a questa notizia, che rimane grave ed allarmante anche se non ne parla nessuno.
Personalmente ho sempre ammirato l’organizzazione veneta anche a livello culturale e dunque sono particolarmente turbata dai particolari di questo furto… Nel 2014 la stessa sorte ha toccato un capolavoro del Guercino in una chiesa a pochi metri da dove vivo, Modena. Anni fa la stessa Galleria estense ha subito un furto su mandato della mafia e spero che, come in quel caso, le opere possano far presto ritorno nel loro legittimo luogo.
Elisabetta eventi di questo tipo non sono nuovi, ma questi 17 capolavori rubati sono di certo il furto più grave che la storia dell’arte italiana ricordi.
In Veneto c’è stato un gran maestro dei furti d’arte a scopo d’estorsione.
Nel 1991 tre banditi rubano entrano nella sala del Tesoro della Basilica di Sant’Antonio a Padova. Rubano un prezioso reliquiario, capolavoro dell’oreficeria italiana ma con un valore simbolico perché contiene la reliquia di Sant’Antonio, fortemente dentaria per Padova e il Veneto.
La Reliquia e il Reliquiario vengono usati come merce di scambio con l’intenzione di costringere lo Stato a scendere a patti.
Il furto, infatti, era stato eseguito dalla Mala del Brenta di Felice Maniero, che vuole la liberazione del cugino in carcere e la revoca della misura di sorveglianza a suo carico.
Pare che alla fine lo Stato abbia ceduto, ma il capolavoro e il suo contenuto tornarono a Padova prima del Natale di quell’anno.
Ah! Alessandra Ho scritto il post di getto e le dita volavano sulla tastiera per condensare tutti i miei pensieri.
Mi succede sempre, quando scrivo di fretta col Pc di non considerare il correttore automatico, che non aiuta a volte e trasforma parole corrette in “orrori” di ortografia.
Ad esempio “Pisanello” lo correggeva di continuo in “pisello” 😀
Resta un mistero però il motivo per cui il mio Pc corregga con un errore … ma c’è chi mi ha detto che forse il mio Pc è amante dei classici e usa la grammatica di Collodi, che in Pinocchio scriveva “qual’è” con l’apostrofo !
Grazie per aver scovato anche questo errore 😉
Non sapevo di Padova. Fu proprio Maniero nel 1992 il mandante del furto dei capolavori della Galleria Estense!
Mi chiedo se il furto del Guercino da una chiesa di Modena dell’anno scorso e quello di Verona siano in qualche modo collegati… in entrambi i casi l’allarme era staccato… scusate la congettura ingenua, deriva dal non capacitarsi di come nessuno sappia’ ipotizzi, denunci, intervenga…
Elisabetta sul furto di Padova è stato anche fatto un film con Antonio Albanese.
Il titolo è “La lingua del Santo”, perché in realtà Maniero aveva chiesto di portare via la più preziosa tra le reliquie, la lingua appunto, ma i suoi uomini si sbagliarono e portarono via la reliquia del mento 😀
Non sapevo però che fu lo stesso Maniero a commissionare il furto alla Galleria Estense!
Spero che nelle indagini coinvolgano il nucleo tutela beni culturali dell’Arma dei Carabinieri, che teoricamente dovrebbero avere un quadro generale della situazione e dovrebbero poter fare collegamenti tra altri episodi.
Grazie mille per il tuo commento che condivido del tutto.
Nonostante l’Europa stia attraversando giorni bui, mi rattrista e mi indigna lo scarso rilievo dato a questa notizia, che rimane grave ed allarmante anche se non ne parla nessuno.
Personalmente ho sempre ammirato l’organizzazione veneta anche a livello culturale e dunque sono particolarmente turbata dai particolari di questo furto… Nel 2014 la stessa sorte ha toccato un capolavoro del Guercino in una chiesa a pochi metri da dove vivo, Modena. Anni fa la stessa Galleria estense ha subito un furto su mandato della mafia e spero che, come in quel caso, le opere possano far presto ritorno nel loro legittimo luogo.
Elisabetta eventi di questo tipo non sono nuovi, ma questi 17 capolavori rubati sono di certo il furto più grave che la storia dell’arte italiana ricordi.
In Veneto c’è stato un gran maestro dei furti d’arte a scopo d’estorsione.
Nel 1991 tre banditi rubano entrano nella sala del Tesoro della Basilica di Sant’Antonio a Padova. Rubano un prezioso reliquiario, capolavoro dell’oreficeria italiana ma con un valore simbolico perché contiene la reliquia di Sant’Antonio, fortemente dentaria per Padova e il Veneto.
La Reliquia e il Reliquiario vengono usati come merce di scambio con l’intenzione di costringere lo Stato a scendere a patti.
Il furto, infatti, era stato eseguito dalla Mala del Brenta di Felice Maniero, che vuole la liberazione del cugino in carcere e la revoca della misura di sorveglianza a suo carico.
Pare che alla fine lo Stato abbia ceduto, ma il capolavoro e il suo contenuto tornarono a Padova prima del Natale di quell’anno.
Grazie per il tuo contributo 😉
Condivido il contenuto ma non il qual è con l’apostrofo
Ah! Alessandra Ho scritto il post di getto e le dita volavano sulla tastiera per condensare tutti i miei pensieri.
Mi succede sempre, quando scrivo di fretta col Pc di non considerare il correttore automatico, che non aiuta a volte e trasforma parole corrette in “orrori” di ortografia.
Ad esempio “Pisanello” lo correggeva di continuo in “pisello” 😀
Resta un mistero però il motivo per cui il mio Pc corregga con un errore … ma c’è chi mi ha detto che forse il mio Pc è amante dei classici e usa la grammatica di Collodi, che in Pinocchio scriveva “qual’è” con l’apostrofo !
Grazie per aver scovato anche questo errore 😉
Non sapevo di Padova. Fu proprio Maniero nel 1992 il mandante del furto dei capolavori della Galleria Estense!
Mi chiedo se il furto del Guercino da una chiesa di Modena dell’anno scorso e quello di Verona siano in qualche modo collegati… in entrambi i casi l’allarme era staccato… scusate la congettura ingenua, deriva dal non capacitarsi di come nessuno sappia’ ipotizzi, denunci, intervenga…
Elisabetta sul furto di Padova è stato anche fatto un film con Antonio Albanese.
Il titolo è “La lingua del Santo”, perché in realtà Maniero aveva chiesto di portare via la più preziosa tra le reliquie, la lingua appunto, ma i suoi uomini si sbagliarono e portarono via la reliquia del mento 😀
Non sapevo però che fu lo stesso Maniero a commissionare il furto alla Galleria Estense!
Spero che nelle indagini coinvolgano il nucleo tutela beni culturali dell’Arma dei Carabinieri, che teoricamente dovrebbero avere un quadro generale della situazione e dovrebbero poter fare collegamenti tra altri episodi.