Il monumento equestre dedicato al condottiero Erasmo da Narni, chiamato il Gattamelata, è il primo a essere eseguito dai tempi dell’antica Roma. Donatello, quindi, riprende un soggetto antico e lo riporta nel Rinascimento rinnovandolo.
In questo post ti descrivo il Gattamelata di Donatello e ti racconto perchè è da considerare uno dei capolavori di Donatello.
GATTAMELATA DI DONATELLO
Il Gattamelata di Donatello ha un profilo che sembra uscire direttamente da un’incisione oppure dal rilievo di una medaglia celebrativa. In realtà probabilmente questa era l’intenzione di Donatello, che era un orafo di formazione e aveva certamente realizzato molte incisioni simili a questa.
Donatello desiderava realizzare un’opera che fosse in tutto simile a un’immagine da medaglia celebrativa, ma di dimensioni enormi.
Gattamelata fu al servizio prima della Repubblica di Firenze, poi dello Stato Pontificio ed infine della Repubblica di Venezia. Era un abile stratega militare e concluse la sua vita nella città di Padova, celebrato e onorato dalla Repubblica di Venezia.
L’IDEA PER LA STATUA EQUESTRE DEL GATTAMELATA A PADOVA
L’ispirazione per quest’opera viene direttamente dall’epoca classica. Sappiamo che Donatello si era recato a Roma, insieme a Filippo Brunelleschi, per studiare da vicino le opere dell’antichità romana e quindi aveva visto e osservato le statue equestri e multe altre sculture classiche. Ci era andato nel periodo in cui Brunelleschi stava per ideare la Cupola di Santa Maria del Fiore e certamente, in quel viaggio in cui entrambi erano alla ricerca di ispirazioni, Donatello aveva visto la statua equestre di Marco Aurelio, al centro della piazza del Campidoglio a Roma.
Il tema del condottiero a cavallo, tipico del monumento equestre, viene ripreso nel Rinascimento ed è presente anche in due affreschi che si trovano presso la cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, realizzati rispettivamente da Paolo Uccello e da Andrea del Castagno.
Probabilmente Donatello assiste la creazione di queste due opere, che sono sucessive all’avvio del cantiere della Cupola del Duomo di Firenze e precedenti al Gattamelata, usandole come modello. Pertanto il monumento equestre di Padova può essere considerato un omaggio alla classicità romana ma anche un richiamo al nuovo stile rinascimentale che stava trasformando le città italiane del Quattrocento.
ANALISI DEL GATTAMELATA
Il Gattamelata di Donatello, dunque, è un’opera del Rinascimento ma che si ispira ai grandi condottieri dell’antichità e non è un caso se quasi tutte le riproduzioni e le immagini di questa scultura equestre colgano di lato il grande condottiero. Esattamente come se si trattasse di una moneta o di una incisione.
Il Gattamelata di Donatello si trova davanti alla Basilica del Santo di Padova. Il movimento del capo del cavallo verso sinistra è accompagnato dal movimento della testa del condottiero che si volge nella stessa direzione. Si tratta di un movimento appena accennato, ma sufficiente per fornire l’impressione di una deviazione della direzione.
Il volto dell’eroe è serio e concentrato e le labbra sono strette come se avesse appena impartito un ordine. L’espressione ricorda quella dei grandi imperatori romani e sulla corazza è rappresentata una testa alata di Medusa, che ci indica quanto implacabile sarà l’azione di guerra che l’esercito veneziano, guidato da Erasmo da Narni, sta per compiere.
Non solo il condottiero si ispira ai grandi del passato, ma anche il cavallo sembra la copia di uno dei cavalli di bronzo della Basilica di San Marco a Venezia, suggellando così la vicinanza tra Padova e Venezia e anche la continuità di una tradizione antica su cui il presente ora cavalca sicuro.
Gattamelata muore nel 1443 e Donatello non fa a tempo a conoscerlo. Pertanto questo monumento equestre è commemorativo e l’artista ritrae il condottiero nel pieno della forza, desiderando ricordarlo mentre avanza verso un futuro di conquiste.
La statua equestre di Donatello si trova ancora nel luogo per cui l’artista l’ha concepita. Visitabile gratuitamente oppure da ammirare semplicemente passando davanti alla Basilica del Santo.