GIOCONDA LEONARDO: 5 COSE DA SPERE SUL CAPOLAVORO PIÙ FAMOSO DEL MONDO
La Gioconda di Leonardo è considerata l’opera più importante del grande artista e scienziato toscano, insieme all’Ultima Cena (a proposito, per questo capolavoro di consiglio di leggere anche il post Cenacolo Vinciano: 5 cose da sapere),.
Si tratta del dipinto che più di tutti affascina da sempre critici e pubblico per il suo sorriso impenetrabile e l’atmosfera rarefatta del paesaggio.
La Gioconda di Leonardo è talmente famosa che può capitare di vederla al Louvre e di rimanere delusi dalle sue piccole dimensioni, ma ne abbiamo sentito parlare talmente tante volte che ci sembra di conoscerla anche se in realtà non ne sappiamo molto.
Ecco allora un post con le 5 cose da sapere sulla Gioconda di Leonardo.
1 – QUANDO LEONARDO HA DIPINTO LA GIOCONDA
La Gioconda di Leonardo è un dipinto tanto famoso quanto misterioso.
Di certo si sa che l’artista lavorò a questa tavola per molto tempo, in momenti diversi e che non si separò mai dal dipinto, portandola con sé in Francia.
Probabilmente Leonardo alla Gioconda inizia a lavorare nel 1503, nel periodo in cui si trova a Firenze e nello stesso periodo in cui esegue la perduta “Battaglia di Anghiari” presso Palazzo Vecchio.
Il fatto che Leonardo da Vinci non si sia mai separato dall’opera ha alimentato molte leggende e altrettanti misteri, dall’ipotesi che il ritratto sia quello di una donna in dolce attesa oppure che sia il ritratto della madre dell’artista stesso, fino alla misteriosa ipotesi che nel dipinto sia racchiuso tutto il pensiero filosofico di Leonardo per cui “uomo e natura” sono legati in modo armonioso.
2 – CHI E’ LA GIOCONDA
Il primo che indica l’esistenza di questo dipinto di Leonardo è Giorgio Vasari che, nel suo libro “Vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani” del 1550, lo indica come un ritratto di Monna Lisa, moglie del mercante fiorentino Francesco del Giocondo.
Nel corso dei secoli, però, questa dichiarazione di Vasari è stata spesso messa in discussione, soprattutto perché non si capisce perché l’opera sia rimasta nelle mani di Leonardo fino alla fine dei suoi giorni, anziché entrare nella casa del committente.
Questo elemento ha aperto la strada a tante ipotesi e una delle tante è che in realtà la donna ritratta non sia Monna Lisa, ma un’amante misteriosa di un membro della famiglia dei Medici, che forse con quel sorriso e con le mani incrociate sul grembo cela il segreto di un figlio in arrivo.
3 – PERCHE’ LA GIOCONDA SI TROVA AL LOUVRE
E’ lo stesso autore a portare la Gioconda in Francia, quando si trasferisce presso la corte di Francesco I di Francia.
L’opera dunque non è stata rubata dai francesi e non è stata rubata da Napoleone, come alcuni continuano a pensare.
La Gioconda di leonardo si trova in Francia dal 1517 ed è stata trasferita al Louvre durante il regno di Napoleone.
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4 – IL FURTO DELLA GIOCONDA
Il 20 agosto 1911 l’imbianchino italiano Vincenzo Peruggia rubò la Gioconda di Leonardo, facendo perdere le tracce del capolavoro più famoso del mondo fino al 1913.
Vincenzo Peruggia era originario di Dumenza, un paese della provincia di Varese, e si trovava in Francia per lavorare come imbianchino e decoratore del Louvre.
Per lui il furto fu semplice e lo giustificò con il fatto che dato che Leonardo era italiano secondo lui la Gioconda si trovava in Francia illegalmente.
Peruggia si nascose al Louvre all’ora della chiusura del museo, prelevò la Gioconda e rimase rinchiuso in un ripostiglio in attesa di uscire indisturbato all’orario di apertura con l’opera nascosta sotto il cappotto.
Solo nel 1913 si capì che era stato lui a prelevarla, quando tentò di venderla a un antiquario, che si presentò all’appuntamento per vedere l’opera con il direttore degli Uffizi.
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5 – LA FORTUNA DELLA GIOCONDA
La Gioconda di Leonardo è famosissima e proprio per questo riprodotta e imitata in una miriade di modi diversi.
Probabilmente la prima rielaborazione è di Raffaello, che vede la Gioconda a Firenze all’inizio del ‘500, e che sarà la sua ispirazione per il ritratto di Maddalena Strozzi nel 1506.
In seguito arriva Marcel Duchamp che, nel 1916, aggiunge sulla riproduzione fotografica del dipinto un paio di baffi. E’ l’inizio di una serie infinita di rivisitazioni del celebre dipinto e che lo trasforma in un’icona senza tempo.
Per Leonardo da Vinci la Gioconda, vista annualmente da milioni di visitatori al Louvre, potrebbe essere un’ultima Madonna che apparirà in tempi apocalittici, senza il Bambino con sé, contrariamente alle molte Madonne da lui precedentemente dipinte. Monna Lisa è la Madonna che precede il Giudizio Universale, di Michelangelo e quello finale ad opera del Figlio. Michelangelo Buonarroti, nella somiglianza tra il Cristo Giudice del Giudizio Universale e la figura di Aman della volta nella Cappella Sistina, persecutore biblico degli ebrei, avrebbe indicato la futura somiglianza apparente tra Gesù è l’Anticristo, come aveva scritto nei primi secoli il Padre della Chiesa Sant’Ippolito di Roma. Cfr. ebook/kindle L’Apocalisse secondo Leonardo e Michelangelo.
Spesso a cercare significati si trovano vicoli ciechi.
Non è che Leonardo ha semplicemente dipinto un ritratto e che questo sia diventato il suo “biglietto da visita” presso Principi e Sovrani per presentare le sue abilità?
Balle! I pochi dipinti di Leonardo riportano soggetti profani compreso il Cenacolo sul quale Alberto Angela ha detto una sequela di castronerie nel suo libro “Gli occhi della Gioconda”. Pag. 157; “…Leonardo decide di rappresentare Giuda, il secondo da desta [sic], non isolato dagli altri apostoli […] si ritrae VOLGENDO LE SPALLE A CRISTO!!!.” Quì mi fermo; ma chi volesse leggere altre simili amenità compri il libro in questione con i migliori auguri !!!.
Sulle opere di Leonardo e sul Cenacolo vengono fuori nuove letture e interpretazioni ogni anno praticamente.
Il Cenacolo è tutto tranne che un soggetto profano.
La fama di questo dipinto ed il suo inestimabile valore si devono soprattutto al furto di Vincenzo Perruggia. Prima di tale evento l’opera non aveva la fama di oggi e neppure la valutazione di oggi.
I fattori del successo della Gioconda e del suo valore inestimabile sono più di uno e non è tutto merito del furto di Peruggia.
La Gioconda è uno dei pochi dipinti di Leonardo (in totale sono una ventina), quindi è di per sé una rarità, inoltre la fama della Gioconda è cresciuta durante il romanticismo.
Il sorriso di Monna Lisa è diventato in quel periodo un modello di bella femminile.
Poi sicuramente ci fu il furto e il suo ritrovamento a Firenze che fece crescere l’attenzione sull’opera e in più nel 1962 la Gioconda venne esposta in varie città americane.
L’opera fu prestata agli Stati Uniti dove fu esposto alla National Gallery di Washington e al Metropolitan Museum di New York (naturalmente accolta al suo arrivo da John Fitzgerald Kennedy, Jacqueline Kennedy e Lyndon Johnson).
Il Louvre ha avuto gioco facile a eleggerla come icona del museo, avrebbe potuto scegliere di promuovere il museo con la Nike di Samotracia oppure con altre opere ma la Gioconda ormai era diventata da sola un mito e il museo ha spinto l’acceleratore su di lei 😉
Ma non porta sfortuna averla in casa ,anchevfinta,vero?
Non credo porti sfortuna sinceramente. La sfortuna è non averne una 😉