GUERRE STELLARI. PLAY
Recentemente mi è capitato di sentire qualcuno che diceva “io vado a vedere solo mostre che abbiano un serio progetto di ricerca”.
Io di mostre ne ho viste tante e per molte ho collaborato alla realizzazione e sinceramente non ho ancora scoperto come si possa stabilire prima di entrare nella prima sala se una mostra sia fatta bene oppure no, ma soprattutto non ho mai capito cosa sia una “mostra seria”.
Sarà che io vado a vedere una mostra d’arte per piacere, ma non certo per essere “seria”!
Questa piccola premessa perché in questo post vi racconto di una mostra fatta di giocattoli, ma non è un evento per bambini.
Mi riferisco a Guerre Stellari. Play, che si svolge a Roma al Complesso del Vittoriano, dal 28 ottobre 2016 al 29 gennaio 2017, organizzata da Arthemisia Group e Kornice, che espone una collezione di giochi e accessori realizzato per la Saga di Guerre Stellari.
E’ una mostra seria dunque quella che espone gli oggetti della collezione di uno dei più importanti collezionisti al mondo di toys fantascientifici?
Per me sì!
E’ una mostra con un progetto scientifico di valore una mostra che descrive la Saga cinematografica più importante e longeva che la storia del cinema ricordi?
Per me sì e non a caso l’ho inserita tra le mostre da vedere a Dicembre.
Vi spiego perché!
Ho visto tutti i capitoli della Saga di Guerre Stellari ma non sono mai stata una fans sfegatata.
Non mi sono mai vestita da Principessa Leila per intenderci e neppure ho mai avuto una spada laser. Io magari mi vesto come uno dei personaggi tratti dai film di Tim Burton 😉
A dirla tutta mi sono sempre sembrati un po’ strani quelli che vestono “Guerre Stellari”, parlano “Guerre Stellari”, vivono “Guerre Stellari”. Però mi affascina come un film si sia trasformato da intrattenimento a culto e questa di Roma è una mostra che aiuta a capire questa metamorfosi.
Le opere in mostra
La mostra si snoda in un percorso che ricostruisce gli eventi della saga attraverso l’utilizzo dei giocattoli creati dalla Hasbro a partire dal 1995 sino ad oggi. Oggetti fondamentali sin dall’uscita del primo episodio e non a caso George Lucas pretese di avere da subito il controllo totale sul merchandasing.
Tutti gli oggetti fanno parte della collezione di Fabrizio Modina, uno dei più importanti collezionisti di toys fantascientifici e docente allo Ied di Torino, che ha curato la mostra per raccontare non solo quella che è una sua passione, ma un epopea cinematografica.
Guerre Stellari è il sogno di un bambino ma anche l’evasione di un adulto, una storia perfetta per diventare un’attrazione di Disneyland ma anche per scatenare riflessioni filosofiche su cosa sia il Bene e il Male.
Quando il primo capitolo di Guerre Stellari uscì al cinema nel 1977 fu un successo inatteso ma planetario.
George Lucas, il regista di una delle saghe cinematografiche più famose al mondo e anche una delle più longeve, aveva in parte autofinanziato il progetto della realizzazione del film perché le case di produzione ritenevano il genere fantascientifico poco remunerativo.
Contro ogni previsione invece il film fu un successo e il pubblico si entusiasmò subito ad una storia che aveva come tema fondamentale l’eterna lotta tra Bene e Male.
George Lucas ha reinventato la fantascienza rendendola realistica.
Attingendo ai temi dei grandi classici della letteratura, con citazioni da “I Sette Samurai”, pellicola del 1954 del regista Akira Kurosawa ma anche dal serial televisivo “Flash Gordon” del 1963, Lucas crea un universo intero con una storia propria, con personaggi dal passato misterioso e che piano piano lo spettatore scopre entrando in empatia sia con chi sta dalla parte dei buoni sia quelli che stanno dalla parte dei cattivi.
Il regista ha compito un processo di evoluzione tipico della storia del cinema, che ha visto spesso cambiare il modo in cui venivano raccontate le storie adattandole anche alle nuove tecniche di riproduzione e di realizzazione egli effetti speciali.
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La mostra Guerre Stellari. Play si focalizza sull’aspetto ludico della Saga, utilizzando come tema espositivo una selezione attinta dall’infinita produzione di merchandising, che dal 1977 sino ad oggi è divenuto uno degli aspetti inevitabilmente legati al marchio. Inoltre George Lucas utilizzò i proventi del merchandising per finanziare i sequels e la sua Lucasfilm.
Le Lightsabers
L’oggetto di culto di Guerre Stellari è senza dubbio la Lightsaber, la spade di luce dei cavalieri Jedi ma anche dei Sith, usata per il duello dei duelli: quello tra Luke Skywalker e Darth Vader.
In mostra ci sono anche le Lightsabers, che si differenziano per l’impugnatura a seconda del personaggio a cui ciascuna assegnata: a impugnatura classica per il giovane Skywalker e Darth Vader, a sciabola per il Conte Dooku, a doppia lama per Darth Maul e con impugnatura a croce per Kylo Ren.
Ma sono un’infinità i dettagli e le varianti che caratterizzano l’abbigliamento e gli strumenti di ogni ruolo interpretato nella storia, che la rende ancora più affascinante.
Se ami il cinema leggi anche il post che ho dedicato al cinema di Wim Wenders e al film “Il cielo sopra Berlino”.
INFO
Guerre Stellari. Play
Dal 28 ottobre 2016 al 29 gennaio 2017
Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma
La mostra è organizzata da Arthemisia Group e Kornice.
Foto Iskra Coronelli 2016
sicuramente interessante! Sono pienamente d’accordo quando scrivi che è affascinante scoprire come un film si sia trasformato da intrattenimento a culto
Guerre Stellari è un caso unico tra l’altro, che attraversa già due generazioni diverse di spettatori.
La mostra, come i film della Saga (l’ultimo è previsto in uscita al cinema proprio Venerdì) li vanno a vedere genitori e figli ormai 😉