Ciao a tutti! Questi sono giorni intensi, ma pieni di nuovi spunti, che fanno nascere tante nuove idee nella mia “testolina” di Art Blogger. Vi scrivo in una pausa caffè del TBDI2014, l’evento forse più importante per incontrare tanti operatori del settore turistico e tanti Blogger.
Tra una conferenza e l’altra ci si parla, si discute e voglio condividere con voi alcune riflessioni che sono emerse sul rapporto ancora difficile in Italia tra Arte, Cultura, Musei e la comunicazione sociale sul web.
I Musei sono social, ma l’Italia resta indietro.
I recenti dati diffusi da Museum Analytics, la nuova piattaforma web dedicata alle relazioni digitali tra mondo dell’arte e visitatori, segnalano come la presenza sui social networks sia importante per le maggiori collezioni d’arte del mondo, ma anche come i musei italiani sfruttino ancora pochissimo le potenzialità dei social e come ancora non abbiano capito che tutte le visite contano.
Non solo quelle reali di chi acquista il biglietto, ma anche quelle virtuali di utenti su Facebook e Twitter. Sottovalutare questo aspetto significa perdere un canale di comunicazione importante con i visitatori, cosa che permette invece ad altre realtà museali internazionali di entrare nella quotidianità delle persone.
Faccio un esempio molto semplice!
Io non ho mai visitato il MoMa di New York (spero un giorno di andarci!) ma guardo spesso il suo sito e ho acquistato qualche oggetto nel loro shop (due bellissimi calendari perpetui da scrivania!).
Ho sempre un motivo per visitare il profilo Facebook del MoMa e c’è sempre qualche informazione interessante.
Non mi capita la stessa cosa con i Musei italiani, anzi spesso hanno siti un po’ troppo articolati da visitare e perdo presto la pazienza.
Non credo sia una carenza di fondi la causa di questa scarso appeal, ma la cronica rincorsa delle nostre istituzioni culturali a mettersi al passo con il resto del mondo … anche quando i soldi c’erano (o ce n’erano di più) era difficile trovare un Museo che avesse capito l’importanza di avere un proprio sito web!
Veniamo ai dati allora!
I dati più significativi su come le nuove tecnologie influiscano sulla fruizione dei musei si ottengono consultando le sezioni Facebook e Twitter di Museum Analytics, che elencano i primi dieci musei rispettivamente per numero di ‘like’ sulla loro pagina Facebook e per numero di follower sul loro account Twitter.
In entrambi i casi, ancora nessun museo italiano in top ten.
L’aspetto più incredibile è che, nonostante l’importanza dei nostri musei non sia messa in discussione e sia confermato dall’alto numero di visite che registrano ogni anno, il primo museo italiano che compare nella classifica dei ‘like’ su Facebook si trova solo al 74° posto.
Si tratta del MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, che totalizza 53.960 likes, una cifra notevole se la si confronta con i 24.510 likes della Galleria degli Uffizi, che rimane uno dei musei più famosi al mondo (e’ al diciassettesimo posto tra i musei più visitati del pianeta, ed è il primo italiano).
Sono certa che adesso qualcuno penserà che il MAXXI si trova a Roma e quindi cosa può fare il piccolo museo di provincia … niente di più sbagliato!
Il MART, Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, che non si trova proprio al centro dei grandi “pellegrinaggi” del turismo mondiale, è il secondo museo italiano in classifica per ‘like’ su Facebook (ma pur sempre al 97° posto).
Mi sarei aspettata di trovarci almeno gli Uffizi o il Palazzo Ducale di Venezia!
La situazione peggiora se analizziamo le cifre per Twitter, dove il primo account italiano compare solo al 79° posto, ed è quello del portale dei Musei di Roma, mentre istituzioni importanti come il Palazzo Reale di Milano, la Reggia di Caserta, gli Uffizi e il Museo Egizio di Torino non hanno proprio un profilo Twitter.
E’ evidente come i social media siano il futuro della comunicazione e della promozione turistica e culturale a mondiale. Sottovalutare questo strumento significa sparire dalla lista dei desideri dei viaggiatori di tutto il mondo e soprattutto non essere in grado di traghettare il nostro passato verso il futuro.
Queste sono le prime riflessioni “a caldo” di queste giornate al TBDI2014 e ho scritto anche troppo in questo post.
Cosa sto facendo esattamente qui ve lo racconterò per immagini prossimamente 😉
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