Nel 1942, con l’avanzata dell’ esercito tedesco verso Parigi, Peggy Guggenheim decide di lasciare l’Europa e di tornare a New York. Qui continua la sua attività di gallerista e collezionista inaugurando la galleria Art of This Century, dove gli artisti americani entrano in contatto con l’avanguardia europea e in particolare con il Surrealismo, ma soprattutto trovano in Peggy una straordinaria occasione per imporre un nuovo stile nell’arte. Tra gli artisti ancora sconosciuti c’è un tale Jackson Pollock a cui la Guggenheim, nel 1943, commissiona la realizzazione di un murale per il suo appartamento newyorkese.
Il Murale viene eseguito tra l’estate e l’autunno del ’43 e nel novembre dello stesso anno Peggy decide di allestire la prima personale di Pollock che buona parte della critica accolse con toni entusiastici.
Quel Murale, 72 anni dopo la sua creazione, è arrivato ora in Italia ed è esposto a Venezia fino al 16 novembre.
Il posto migliore per conoscere Jackson Pollock è la Collezione Peggy Guggenheim, non solo perché qui si trovano alcune delle opere più emblematiche del genio dell’espressionismo astratto, ma perché il 2015 è dedicato ai vari aspetti della vita personale e delle opere di questo artista attraverso un articolato progetto espositivo.
L’esposizione del monumentale Murale di Pollock è il momento più importante di questo progetto e propone una mostra che ruota intorno all’opera più grande mai realizzata dall’artista.
La commissione che Pollock riceve da Peggy Guggenheim nel 1943 è la sua occasione per creare un’opera di dimensioni immense (6 metri di lunghezza!) in cui dare forma al movimento. A questa data non è ancora giunto all’utilizzo della tecnica del “dripping” (sgocciolamento), che rappresenta il più significativo contributo di Jackson Pollock all’arte del XX secolo, ma è il fulcro di un percorso creativo che evidenzia il suo interesse per la rappresentazione dell’energia e del movimento e lo porterà alla casualità del colore e all’imprevedibilità del momento creativo.
Il percorso che viene proposto in questa mostra comprende anche l’opera Alchimia, recentemente restaurata, che è uno dei primi dipinti realizzati con la tecnica rivoluzionaria del ”dripping”, dove Pollock sperimenta l’immersione totale, mentale e fisica, nella tela. Contribuiscono a rendere affascinante questo percorso le opere di artisti come Lee Krasner, moglie di Pollock, David Smith, Robert Motherwell e la fotografia d’azione praticata da un gruppo di fotografi quali Herbert Matter, Barbara Morgan, Aaron Siskind e Gjon Mili, che risultano di grande ispirazione per Pollock.
Dopo questa mostra non sarà più possibile pensare che le opere di Pollock le possa realizzare chiunque!
Si tratta di capolavori unici e inimitabili, che hanno cambiato le regole dell’arte e che sono frutto di un percorso complesso.
In una lettera datata 29 luglio 1943 Pollock scrive al fratello Charles del Murale commissionatogli da Peggy e sottolinea la prospettiva “dannatamente eccitante”. I rapporti familiari sono di grande importanza per Jackson e in particolare con il fratello maggiore a cui la Collezione Peggy Guggenheim dedica una retrospettiva che getta luce su molti aspetti interessanti, ma questo ve lo racconto in un altro post 😉
INFO
Jackson Pollock.
Murale. Energia resa visibile
23 aprile – 16 novembre 2015
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia
A cura di David Anfam
LINK
http://www.guggenheim-venice.it
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