Quando mi sono recata in visita a Vicenza per la prima volta ero piccola e ricordo di aver visitato prima la Basilica Palladiana e poi il Teatro Olimpico.
Di quella giornata conservo il ricordo di un pomeriggio caldo e assolato (forse era primavera) e di aver visto degli edifici enormi, ma se ripenso alla mia visita al Teatro Olimpico ho l’impressione di essere entrata in un luogo antichissimo, costruito dagli antichi romani.
Più tardi ho scoperto che quando Palladio ha progettato il Teatro Olimpico voleva proprio ricostruire un antico teatro classico.
Il Teatro Olimpico è uno dei capolavori architettonici che Palladio ha lasciato alla città di Vicenza e al mondo intero ed è anche il suo testamento spirituale, dato che si tratta del suo ultimo progetto prima di morire e che venne ultimato dall’allievo Vincenzo Scamozzi.
Il Teatro Olimpico è il primo teatro stabile coperto del mondo e non è solo una delle meraviglie di Vicenza, ma è anche patrimonio mondiale dell’Unesco.
In questo edificio Palladio riassume tutto il suo lavoro ed i suoi studi basati sulla rivisitazione dell’arte classica, ma rispondendo alle esigenze e alle funzioni per cui la struttura veniva creata.
La sua realizzazione venne commissionata a Palladio dall’Accademia Olimpica, di cui egli stesso era socio e fondatore, per mettere in scena le commedie classiche.
L’Accademia ottenne, dalla municipalità della città di Vicenza, la concessione dell’antico edificio delle Prigioni, che si presentava come una fortezza medievale e Palladio progetta un teatro che si cali all’interno di questo edificio realizzando un capolavoro.
Il progetto palladiano ricostruisce l’edificio simbolo della tradizione culturale classica, il Teatro Romano.
I suoi studi approfonditi dei testi di architettura di Vitruvio e la visione delle antiche rovine lo porta alla creazione di un ambiente che finge l’ambientazione all’aperto dei teatri classici.
Il risultato è spettacolare, nonostante le dimensioni ridotte dello spazio e le nicchie, le statue classiche, i tredici gradoni e l’intatta scenografia che lo Scamozzi realizzò per lo spettacolo inaugurale ci consegnano un teatro straordinario.
La costruzione iniziò nel 1580, un anno prima della morte di Palladio, che quindi non vide completata l’opera, inaugurata il 3 marzo 1585 con una rappresentazione dell’Edipo Re di Sofocle.
La fama del nuovo teatro e della sua grandiosa inaugurazione si sparse in tutta Europa, suscitando l’ammirazione per la capacità di aver fatto rivivere l’arte classica.
Tanta divenne famoso che si decise di riservare il Teatro solo per alcune occasioni speciali e di lasciare intatta la scenografia lignea dello Scamozzi e che è giunta intatta fino ai nostri giorni.
La scenografia realizzata dall’allievo di Palladio ricostruisce la città di Tebe e con un gioco prospettico di grande effetto “sfonda” il proscenio, ampliando visivamente lo spazio e rendendolo un capolavoro perfetto in ogni dettaglio.
Dopo l’inaugurazione il Teatro Olimpico venne utilizzato prevalentemente come luogo di rappresentanza per ricevere ospiti illustri e bisogna aspettare la metà dell’Ottocento per trovare testimonianza nei documenti di nuove rappresentazioni classiche, ma dalla metà del Novecento il teatro è finalmente tornato agli antichi splendori e alla sua funzione originaria.
Tutt’ora il teatro è utilizzato per concerti e rappresentazioni classiche.
Far conoscere al Mondo i nostri capolavori è una iniziativa assai lodevole. Spero che questo sia uno stimolo per i tanti conoscitori dell’Arte di Vicenza per continuare l’opera e far vedere altri tesori della nostra Città.
Adone, con il mio blog spero proprio di fare questo. Divulgare la conoscenza di capolavori incredibili e che stanno a pochi passi da casa nostra … non serve andare all’estero per ammirare la bellezza 😉
In my opinion it could really be that the acoustics in a small theatre like this one, even for opera are much better than at the big stages in Naples, Milan, Rome. A specieal expierence to be really close to the artist !