INTERVISTA A FRANCESCA PASQUALI – NOT ORDINARY PLACE
Francesca Pasquali è un’artista che dagli oggetti più semplici e dallo studio della natura crea opere che coinvolgono lo spettatore, trasformando l’arte in un’esperienza multisensoriale.
In occasione di Arte Fiera 2020 espone le sue opere e Alice Traforti l’ha intervistata per Art post Blog, aiutandoci a capire le ragioni di una mostra in cui contenitore e contenuto sono un tutt’uno.
Francesca Pasquali – NOT ORDINARY PLACE
Lo scorso 23 gennaio 2020, in occasione di Arte Fiera a Bologna, abbiamo inaugurato la
mostra personale dell’artista Francesca Pasquali – NOT ORDINARY PLACE, portando
l’arte contemporanea negli uffici della sede bolognese di Ersel, situata in uno degli antichi
palazzi senatoriali che costellano il centro storico della città.
LA MOSTRA DI FRANCESCA PASQUALI A BOLOGNA IN OCCASIONE DI ARTE FIERA
L’idea della mostra era quella di donare nuova prospettiva alle attività del quotidiano, da chi si reca ogni giorno in ufficio per svolgere la propria professione a chi ogni giorno viene
immancabilmente sommerso da una lista di commissioni perentorie, finendo in entrambi i
casi ad attraversare distrattamente i luoghi che conosciamo, senza viverli.
Con il medesimo intento di valorizzare la storia e le peculiarità dell’ambiente, la
ristrutturazione degli uffici, appena conclusa ad opera di Ciclostile Architettura, esalta le
volte affrescate e i dettagli architettonici degli interni, impreziositi dal pavimento alla
veneziana originario che conferisce unità alle sale.
I materiali dell’epoca si trovano così a dialogare con la materia dell’opera, che Francesca
Pasquali declina scandagliando le infinite possibilità scultoree intrinseche ai materiali
artificiali, prima che il processo di lavorazione industriale li trasformi in oggetti di uso
comune.
“Ogni sua opera diventa quindi un dispositivo visivo e relazionale che si inserisce tra lo
spettatore e l’ambiente circostante, in grado di far scaturire altre letture della realtà.”
L’idea della mostra, in verità, era anche quella di riscoprire non solo la bellezza che non
siamo più abituati a scorgere, ma soprattutto la funzione dell’arte nella vita di tutti i giorni.
Per esempio, nel constatare come si possa trarre beneficio semplicemente alzando lo
sguardo dagli schermi accesi, per ritrovare una nuova visione stimolante e appagante dei
propri spazi abitudinari in una morbida scultura dietro la scrivania, o in un microcosmo, più
o meno colorato, in un cui perdersi per un attimo, lungo le pareti, per ritrovarsi con
maggiore fermezza nel riflesso delle proprie assopite fantasie.
Insieme all’artista Francesca Pasquali, oggi vi raccontiamo qualche dettaglio in più.
Alice Traforti: Com’è nata l’idea della mostra nella sede di Ersel?
Francesca Pasquali: Con Ersel la collaborazione dura da tempo.
Mi avevano invitata, qualche anno fa (2015), a presentare un’opera sul tema del bianco
per una mostra collettiva presso i loro spazi espositivi della sede torinese della banca per
la mostra “White not” a cura di Chiara Massimello.
All’epoca esposi una White straws e una Frappa, anch’essa bianca.
La collaborazione è poi proseguita nel 2017-18, quando abbiamo realizzato una personale
in occasione della mostra annuale che organizza per Paideia, fondazione istituita dalla
famiglia Giubergia, proprietari di Ersel, per raccogliere fondi a favore di famiglie con
bambini affetti da gravi disabilità.
Ecco che a fine 2019 si è concretizzata l’idea di una nuova collaborazione, nel mio
territorio d’origine, quello bolognese.
Caso vuole che lo stesso studio di architettura che ha ristrutturato il mio atelier FPA
Archive ha seguito la ristrutturazione degli uffici bolognesi di Ersel. È stato quindi un link
interessante, elemento in più che ha supportato e contribuito al progetto espositivo.
Alice Traforti: In questa mostra è centrale il concetto di luogo. Nel tuo concetto di spazio, anche la materia può essere considerata un luogo?
Francesca Pasquali: Contenitore e contenuto sono focali nella mia ricerca, e dialogano
costantemente, affinché appaiano l’uno in simbiosi dell’altro.
A volte lo spazio suggerisce la forma, a volte la forma stessa indirizza la scelta dello
spazio.
La materia di per sé ha una potenzialità intrinseca che è solo da rivelare e attraverso
l’invasione dello ambiente esistente, ma sempre rispettandolo e valorizzandolo, così che la
materia più sterile possa essere rivalutata e donata al pubblico per una fruizione a 360°,
compartecipativa ed emozionante.
Alice Traforti: Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Francesca Pasquali: Sto lavorando ad alcuni nuovi progetti che vedono come sempre la
materia come soggetto, dalla quale si dipanano infiniti temi come quello del riciclo, della
valorizzazione dello scarto, della sensibilizzazione del pubblico, della immersione
nell’ambiente installativo, dove il pubblico diventa complemento oggetto, attore anch’esso del fare artistico e senza il quale la materia stessa perderebbe di senso e valore.
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
Francesca Pasquali – NOT ORDINARY PLACE resta visitabile fino al 28 febbraio 2020 in
orario di ufficio (Lun-Ven 9.30-18.00) presso la sede di Ersel, al primo piano di via
D’Azeglio 19 a Bologna.
LINK UTILI
Testo critico di Alice Traforti, completo di comunicato stampa, dettagli evento, link intervista all’artista giugno 2019).
Sito web di Francesca Pasquali con le opere, le mostre e i progetti in corso.