ARTE DEL SETTECENTO: L’IDEALE CLASSICO
L’ Arte del Settecento è caratterizzata dal passaggio dal Barocco e Rococò al Neoclassicismo.
Si tratta di un secolo di rivoluzioni, da quella americana a quella francese a quella industriale, ma è anche un secolo dell’illuminismo e delle grandi scoperte archeologiche, come quella delle città perdute di Ercolano e Pompei.
In un clima, dunque, di grandi cambiamenti l’ arte del Settecento sviluppa nuove idee e nascono grandi capolavori.
Arte del Settecento
Ai primi del Settecento predomina ancora un gusto barocco, che privilegia l’aspetto scenografico e il desiderio di stupire lo spettatore.
Questa tendenza continua a lungo, copiando se stessa, sviluppandosi in quella corrente chiamata Rococò, ma contemporaneamente inizia a svilupparsi uno stile che si ispira all’arte greca e romana e che vede la luce alla metà del Settecento: il Neoclassicismo.
LA RISCOPERTA DELL’ANTICO E l’ARTE DEL SETTECENTO
Nel Settecento si fa strada un gusto per l’antico e per l’arte rinascimentale, che alle opere classiche si ispirava.
Sono le nuove scoperte archeologiche a entusiasmare studiosi e artisti e l’approfondita analisti storica ed estetica dell’arte antica di Johann Joachim Winckelmann diventeranno un punto di riferimento fondamentale.
Risale alla prima metà del Settecento la scoperta sensazionale di Pompei ed Ercolano, da cui sono emersi esemplari unici di pittura romana e pezzi di una storia sepolta e dimenticata per secoli.
Questi ritrovamenti hanno accelerato lo studio e la riscoperta dell’antico e hanno ispirato il giovane Antonio Canova, nato nel 1757, e Jacques-Louis David, nato nel 1747, che vissero in un ambiente culturale dove l’entusiasmo per queste scoperte incredibili era alle stelle.
Indagata e studiata, la civiltà classica diventa un modello a cui ispirarsi, un punto di riferimento estetico, politico e morale.
Ecco, dunque, che nella prima metà del Settecento sono numerose le pubblicazioni dedicate ai monumenti, gli oggetti e alle decorazioni dell’arte antica. Giovanni Battista Piranesi, inoltre, realizza una serie di incisioni che velocemente di diffondono in tutta Europa.
GLI ARTISTI E L’ARTE DEL SETTECENTO
Filippo Juvarra è l’architetto che mischia elementi barocchi e classici, messinese d’origine ma attivo in Piemonte per i Savoia, si ispira a Michelangelo e anche a Borromini.
La Basilica di Superga e la Palazzina di Caccia di Stupinigi sono i suoi capolavori.
Luigi Vanvitelli, al servizio del Re di Napoli e Sicilia, realizza la Reggia di Caserta ispirandosi alla Reggia di Versailles ma recuperando la tradizione classica, costruendo una struttura geometrica che regola le proporzioni di questa residenza spettacolare.
Canaletto è il principale esponente del Vedutismo, un nuovo genere pittorico che rappresenta scorci urbani e ha un successo immediato in tutta Europa.
La veduta non prevede che il passaggio si uno sfondo su cui dei personaggi si muovono ma trasforma la città e i suoi scorci nel protagonista del dipinto.
Jacques-Louis David recupera la bellezza dell’arte classica e i suoi ideali, come quello dell’uomo che combatte per la propria patria ed è pronto a rischiare la propria vita per questo, esattamente come gli eroi della mitologia greca e romana.
Nella “Morte di Marat” descrive la morte del giacobino rivoluzionario, tradito e ucciso, come un martire della rivoluzione francese.
Ingres recupera la perfezione delle forme dell’arte classica e si ispira ai dipinti di Raffaello Sanzio. Nel Bagno Turco i copri sono modellato come sculture.
Antonio Canova è il piano importante scultore attivo tra Settecento e Ottocento. Nelle sue opere recupera l’ideale di bellezza che deriva dall’osservazione delle opere dell’antichità greca e romana.
Realizza sculture con soggetti mitologici, come Amore e Psiche, e anche ritratti di personaggi a lui contemporanei, come Napoleone e Paolina Bonaparte, non rinunciando mai al modello dell’arte antica.
LIBRI CONSIGLIATI PER CONOSCERE L’ ARTE DEL SETTECENTO
- Il neoclassicismo nell’arte del Settecento – Il libro offre una visione d’insieme dell’ arte del Settecento, illustrando le premesse, le caratteristiche principali e le fasi di sviluppo, senza trascurare di descrivere la personalità dei suoi maggiori protagonisti, come ad esempio Winckelmann, il cui libro “I pensieri sull’imitazione dell’arte greca nella pittura e nella scultura” può essere considerato il manifesto teorico del nuovo gusto neoclassico.
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Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce – Bellotto e Canaletto sono i massimi interpreti del genere del vedutismo, e questo libro offre un’antologia di paesaggi di grande suggestione, provenienti da collezioni italiane e straniere.
Realizzati spesso con l’uso della camera ottica per poterne definire al meglio i dettagli, le vedute diventano un genere apprezzato in tutta Europa, sia grazie ai viaggi dei pittori stessi, sia per l’interesse dimostrato dai committenti stranieri per questo genere nostalgico e sognante.
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