5 cose da sapere su Maurits Cornelis Escher
Marits Cornelis Escher è un grande incisore olandese che in pratica tutti conoscono, non tanto per il nome ma per le opere affascinanti che ha realizzato.
I suoi lavori appartengono a quella categoria di capolavori che tutti apprezzano e ammirano, ma di cui spesso non si conosce l’artista che le ha realizzate.
Le sue opere sono state riproposte e riprodotte innumerevoli volte su magliette, poster, riviste, album discografici, citate dal cinema e addirittura sono diventate dei tatuaggi.
Le 5 cose da sapere su Maurits Cornelis Escher
1 – La formazione di Escher
C.Escher nasce a Leeuwarden nel Nord dell’Olanda. La sua famiglia è benestante e la sua infanzia trascorre serena e felice, anche se la sua carriera scolastica è poco brillante sin dagli esordi.
La sua formazione artistica si compie presso l’incisore olandese di origine ebraica, Samuel Jessurun de Mesquita, che lo introduce ai segreti della tecnica incisoria unita alla composizione decorativa di tipo art noveau.
2 – Il soggiorno in Italia
Il momento più importante nel percorso di Escher è il soggiorno in Italia, che visita per la prima volta nel 1921 ma dove risiederà stabilmente dal 1923 al 1935.
L’artista percorre tutta la penisola e qui ottiene i suoi primi successi e incontra artisti, incisori e storici dell’arte fondamentali per il suo percorso.
La visita nel 1936 al complesso monumentale dell’Alhambra di Granada e alla moschea di Cordova, lo portano ad approfondire lo studio per la divisione regolare del piano, detta anche tassellazione e che in Escher dal semplice modulo geometrico diventa intersecarsi di figure e personaggi.
3 – Gli oggetti impossibili
Nel 1937 Escher lascia l’Italia e si trasferisce in Belgio. Questo è un anno cruciale per la sua produzione perché si concentra principalmente su quel filone della sua ricerca che predilige la rappresentazione degli oggetti impossibili, come l’edificio del Belvedere, che lo renderanno famoso in tutto il mondo.
LEGGI ANCHE: Mano con sfera riflettente (Autoritratto allo specchio), il post che ho dedicato all’opera più nota di Escher e che sembra richiamare i grandi capolavori fiamminghi del Quattrocento.
4 – La tassellatura
Le opere di Escher iniziano a diffondersi in tutto il mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie anche ad una serie di articoli su riviste prestigiose, alla mostra che lo Stedelijk Museum di Amsterdam gli dedica e alla pubblicazione nel 1958 di un libro scritto e illustrato da Escher, che raccoglie il risultato di anni di studio intorno al tema della tassellatura, ovvero la ripetizione di un modulo su un piano senza lasciare spazi vuoti.
5 – Escher, un artista immortale
Negli anni sessanta e settanta mostre e pubblicazioni confermano il successo delle opere ed il lavoro di una vita.
Escher muore il 27 marzo 1972 a Laren all’età di 73 anni, ma le sue opere continuano a diffondersi ancora oggi in molti settori. Dall’editoria al mondo del design le sue opere sono una continua ispirazione per le attuali generazioni di artisti che lavorano secondo lo stile e il metodo di Escher.
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