DAMA CON L’ERMELLINO: 5 COSE DA SAPERE E CHI È LA DAMA RITRATTA DA LEONARDO DA VINCI
Cosa rende un vero capolavoro la Dama con l’ermellino? Quale storia ha da raccontare questo dipinto?
Proverò a rispondere a queste domande raccontando la storia di questo quadro e dei suoi protagonisti, una storia che per certi aspetti non è ancora stata svelata del tutto e lascia intorno al ritratto di questa giovane ragazza un alone di mistero.
In questo post ti accompagno alla scoperta del dipinto conosciuto con il nome di la Dama con l’ermellino, descrivendo l’opera in 5 punti e lasciando, spero, una grande voglia di saperne ancora di più e magari di ammirare il dipinto dal vivo, nel museo in cui è conservato 😉
Dama con l’ermellino: 5 cose da sapere
1. CHI HA DIPINTO LA DAMA CON L’ERMELLINO
Ci sono opere destinate ad essere riconosciute da tutti come dei veri capolavori.
Questo è il caso, ad esempio della Dama con l’ermellino, uno dei grandi capolavori di Leonardo da Vinci, che nessuno potrebbe mai definire come un dipinto poco importante.
Il ritratto di questa giovane donna fu realizzato da Leonardo a Milano, nel periodo in cui l’artista era al servizio di Ludovico Sforza, detto “il Moro”.
Il ritratto è databile al 1488-1490 ed è una delle opere più note dell’artista e le ragioni credo siano principalmente due:
- la composizione ideata da Leonardo da Vinci è una novità nel Quattrocento;
- la storia di questo dipinto è il simbolo di una storia d’amore.
2. CHI E’ LA DAMA CON L’ERMELLINO?
La Dama con l’ermellino è Cecilia Gallerani, una giovane nobildonna di Milano e amante di Ludovico il Moro.
Gli storici la descrivono come una ragazza bella e colta, protagonista di una storia d’amore appassionata, incurante del fatto che il duca di Milano fosse promesso sposo a Beatrice d’Este.
Il coronamento di questo amore fu la nascita di un bambino, Cesare, che il duca amò senza riserve nonostante fosse illegittimo.
Purtroppo il matrimonio con Beatrice d’Este aveva ragioni politiche e non fu annullato, ma Ludovico il Moro volle Cecilia sempre vicino a sé e le donò Palazzo Carmagnola, a pochi passi dal Castello Sforzesco, dove la Dama creò uno dei primi circoli letterari e dove diede il via alla moda della conversazione e dei giochi di società.
Inoltre, Ludovico le procurò un marito degno della sua bellezza e della sua intelligenza. Fu così che Cecilia andò in sposa a Ludovico Carminati Brambilla.
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3. DAMA CON L’ERMELLINO: DESCRIZIONE
Leonardo da Vinci realizza un tipico ritratto quattrocentesco, a mezzo busto e di tre quarti, ma il genio del Rinascimento fa ruotare leggermente il busto a sinistra, in direzione opposta alla testa, che invece si volge a destra.
Sia la ragazza che l’ermellino sembrano guardare nella stessa direzione, forse qualcuno che sta entrando nella stanza.
Questo espediente tecnico è sicuramente uno dei più importanti fra quelli adottati da Leonardo perchè permettono di lasciare spazio all’introspezione psicologica. E’ infatti attraverso il moto del corpo che Leonardo descrive i moti dell’animo e in questo caso rappresenta il momento in cui la Dama è colta di sorpresa, dall’arrivo improvviso di qualcuno.
Il capolavoro in cui Leonardo da Vinci esprime al meglio la rappresentazione dei moti dell’animo è il Cenacolo a Milano e per saperne di più su questo aspetto ti consiglio di leggere il post Cenacolo Vinciano: 5 cose da sapere.
Il sorriso della Dama con l’ermellino è enigmatico, quasi impercettibile e ha molte affinità con quello di un altro celebre ritratto, quello della Gioconda.
Le dita lunghe e affusolate accarezzano l’ermellino e ci descrivono una donna dall’animo gentile e delicato.
L’animale, invece, potrebbe alludere al titolo di Cavaliere dell’Ordine dell’Ermellino che venne assegnato, dal re di Napoli, a Ludovico il Moro.
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4. DAMA CON L’ERMELLINO: CURIOSITA’
Cecilia Gallerani era una ragazza bellissima.
Milanese, di buona famiglia, con un amante illustre come Ludovico il Moro, ma che all’epoca in cui Leonardo da Vinci la ritrasse aveva circa quindici anni.
Non scandalizzarti!
Nel Quattrocento non era strano che una ragazza così giovane avesse un amante ultratrentenne. Anzi, le quindicenni si sposavano e spesso diventavano madri.
Leonardo ritrae Cecilia con una pettinatura “alla spagnola“.
I capelli, perfettamente lisci, sono divisi da una riga centrale e si raccolgono in una coda infilata in una guaina che serviva per trattenere ed intrecciare i capelli. La ciocca di capelli passata sotto il mento era di moda in quel periodo e la ragazza non vi rinuncia.
Cecilia, inoltre, indossa una cuffia sottilissima e trasparente con l’orlo ricamato che arriva a sfiorarle le sopracciglia, mentre una striscia le circonda la fronte impreziosendo il suo volto delicato.
Anche nei dettagli dell’acconciatura Leonardo realizza un capolavoro e ci descrive la moda lombarda del tempo a proposito di acconciature.
5. DOVE SI TROVA ORA LA DAMA CON L’ERMELLINO
La Dama con l’ermellino oggi è uno dei capolavori delle collezioni d’arte della Polonia.
Ma come ci è arrivata in Polonia la Dama di Leonardo?
Per qualche secolo si perdono completamente le tracce dell’opera finché fu acquistata da un principe. Infatti, il ritratto venne acquistato dal principe Adam Jerzy Czartoryski nel 1800, entrando così a far parte della collezione privata di una delle più importanti famiglie della Polonia.
L’opera fu poi trasferita più volte: si trovava a Parigi durante l’insurrezione polacca del 1830, poi nascosta nei sotterranei del castello del Wawel a Cracovia, nel 1939 andò a decorare la residenza di Hans Frank in seguito agli eventi che portarono all’occupazione tedesca di Cracovia, la Dama fu anche trasferita dai nazisti in Germania per poi essere restituita alla famiglia Czartoryski nel 1946.
Nel 2016, infine, la Dama con l’ermellino è stato venduta, insieme alle opere della collezione dei Principi Czartoryski, al governo polacco.
Attualmente la Dama con l’ermellino è esposta presso il Museo Nazionale di Cracovia.
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She is painted with oil on a thin walnut wood panel, not canvas.
cecilia gallerani non era milanese, ma della provincia di cremona
La famiglia Gallerani era di origini senesi ma il nonno di Cecilia si era trasferito, con la famiglia, presso la corte degli Sforza ai primi del ‘400.
Cecilia nacque nel 1473 nella casa di famiglia che, secondo i documenti si trovava nei pressi di Porta Garibaldi a Milano, che faceva parte dei territori della Parrocchia di San Simpliciano.
Il legame con Cremona è solo legato alla residenza del marito di Cecilia, il conte Ludovico Carminati. Presso Villa Medici del Vascello in San Giovanni in Croce (Cremona),infatti, Cecilia incontrava artisti e poeti.
Fu nella cappella della famiglia Carminati, nella vicina parrocchia della Villa che fu sepolta, ma Cecilia era comunque una milanese a tutti gli effetti.