LE DONNE DI TIZIANO: IL RITRATTO FEMMINILE NEL CINQUECENTO VENEZIANO
Le donne di Tiziano ci appaiono sensuali ed eleganti.
Nei numerosi ritratti realizzati dall’artista sembrano appartenere agli strati più agiati della società e appaiono forti e sicure.
Era davvero così?
A Venezia, nel Cinquecento, l’immagine della donna assume un ruolo che non si era mai visto prima nella storia della pittura.
In questo post ti propongo un’analisi del ruolo della donna nel Cinquecento a Venezia osservando i dipinti più belli.
Le donne di Tiziano
Il ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo non ha eguali nella storia della cultura europea.
Partendo dalle donne di Tiziano, ritratte nel corso della carriera dell’artista, è possibile comprendere quale fosse l’immagine e il ruolo della donna nel Cinquecento.
Dalle “belle veneziane” alle eroine, dalle sante alle allegorie, Tiziano ha rappresentato le donne in modi diversi, fornendoci uno spaccato anche del ruolo femminile nella società.
LE DONNE NELLA VENEZIA DEL CINQUECENTO
Il volume di Rona Goffen “Titian’s Women”, pubblicato nel 1997, è uno dei primi a segnalare un aspetto su cui ancora in pochi si sono soffermati, nonostante non manchino gli studi che si sono concentrati sull’universo femminile nel Rinascimento veneziano.
A Venezia, nel Cinquecento, l’immagine della donna assume un ruolo unico e un’importanza che non si era mai vista prima nella storia della pittura.
Le donne di Tiziano ci appaiono sensuali e sono ritratte in modo da apparire forti e sicure di sé.
Queste immagini, in realtà, descrivono il ruolo della donna nella Venezia del Cinquecento e anche la considerazione che di loro aveva la società, dominata prevalentemente da figure maschili.
Le donne veneziane esercitavano diritti non comuni, quali il continuare a disporre della propria dote e il poterla distribuire tra i figli, dopo la morte del marito.
Le donne non potevano partecipare alla vita politica o finanziaria, ma rivestivano un ruolo importante nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della ricca e potente Repubblica Serenissima.
Inoltre, nel Cinquecento, si assiste a un grande entusiasmo per i personaggi femminili celebrati dalla letteratura.
Si pensi ad esempio al rinnovato entusiasmo per il “Canzoniere” di Petrarca, per l’ ”Arcadia” di Jacopo Sannazzaro, per l’ “Orlando furioso” di Ariosto da parte di importanti letterati come Pietro Aretino, Pietro Bembo, Giovanni Della Casa, Sperone Speroni e Baldassarre Castiglione.
Nei loro scritti, letterati e poeti si concentrano sempre di più sulle donne e sul loro ruolo di vitale importanza per la famiglia e per la continuità del genere umano.
Un altro elemento importante è la fiducia nel potere dell’amore, a cui vengono attribuiti i meriti di rafforzare il matrimonio e garantire figli di bell’aspetto, intelligenti e felici.
Così, l’aspetto di una donna amata e desiderata inizia ad acquisire sempre maggiore importanza nel Rinascimento.
Nell’ambito artistico, inoltre, la forte componente erotica presente nella pittura dell’epoca diventa uno dei soggetti preferiti per i poeti, in una sorta di accesa competizione tra pittura e poesia, vinta dalla pittura per l’immediatezza e il fascino delle immagini proposte.
Tutta questa attenzione nei confronti dell’universo femminile ispirò le donne più istruite del tempo a partecipare, con loro scritti, alle discussioni nate intorno alla famosa “querelle des femmes” che costituisce il più importante movimento “proto-femminista” prima della rivoluzione francese.
Donne come Moderata Fonte con il suo sorprendentemente moderno dialogo “Il merito delle donne”, e poi Lucrezia Marinelli con il suo discorso su “La nobiltà et l’eccellenza delle donne” mettono in questione la superiorità dell’uomo.
CHI SONO LE DONNE DI TIZIANO
A Venezia è Tiziano a collocare la figura femminile al centro delle sue opere.
Grazia, dolcezza, potere di seduzione, eleganza innata sono le componenti fondamentali delle immagini femminili della Scuola Veneta, che vede in Tiziano il protagonista indiscusso, grazie a lui lo scenario artistico dell’epoca muta completamente.
Per Tiziano la bellezza artistica corrisponde a quella femminile: meno interessato al canone della bellezza esteriore rispetto alla personalità di una donna e alla femminilità in quanto tale, riesce a non sminuirne mai la dignità, indipendentemente dal contesto, dalla narrazione o dalla rappresentazione.
Osservando i ritratti femminili di Tiziano e degli altri artisti del Cinquecento, possiamo suddividere le rappresentazione in alcune categorie specifiche di donne: le “belle veneziane”, le cortigiane, le eroine, le figure mitologiche.
Le “belle veneziane”.
Sono donne reali o presunte tali, ritratte a mezza figura e fortemente idealizzate.
Grazie allo studio approfondito di testi fondamentali come ultimamente “L’arte de’ cenni” di Giovanni Bonifacio (1616), una sorta di enciclopedia dei gesti, queste donne non vengono più considerate come cortigiane ma come spose.
Con vesti spesso scollate, dove il mostrare il seno non è simbolo di spregiudicatezza sessuale, ma, al contrario, sta a significare l’apertura del cuore, un atteggiamento di sincerità e verità, atto consensuale della donna verso lo sposo per suggellare le nozze.
Le donne di Tiziano sostituiscono i ritratti reali di donne delle classi patrizie o borghesi, non particolarmente amati dal sistema di governo di Venezia che rifiutava il culto della personalità individuale.
Quando Tiziano ritrae donne reali, infatti, si tratta di figure non veneziane, come Isabella d’Este, marchesa di Mantova, o sua figlia Eleonora Gonzaga, duchessa di Urbino.
Le cortigiane
Sono le amanti ma spesso sono anche le donne colte e, infatti, alcune di loro diventarono famose per i loro scritti, come per esempio Veronica Franco, che in una lettera ringrazia persino Tintoretto per averla ritratta.
Tuttavia sino ad oggi esistono pochissimi ritratti identificabili con sicurezza alle cortigiane del tempo.
Le eroine
Ci sono Lucrezia, Giuditta o Susanna che rappresentano l’onore, la castità, il coraggio e il sacrificio, ma c’è anche Maria Maddalena rappresentata spesso nella sua fase spirituale di penitenza.
Le figure mitologiche
C’è Venere che nasce dal mare ma anche la personificazione di Venezia.
In tutte le donne di Tiziano sono presenti le molteplici e diversificate qualità che appartengono all’universo femminile, che viene identificato con la capacità di governare la potenza della Natura, dominare gli istinti e guidare l’umanità.
La Venere di Urbino è uno dei capolavori già rappresentativi di questo tipo particolare di donna.
LE DONNE DI TIZIANO: I RITRATTI
Ecco alcuni dei dipinti più importanti in cui ammirare le donne di Tiziano.
Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere (1537 circa) da Firenze, Gallerie degli Uffizi
Venere, Marte e Amore (1550 circa)
Lucrezia e suo marito (1515 circa) da Vienna Kunsthistorisches Museum
Giovane donna con cappello piumato (1534-1536) da San Pietroburgo Ermitage
Maria Maddalena, 1565 circa da Stoccarda, Staatsgalerie Stuttgart
LE DONNE NEL CIONQUECENTO A VENEZIA: I RITRATTI DI ALTRI ARTISTI
Di Giorgione: “Laura” (1506), da Vienna, Kunsthistorisches Museum.
Di Tintoretto: Susanna e i vecchioni (1555-1556), da Vienna, Kunsthistorisches Museum
Di Palma il Vecchio: i due magnifici dipinti Giovane donna in abito blu e Giovane donna in abito verde (post 1514) e Ninfe al bagno (1525-1528) dal Kunsthistorisches Musem.
Altri dipinti di grande forza espressiva di Veronese, Paris Bordon, Giovanni Cariani, Bernardino Licinio, Giovan Battista Moroni, Palma il Giovane, Alessandro Bonvicino detto il Moretto completano e arricchiscono questo affascinante itinerario nella pittura di soggetto femminile della Venezia cinquecentesca.
LA MOSTRA CON I RITRATTI FEMMINILI DI TIZIANO
Palazzo Reale dedica una grande mostra all’immagine della donna nel Cinquecento nella pittura del grande maestro Tiziano e dei suoi celebri contemporanei quali Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto.
La mostra è prodotta da Skira e Comune di Milano, con la partnership di Fondazione Bracco.
Oltre un centinaio le opere esposte di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, cui si aggiungono sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica.
Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano
23 febbraio – 5 giugno 2022
Palazzo Reale
Orari
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10.00 – 19.30 Giovedì 10.00 – 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Lunedì chiuso
Aperture straordinarie:
Lunedì 18 aprile / 10.00 – 19.30 Lunedì 25 aprile / 10.00 – 19.30
Ti piacciono le mostre? Allora leggi il post con le mostre 2022 in Italia con tutti gli eventi in programma.
Catalogo
Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano
Skira editore