Hai mai riflettuto su quanto possano essere evocative le fotografie di viaggio? Tra realtà e rappresentazione, la mostra “Luigi Ghirri. Viaggi” al Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano offre una prospettiva unica sul lavoro di questo pioniere della fotografia.
LE FOTOGRAFIE DI LUIGI GHIRRI AL MASI DI LUGANO
In programma dall’8 settembre 2024 al 26 gennaio 2025, la mostra rende omaggio a Luigi Ghirri, un maestro nel catturare l’essenza del viaggio attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica.
Luigi Ghirri ha esplorato il mondo attraverso una lente giocosa, poetica e profonda. La mostra si avvale di circa 140 fotografie a colori, prevalentemente stampe vintage degli anni Settanta e Ottanta, provenienti in larga parte dagli Eredi di Ghirri e dalla collezione del CSAC di Parma.
Già dai suoi primi lavori, Ghirri ha esplorato il concetto di viaggio, non solo come spostamento fisico ma anche come esplorazione visiva, spaziando dalle gite nei dintorni di Modena alle destinazioni turistiche più celebri. Le sue immagini di mappe, atlanti e pubblicità turistiche, così come i ritratti di turisti immersi nei paesaggi, sollevano questioni su come la fotografia modella e trasforma la nostra esperienza dei luoghi.
Il percorso della mostra è fluido e tematico, invitando i visitatori a interagire liberamente con le opere, stabilendo pause e connessioni personali. Ghirri concepiva la fotografia come un viaggio continuo, che va oltre la singola immagine, richiedendo un’interpretazione critica da parte del pubblico. Dalle prime immagini scattate nei brevi viaggi in Emilia-Romagna e in Svizzera, fino ai “Paesaggi di cartone” che trasformano cartelloni pubblicitari in scenari esotici, Ghirri dimostra come la realtà possa trasformarsi in una “colossale fotografia”.
Luigi Ghirri, Capri, 1982
PERCHÈ VISITARE LA MOSTRA CON LE FOTOGRAFIE DI LUIGI GHIRRI
L’esposizione include anche la serie “In Scala”, scattata tra il 1977 e il 1985, che mostra luoghi iconici come le Dolomiti e il Grattacielo Pirelli in miniature, esemplificando la fascinazione di Ghirri per le duplicazioni e moltiplicazioni della realtà.
Oltre a catturare panorami familiari, Ghirri ha lavorato su commissione per enti turistici e il Touring Club Italiano, portando profondità e vivacità alle sue immagini, e mantenendo sempre un approccio tranquillo e misurato alla fotografia.
In concomitanza con la mostra, sarà pubblicato un catalogo in due edizioni separate, italiano e inglese, con contributi di Tobia Bezzola, James Lingwood e Maria Antonella Pelizzari, pubblicato da MACK.
Quest’esposizione non solo celebra l’eredità di Luigi Ghirri, ma invita anche a riflettere sul potere delle immagini nell’epoca moderna. Ti sei mai trovato a riflettere su come una fotografia possa cambiare la percezione di un luogo? Partecipa a questa esplorazione visiva e culturale al MASI Lugano