LE PIÙ BELLE FOTOGRAFIE DI OLIVIERO TOSCANI
Quali sono le più belle fotografie di Oliviero Toscani che bisogna conoscere?
Andando alla scoperta delle tante immagini che Toscani ha prodotto in molti decenni di appassionato e indomabile lavoro, mi sono resa conto che il corpus di opere di questo grande fotografo italiano è talmente vasto e sorprendente che è necessario ricordare quali sono i suoi grandi capolavori.
Ogni sua immagine è una riflessione sulla società, uno sguardo sulla nostra cultura, una provocazione sul nostro stile di vita e sul nostro modo di pensare.
La potenza delle sue immagini colpisce tutti a ogni latitudine e qualunque sia la cultura a cui appartiene.
Ecco le più belle fotografie di Oliviero Toscani.
Le fotografie di Oliviero Toscani
Le fotografie di Oliviero Toscani ci costringono a osservare il mondo da un nuovo punto di vista, ci permettono di liberarci dall’ipocrisia e dal conformismo, facendo emergere tutto quello che, per paura, indifferenza e quieto vivere, è stato rimosso dalle nostre coscienze.
Ci sono stati altri grandi fotografi come Helmut Newton ma Toscani è diverso.
L’essenza del suo lavoro è tutta racchiusa in una sua frase: “Io non ho idee, diffido di chi ha idee”.
Perchè prima dell’immagine da creare c’è l’occhio del fotografo che osserva e scatta, ci mostra il mondo per quello che è e per come appare, con tutta la sua bellezza ma anche con tutte le sue contraddizioni.
Oliviero Toscani, Jesus Jeans (1973)
La foto più rivoluzionaria di Oliviero Toscani è quella dei blue jeans Jesus.
Era il 1973 e quel “Chi mi ama mi segua” sul sedere di una ragazza ha fatto scalpore, ha buttato per aria e messo in crisi tutto il sistema della pubblicità.
Si tratta della prima campagna pubblicitaria italiana ad aprire la strada verso nuovi linguaggi di marketing, usando la fotografia come strumento d’impatto comunicativo.
Questa immagine fu uno dei momenti di svolta nella storia della comunicazione in Italia, nata ingenuamente come gioco provocatorio tra l’assonanza del nome di un marchio italiano di jeans, prodotto a partire dal 1971 dal Maglificio Calzificio Torinese, e il nome Jesus, in auge in Italia per il grande successo ottenuto dal musical Jesus Christ Superstar (1973).
United Colors of Benetton (1991)
Dal 1982 al 2000, ha creato l’immagine, l’identità, la strategia di comunicazione e la presenza online di United Colors of Benetton, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo.
Le immagini che Toscani ha realizzato per il brand di moda hanno rivoluzionato il modo di fare pubblicità e hanno trasformato la fotografia di moda in un mezzo tramite il quale trattare temi culturali e sociali.
United Colors of Benetton (1996)
Nel 1990 Oliviero Toscani ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale al mondo e nato sempre dalla collaborazione con Benetton.
Nel 1993 ha inoltre concepito e diretto Fabrica, un centro di ricerca di creatività nella comunicazione moderna, che è il punto più alto dell’affinità Tra Oliviero Toscani, il Gruppo Benetton e Luciano Benetton.
No Anorexia (2007)
L’anoressia ha gli occhi e il corpo nudo di Isabelle Caro: 31 chili di ossa.
Una foto drammatica e controversa che, durante la settimana della moda del 2007 ci racconta cosa c’è sotto gli abiti delle modelle che sfilano in passerella.
Una provocazione, ma soprattutto un grido d’allarme su una tragedia del nostro tempo e che impose al settore della moda, del giornalismo e alla società di interrogarsi sul problema e sui falsi miti di bellezza.
Death Row (2000)
Gli uomini detenuti nel braccio della morte possono essere testimonial di una campagna pubblicitaria?
Ci furono grandi discussioni per questa campagna fotografica/pubblicitaria che Oliviero Toscani realizzò per Benetton.
Mostrava il volto reale dei condannati a morte: il presente di chi non ha futuro.
Si trattava di una campagna sulla pena di morte che, al di là di ogni considerazione sociale, politica, giudiziaria o morale, si proponeva di mostrare al pubblico la realtà della condanna capitale, affinché nessuno, in qualunque parte del mondo, potesse considerarla un problema lontano.
Le immagini di Toscani restituirono ai condannati a morte un volto umano, per ricordare anche alle “persone per bene (che) sono sempre così sicure di aver ragione…” che il dibattito e la discussione riguardano uomini e donne in carne e ossa, non personaggi virtuali da sopprimere o salvare con un semplice clic come nei videogiochi.
HARDWARE+SOFTWARE (2005)
Nel 2005 Toscani realizza un’azione di comunicazione sul tema dell’alta tecnologia. Propone così una mostra dal titolo HARDWARE+SOFTWARE.
E chi rappresenta il massimo della morbidezza e al contempo il massimo della durezza? L’asino!
Questa fotografia fa parte di quella mostra che ha girato l’Europa, dove sono state esposte decine di immagini di asini in scala 1:1.
Reportage in Israele e Palestina (2007)
Dal 2007 Oliviero Toscani inizia Razza Umana, progetto di fotografia e video sulle diverse morfologie e condizioni umane, per rappresentare tutte le espressioni, le caratteristiche fisiche, somatiche, sociali e culturali dell’umanità, toccando più di 100 comuni italiani, lo Stato di Israele, la Palestina, il Giappone e per le Nazioni Unite, il Guatemala.
Ritratti
Durante la sua carriera Oliviero Toscani ha incontrato e fotografato i grandi protagonisti del mondo della cultura e dell’arte.
Si tratta di personalità forti, che hanno vissuto pienamente e hanno osservato il mondo da punti di vista nuovi e per certi aspetti estremi.
LA MOSTRA CON LE FOTOGRAFIE DI OLIVIERO TOSCANI
Apre a Milano, il 24 giugno 2022 a Palazzo Reale, la mostra OLIVIERO TOSCANI. Professione fotografo, la più grande esposizione mai dedicata in Italia al grande fotografo in omaggio ai suoi 80 anni.
Oliviero Toscani. Professione fotografo
24 giugno – 25 settembre 2022
Palazzo Reale – Milano
La mostra raccoglie i lavori da lui realizzati dai primi anni ’60 fino a oggi: immagini e campagne pubblicitarie che lo hanno reso noto e riconoscibile in tutto il mondo, nonostante la mancanza di alcun logo commerciale, perché da sempre la sua caratteristica è quella di usare il mezzo pubblicitario senza mostrare il prodotto, rendendo quindi la sua fotografia applicabile alla comunicazione di qualunque brand.