Galleria Anna Marra: intervista a Anna Marra

Anna Marra | galleria d'arte

La gallerista: Anna Marra, foto di Sebastiano Luciano

GALLERIA ANNA MARRA: INTERVISTA A ANNA MARRA

Continuano le interviste per scoprire chi c’è dietro le quinte in una gallerie d’arte, dopo aver conosciuto la Galleria Raffaella Cortese è arrivato il momento di conoscere la Galleria Anna Marra di Roma.
A guidarci alla scoperta di questa galleria c’è sempre Alice Traforti, che ha intervistato la gallerista Anna Marra.

Galleria Anna Marra, a Roma dal 2013

Anna Marra | mostre galleria

Embodying: Flesh, Fiber, Features
Brie Ruais, Martha Tuttle, Letha Wilson
a cura di Serena Trizzino
veduta della mostra presso Galleria Anna Marra, set – ott 2019
foto di Simon d’Exéa

Galleria Anna Marra apre a Roma nel 2013, nell’antico Ghetto ebraico, con uno spazio
minimale sia per le architetture che per le scelte espositive, nell’intento di valorizzare
soprattutto i talenti emergenti, con uno sguardo attento all’arte all’italiana e alle ricerche d’oltreoceano.

GALLERIA ANNA MARRA: STORIA

Alice Traforti: Come e perché è nata la galleria?

Anna Marra: La mia attività professionale è stata per oltre 20 anni legata alla mia
formazione di economista, che ho svolto in tutt’altro campo.
La passione per l’arte contemporanea come collezionista, l’amicizia con una gallerista
storica come Mara Coccia e la necessità di essere maggiormente presente in
famiglia, mi hanno portato a intraprendere professionalmente questa attività.
Condividendo la passione per l’arte contemporanea con mio marito, la promozione del
lavoro degli artisti è sempre stata parte della nostra vita.
Dopo aver aperto le porte della nostra casa al mondo dell’arte, ho aperto uno spazio espositivo che porta il mio nome, fortemente voluto anche da Mara Coccia, alla quale sono stata al fianco per molto tempo come co-direttrice di galleria.
La sua presenza ha plasmato a fondo la mia vita professionale e umana.

galleria Anna Marra

Inner Landscapes
Paula Cortazar, Benjamin Degen, Alexandra Karakashian, Michele Mathison
a cura di Marina Dacci
veduta della mostra presso Galleria Anna Marra, nov 2019 – feb 2020 foto di Simon d’Exéa

GALLERIA ANNA MARRA: RICERCA

Alice Traforti: Che tipo di ricerca vi interessa promuovere e che rapporto avete con gli artisti che sostieni?

Anna Marra: Mi interessa l’arte di ricerca, quella che offre uno sguardo critico sulla
società e i problemi attuali.
Prediligo tuttavia quegli artisti che riescono a coniugare questo modus operandi con una
valenza estetica, non solo concettuale.
Penso ad artisti come Bertozzi & Casoni o Perino & Vele, che indagano da anni le
questioni politiche e sociali della società contemporanea attraverso la rappresentazione
della realtà quotidiana nelle loro sculture, ma anche agli artisti afroamericani in
generale, e al loro portato di sofferenza ed emarginazione.
Il mio obiettivo è quello di promuovere e supportare la ricerca degli artisti italiani e
stranieri emergenti, non solo attraverso l’organizzazione di eventi nella sede della mia
galleria, ma anche identificando una rete di contatti nazionali ed internazionali con gallerie private ed istituzioni pubbliche.

Credo che il ruolo di un gallerista non si limiti ad agevolare la vendita delle opere di un
proprio artista, ma si estenda a promuoverne la crescita professionale a tutto tondo.
Per l’affermazione di un artista è importante documentare il suo lavoro, anche attraverso
la pubblicazione di cataloghi, e promuovere le sue opere a livello internazionale,
attraverso le fiere, l’organizzazione di mostre all’estero e il supporto di gallerie
straniere con cui credo sia importante creare una rete di relazioni.

GALLERIA ANNA MARRA: EVOLUZIONE

Alice Traforti: Quali sono le difficoltà incontrate e i traguardi raggiunti?

Anna Marra: Partendo dalle cose positive.
Un primo importante risultato raggiunto riguarda innanzitutto il fatto di essere identificata
come una galleria di ricerca: questo è sicuramente l’aspetto del mio lavoro che prediligo, assecondare la mia curiosità verso il nuovo per un’offerta realmente contemporanea.
Un altro importante traguardo che sto conseguendo è una maggiore visibilità all’estero,
non solo attraverso la partecipazione a fiere di livello internazionale a Parigi, Londra,
Bruxelles, ma anche attraverso la collaborazione con gallerie e curatori stranieri,
newyorkesi in particolare.
È grazie a questa preziosa cooperazione che a partire dal 2016 ho deciso di avviare un
ciclo di mostre dedicate ad artisti americani e afroamericani, pensato per offrire uno
sguardo attento sulle ricerche d’oltreoceano.
Ho esposto per la prima volta in Italia importanti artisti stranieri, come Derrick Adams,
Firelei Báez e Paul Anthony Smith.
Sono poi particolarmente orgogliosa di aver organizzato nel 2017 la prima mostra al di fuori degli Stati Uniti di Martine Gutierrez, giovanissima artista successivamente selezionata per la 58ma Biennale di Venezia.
Lo stesso curatore Ralph Rugoff ha inserito Martine Gutierrez fra i 5 artisti da tenere d’occhio fra tutti quelli coinvolti in May You Live In Interesting Times, e non a caso il suo intervento è stato tra i più citati dalla stampa internazionale.

Riguardo le difficoltà incontrate posso affermare che nella mia esperienza di gallerista ho
notato come sia complicato, nel settore dell’arte contemporanea, riuscire a coalizzare
diverse gallerie su un percorso comune che ne rafforzi le rispettive proposte.
Difficoltà ancora più grandi s’incontrano nel collaborare con gallerie estere, per ragioni
dovute a meccanismi di funzionamento del mercato completamente diversi (penso
ad esempio agli Stati Uniti), ma anche a politiche statali di sostegno degli artisti
nazionali che in Italia sono totalmente assenti.

Anna Marra | mostra Benjamin Degen

Benjamin Degen, Night Move, 2018, oil and spray enamel on canvas, 152,5×213,5
cm

GALLERIA ANNA MARRA: PROGETTUALITÀ

Alice Traforti: Programma eventi 2020

Anna Marra: Proprio in questi giorni è esposta in galleria un’interessante mostra collettiva curata da Marina Dacci.
La mostra, il cui titolo è Inner Landscapes, si apre a un fertile dialogo tra la pittura e il
disegno di Benjamin Degen (USA), le sculture di Paula Cortazar (Messico) e Michele
Mathison (Sud Africa), e le installazioni pittoriche di Alexandra Karakashian (Sud Africa),
per sollecitare riflessioni e personali visioni su ciò che oggi significa attraversare,
esplorare diversi spazi geografici e culturali. La mostra sarà visitabile fino al 1 febbraio.
In programma per il 2020 invece ci sono sicuramente le fiere internazionali che si terranno tra febbraio e aprile: Art Rotterdam in cui presenterò un solo show dell’americana
Alexandria Smith e ad aprile tornerò alla fiera francese Art Paris con Faig Ahmed,
Bertozzi & Casoni e Veronica Botticelli.
Sempre in primavera proseguirà il ciclo delle mostre curate da Larry Ossei-Mensah, con
una collettiva che vedrà coinvolti ben sei artisti afroamericani: Kim Dacres, Kenturah
Davis, Basil Kincaid, Nate Lewis, David Shrobe, Kennedy Yanko.
In autunno tornerà il terzo appuntamento di Postcard from New York – Part III, a cura di
Serena Trizzino, una serie iniziata nel 2016, che ospita e celebra il lavoro di artisti che
vivono e lavorano a New York.

GALLERIA ANNA MARRA: INFORMAZIONI

Per gli aggiornamenti sugli eventi e le proposte della Galleria Anna Marra visitate il
sito internet ufficiale – https://www.galleriaannamarra.com

Michele Mathison

Michele Mathison, Artery, 2018, steel, asphalt, tufo (limestone), 88x69x75 cm

Post a cura di: Alice Traforti.

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