George Seurat. Domenica a Port-en-Bessin
L’artista-chiave per capire il post-impressionismo è George Seurat.
Pittore dalla vita breve e dallo stile raffinato, muore a soli trentadue anni a causa di una banale influenza ma lascia al mondo una tecnica pittorica rigorosa e complessa, che apre una nuova pagina nella storia dell’arte.
Seurat e l’invenzione del Pointillisme
George Seurat elabora una teoria scientifica sui rapporti tra luce e colore creando il Pointillisme, l’inconfondibile tecnica basata su una fitta picchiettatura di punti di colore divisi e separati, ma che l’occhio di chi osserva riesce a ricomporre, aprendo alla visione di immagini straordinariamente poetiche.
Tra questi capolavori c’è anche Domenica a Port-en-Bessin (1888) dove ci sono tutte le caratteristiche del Pointillisme: una luce scintillante, i riflessi delle imbarcazioni e degli edifici, la profondità degli orizzonti.
Il Pointillisme, detto anche divisionismo, è una sorta di esperimento rigoroso, che permette a Seurat di creare dei capolavori senza stendere il colore sulla tela in maniera uniforme, ma attraverso puntini o trattini.
In quegli anni, alla fine dell’Ottocento, gli studi di fisica e di ottica, gli sviluppi della fotografia, la ricerca scientifica sulle modalità con cui l’occhio umano percepisce le tinte, aprono una stagione sperimentale e innovativa.
Seurat studia a lungo queste teorie e arriva ad una conclusione importante: se la luce è il risultato della combinazione di più colori, allora anche in pittura la luce non può essere rappresentata con un solo colore e neppure mescolando i colori, ma accostando più colori.
.