Urbano VIII fu il papa che più di ogni altro incise sul pensiero filosofico, sul sapere scientifico e sulle arti del Seicento.
Egli non fu solo un uomo di grande cultura ma anche un raffinato uomo politico e privilegiò lo strumento dell’egemonia culturale in funzione dell’azione politica e di governo.
Urbano VIII fu un uomo di potere e insieme ai nipoti, i cardinali Francesco e Antonio e il Principe Taddeo Barberini, perseguì un progetto politico-culturale ambizioso, che pervase tutti gli ambiti della conoscenza e della produzione artistica e culturale.
L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini
Per il letterato e poeta Maffeo Barberini il mecenatismo e la promozione delle arti furono di fondamentale importanza per la costruzione e il potenziamento del governo spirituale e temporale della Chiesa. Tuttavia, l’arte fu anche uno strumento per aumentare il prestigio personale e famigliare dei Barberini.
LA NASCITA DEL BAROCCO E LA COLLEZIONE BARBERINI
Urbano VIII promosse imprese colossali come la realizzazione del baldacchino di San Pietro, uno dei capolavori da non perdere a San Pietro, disegnato da Gian Lorenzo Bernini. Inoltre, fu il papa che commissionò l’affresco di Pietro da Cortona nel grande salone di Palazzo Barberini.
Fu con Urbano VIII che s’impose un nuovo stile, che ebbe immediata diffusione non solo a Roma e in Italia, ma nell’intero scenario europeo: il Barocco nasce a Roma, con i Barberini.
I capolavori di quella che fu la collezione Barberini ora sono sparsi nei principali musei del mondo, ma quelle opere furono realizzate da artisti come Gian Lorenzo Bernini, Caravaggio, Valentin de Boulogne, Francesco Mochi, Nicolas Poussin, Andrea Sacchi e vi erano anche alcuni degli spettacolari arazzi prodotti dall’Arazzeria Barberini.
Della straordinaria collezione Barberini facevano parte anche quei capolavori che erano usati come strumento di diplomazia internazionale presso le principali corti europee: i libri, le stampe, gli oggetti e una raffinatissima collezione antiquaria.
URBANO VIII E I BARBERINI IN MOSTRA
Tra le mostre da vedere in Italia nel 2023 c’è la mostra a Roma dedicata al pontificato più lungo e rappresentativo del XVII secolo (1623-1644).
L’immagine sovrana
Urbano VIII e i Barberini
Mostra a cura di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori, Sebastian Schütze
Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini
Roma, via delle Quattro Fontane 13
18 marzo – 30 luglio 2023
Il biglietto per la mostra è quello del museo, pertanto è valido per la visita a Palazzo Barberini e all’esposizione.
L’Immagine Sovrana celebra il profilo culturale e politico del papa che più di ogni altro incise sul pensiero filosofico, sul sapere scientifico e sulle arti del Seicento, con l’obiettivo di illustrare le modalità attraverso le quali il pontefice privilegiò lo strumento dell’egemonia culturale in funzione dell’azione politica e di governo.
LE SEZIONI DELLA MOSTRA L’IMMAGINE SOVRANA
Il percorso si articola in 12 sezioni:
La Sezione 1, “Piacere e Strategia”, è incentrata sulla figura di Maffeo Barberini: sono qui esposti una serie di ritratti e alcune opere documentate nella sua collezione personale che testimoniano il suo essere, già da cardinale, un raffinato cultore delle arti.
La Sezione 2, “Immaginare la dinastia”, presenta gli altri co-protagonisti del pontificato, in primo luogo i suoi nipoti, i cardinali Francesco e Antonio e il principe Taddeo Barberini, che ebbero un ruolo chiave nel plasmare l’ambizioso disegno dello zio.
La Sezione 3, “La Fabbrica dei santi” illustra le tematiche centrali dell’azione di governo di Urbano VIII, ovvero lo sforzo di riaffermare l’universalismo della Chiesa cattolica attraverso la celebrazione di simboliche figure storiche come Matilde di Canossa, la politica dei processi di canonizzazione e l’attività dell’Istituto di Propaganda Fide, funzionali quest’ultime all’opera di evangelizzazione nei continenti extra-europei.
La Sezione 4, “Hic Domus”, raccoglie i capolavori della collezione Barberini.
La Sezione 5, “Imprese di famiglia”, accoglie opere e oggetti d’arte, libri e stampe che illustrano la creazione di un universo simbolico e allegorico specifico dominato dal sole, dalle api e dall’alloro.
La Sezione 6, “Cultura antica”, è dedicata alle attività promosse dai Barberini nel recupero dell’arte antica e tardoantica, ben documentata nelle loro collezioni.
La Sezione 7, “Scienza moderna”, testimonia il ruolo fondamentale delle attività di promozione della cultura scientifica svolte dalla famiglia, mostrando come il perseguimento di un sapere di carattere enciclopedico e l’intreccio di curiosità, scienza e sapienza, tipico dell’età di Urbano VIII, abbiano acquisito un significato del tutto peculiare nella prospettiva di autorappresentazione dei Barberini.
La Sezione 8, “Tessere la trama”, è riservata agli arazzi realizzati nel corso del Seicento dall’arazzeria Barberini, straordinaria operazione imprenditoriale promossa nel 1625 dal cardinal Francesco Barberini.
La Sezione 9, “La retorica e la poesia”, è dedicata al rapporto del papa e dei suoi nipoti con le istituzioni letterarie, in ricordo delle adunanze accademiche che vi si svolgevano per volontà di Antonio Barberini.
La Sezione 10, “Le Api Munifiche”, è dedicata alle opere commissionate dai nipoti del papa e poi inviate come doni diplomatici alle corti di Parigi, Madrid, Londra e Vienna.
La Sezione 11, “Intorno all’alveare”, è dedicata ad alcuni episodi di collezionismo di personaggi del più stretto entourage della famiglia Barberini, che occupano ruoli chiave in seno alla Curia e agiscono come moltiplicatori e amplificatori su larga scala delle scelte artistiche e culturali della famiglia papale.
Conclude la mostra la Sezione 12, “Il Teatro degli Stupori”, che racconta la dimensione scenografica di Palazzo Barberini, coerentemente con la funzione originaria del luogo, dedicato agli spettacoli teatrali.