LE RICERCHE SUL COLORE DI JORRIT TORNQUIST
Jorrit Tornquist è nato nel 1938 a Graz (Austria), dove ha studiato nel 1956 Biologia all’Università e nel 1958 Architettura al Politecnico. Le sue opere e il suo lavoro gli hanno permesso di diventare oggi uno dei massimi esperti del colore.
In questo post ti racconto la vita e ti mostro le opere.
Le ricerche sul colore di Jorrit Tornquist
La ricerca artistica di Jorrit Tornquist inizia alla fine degli anni Cinquanta e consiste in uno studio approfondito del colore, sia in rapporto con la luce e con la superficie del dipinto, sia in relazione alle sue potenzialità di interagire sull’ambiente, soprattutto in ambito architettonico.
Il suo approccio alla pittura è di tipo scientifico: una ricerca che si concentra non solo sulla percezione del colore in quanto luce, ma anche alle sue funzioni in natura e agli effetti psicologici sull’uomo.
Il lavoro di Jorrit Tornquist dunque è una ricerca sulla percezione e sull’uso del colore in campo architettonico e nel design. Tra i suoi progetti cromatici per l’architettura c’è il Ponte Expo, Termoutilizzatore ASM di Brescia, Centrale Termoelettrica sul Mincio, il complesso “Violino”, per la cooperativa la Famiglia di Brescia, Depuratore Milano Sud, Ospedale di Circolo Fondazione Macchi a Varese (interni), Ospedale Niguarda interventi di riqualificazione (blocco sud), Asilo Nido per il CCR di Ispra, Cementificio Lafarge a Tavernola (BS).
Tuttavia il lavoro di Jorrit Tornquist non si limita alle sole opere ma anche alla creazione di pubblicazioni che approfondiscono l’approccio al colore sia dal punto di vista teorico che tecnico-pratico.
VITA DI JORRIT TORNQUIST
Dal 1959 si dedica esclusivamente alle ricerche sul colore dal punto di vista scientifico e a partire dal 1965 importanti gallerie organizzano una serie di mostre per far conoscere il suo lavoro in moltissime città italiane tra cui Milano, Venezia, Genova, Torino, Livorno, Roma, Firenze, e in alcune città straniere tra cui Bruxelles, Francoforte, Zurigo, Vienna, Berlino, Budapest e Tokyo.
Jorrit Tornquist ha esposto in prestigiosi spazi pubblici quali Palazzo Reale a Milano, il Public Eye di Amburgo, il Museum of Drawers e il Mc Crony Collection di New York, il Museo Soto di Ciudad in Venezuela, il Museum of Modern Art di Eilat in Israele, e a Zagabria, Barcellona, Zurigo.
Nel 1966 entra a far parte del Forum Stadtpark di Graz e realizza il suo primo “color-project” pubblico a cui seguiranno molti altri, negli anni successivi, in Italia e all’estero.
Nel 1967 fonda a Graz il gruppo “Austria-Ricerche su griglie di impulsi” e nel 1972 “Team-colore” a Milano.
Gli anni Settanta sono anni di grande impegno per Jorrit Tornquist.
Dal 1975 partecipa a numerosi convegni tra cui: Arte pubblica a Graz, Arredo Urbano a Stresa, Colorazione Città Alta di Bergamo, Abitare a Bologna, Arte & Industria a Vienna, Triennale a Milano. Nel 1973 entra a far parte del “Colour-Center” di Tokyo, nel 1977 del gruppo “Surya” di Milano e nel 1995 crea il gruppo “Color & Surface” che è attivo a Barcellona, Milano e Vienna per “color-project” pubblici e privati.
La consacrazione di Jorrit Tornquist arriva nel 1986, anno in cui l’artista è invitato alla XLII Biennale di Venezia nella sezione “Arte Scienza e Colore” con Veronesi, Le Parc, Munari, Vasarely, Max Bill, Loshe, Albers, Gerstner e Fontana.
A partire dagli anni Novanta Jorrit Tornquist affianca alla produzione artistica una ricca serie di collaborazioni e partecipazioni in varie istituzioni culturali.
Nel 1994 figura tra i dieci artisti internazionali invitati alla mostra “Big and Great” di Palazzo Martinengo a Brescia. Nel 1995 è membro del Comitato Scientifico del Politecnico di Milano. Nel 1997 partecipa alla mostra “Le Geometrie dell’Universo” al Convento dell’Annunciata di Rovato, Franciacorta. Nel 1998 è direttore del Comitato Scientifico dell’Istituto del Colore di Milano. Del 1999 sono la sua antologica al Museo Sertoli Salis di Sondrio e la mostra con opere di grandi dimensioni al Museo di Gazoldo degli Ippoliti a Mantova. Nel 2000 partecipa allo Spazio Culturale della Fiera d’Arte di Montichiari (Brescia) e, nel 2001, allo “Start-up” di Cologno (Brescia). Nel 2007 è invitato alla Biennale “Stemperando”, svoltasi alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto, a cura di Giovanna Barbaro.
Attualmente le opere di Jorrit Tornquist compaiono sempre più spesso in mostre che approfondiscono percorsi artistici simili al suo come l’esposizione Le vibrazioni del colore con le opere di Rotta Loria e Torquist insieme.
RICONOSCIMENTI DI JORRIT TORNQUIST
Nel 1967 il Premio Wittmann a Vienna, nel 1968 per la partecipazione all’Eurodomus a Torino, nel 1970 Premio Architettura 2000 di Trigon, nel 1972 Premio per il Colore alla Fiera del Mobile a Monza.
Tra i suoi ultimi interventi urbanistici: il nuovo Termovalorizzatore dell’ASM di Brescia, il depuratore del Garda a Peschiera, la ex Italcementi di Tavernola sul lago d’ Iseo, e la colorazione della Galleria Tito Speri di Brescia.
IL LEGAME TRA LE OPERE DI JORRIT TORNQUIST E L’ARTE CINETICA
La corrente artistica a cui possiamo ricondurre le opere e la ricerca artistica di Jorrit Tornquist è l’Arte Cinetica che, insieme all’Op Art, nasce dallo studio innovativo di alcuni artisti dei meccanismi che regolano la visione e i fenomeni ottici.
Questi artisti, guardando a Marcel Duchamp, al Futurismo e alle ricerche di Bruno Munari, iniziano a creare opere che coinvolgano lo spettatore dal punto di vista visivo e psicologico. L’obiettivo è trasformare l’arte in esperienza.
Importante è anche il desiderio dei nuovi artisti a lavorare in gruppo e che vede la nascita di gruppi che cercano di superare l’individualismo della figura dell’artista.
In Italia, ad esempio, è importante l’esperienza di Azimuth, galleria e rivista animate da Piero Manzoni ed Enrico Castellani, che apre la strada alle sperimentazioni dell’Arte Cinetica e che si afferma in tutto il mondo: Gruppo T a Milano, Gruppo N a Padova, GRAV a Parigi, Gruppo Zero a Düsseldorf, mentre negli Stati Uniti la tendenza prende il nome di Optical Art o Op-Art (contrapposta alla Pop-art, che domina la scena negli anni Sessanta).
PER SAPERNE DI PIÙ SU JORRIT TORNQUIST TI CONSIGLIO ANCHE:
- di leggere Jorrit Tornquist e la luce eterna del colore;
- di leggere anche il catalogo della mostra del 1962 Programmare l’arte. Olivetti e le neoavanguardie cinetiche che per la prima volta esponeva le opere dell’arte cinetica grazie al sostegno di un’azienda privata e alle idee visionarie di Bruno Munari e Umberto Eco.