LA MADONNA DEL CANONICO VAN DER PAELE DI VAN EYCK: 5 COSE DA SAPERE SU UN CAPOLAVORO
La Madonna del canonico van der Paele è uno dei capolavori più grandi e più famosi di Jan van Eyck.
Per dimensioni è secondo solo al Polittico dell’Agnello Mistico, realizzato dall’artista insieme al fratello Hubert, ma per quanto riguarda la tecnica pittorica e la descrizione dei dettagli è sicuramente un capolavoro che non può essere inserito in alcuna classifica.
In questo post ti spiego la Madonna del canonico van der Paele di van Eyck in 5 punti per scoprire tutto su quest’opera.
Madonna del canonico Van der Paele
1. CHI E’ IL COMMITTENTE DELLA MADONNA DEL CANONICO VAN DER PAELE
Jan van Eyck dipinge l’opera nel 1436 su commissione del canonico Van der Paele, che collocò l’opera nella cappella della Chiesa di San Donaziano a Bruges, dove fu sepolto.
E’ l’iscrizione in latino, collocata sulla cornice in basso, a indicare il nome del committente, del pittore e l’anno di esecuzione dell’opera.
Per molti storici dell’arte questo dipinto sarebbe il più antico esempio di Sacra conversazione, mentre altri ritengono che sia la “Pala di Annalena” di Beato Angelico la prima, ma essendo la datazione incerta restano molti dubbi a riguardo.
2. LA MADONNA DEL CANONICO VAN DER PAELE: DESCRIZIONE DELL’OPERA
La Madonna del canonico van der Paele rappresenta il committente, il canonico vestito di bianco, mentre viene presentato alla Madonna e Gesù Bambino da due santi: San Donaziano e San Giorgio.
La scena è descritta con realismo, caratteristica della pittura di Jan van Eyck.
Sembra quasi che l’artista abbia usato una lente d’ingrandimento per dipingere ogni elemento, ogni piega dei tessuti, ogni ruga e ogni imperfezione della pelle.
Il canonico è vestito con un abito semplice e tiene in mano un libro e gli occhiali e nel resto del quadro simboli e realtà si mescolano. Il bambino, ad esempio, gioca con un pappagallo, che è il simbolo dell’Annunciazione perchè il suo verso ricorda la parola “Ave”, ma ogni sfumatura delle penne dell’animale è dipinta in modo tale da farci pensare che l’artista abbia avuto a disposizione un pappagallo vero come modello.
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3. I DETTAGLI DELLA MADONNA DEL CANONICO VAN DER PAELE
La caratteristica che rende le opere di van Eyck dei capolavori è la cura dei dettagli, che si possono apprezzare pienamente quando ci si trova davanti ai suoi dipinti.
Nella Madonna del canonico van der Paele si possono ammirare degli elementi che rendono la rappresentazione realistica, dalle rughe sulla pelle del canonico van der Paele ai disegni del tappeto, tutto è esaltato dalla pittura di van Eyck che ha portato la tecnica pittorica ad olio ai massimi livelli.
Se si osserva attentamente si nota che l’armatura di San Giorgio nasconde il riflesso di un autoritratto di Jan van Eyck, mentre dipinge con il suo turbante rosso in testa.
Il riflesso è presente nell’elmo, nel gomito e nello scudo del Santo.
4. LA MADONNA DEL CANONICO VAN DER PAELE: CURIOSITA’
La Madonna del canonico van der Paele andò a decorare l’altare che avrebbe ospitava la tomba del canonico, nella chiesa di San Donaziano a Bruges.
Nel 1547 la governatrice dei Paesi Bassi, Maria d’Ungheria, tentò di acquistarla ma le fu impossibile e arrivò il divieto di spostare il dipinto dalla chiesa di Bruges in cui era collocata.
Lo scrittore e politico italiano Francesco Guicciardini vide il dipinto nel 1567, quando ancora collocato sull’altare per cui era stato realizzato, mentre a metà del Settecento il la Madonna del canonico van der Paele si trovava in sacrestia, per poi essere trasferito a Parigi nel 1794 da Napoleone Bonaparte.
L’opera tornò a Bruges nel 1815.
5. DOVE SI TROVA LA MADONNA DEL CANONICO VAN DER PAELE
L’opera fu realizzata quasi certamente a Bruges, dove van Eyck viveva e aveva il suo studio, e dove il committente voleva collocarla.
Quindi possiamo dire che il dipinto si trova esattamente nella città dove è stato creato.
Ora la chiesa di San Donaziano, che era l’antica cattedrale della città, non esiste più ma la Madonna del canonico van der Paele si trova presso il Groeninge Museum ed è una delle opere più importanti della collezione conservata nelle sue sale.
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