Man Ray è stato un artista incredibilmente creativo e immaginifico, con una vita avventurosa e fatta di tante storie affascinanti.
Alla sua vita artistica e umana sono state dedicate mostre e pubblicazioni che hanno permesso, nel tempo, di scoprire alcune delle donne ritratte da Man Ray e tra queste c’è Lee Miller.
Sicuramente Man Ray non era un uomo facile e la sua storia con la celebre Kiki de Montparnasse è piena di episodi con scenate di gelosia da parte di lui.
Più o meno lo stesso copione si ripete con Lee Miller!
S’incontrano nell’estate 1929 e rimangono insieme per tre anni, cambiando la storia della fotografia.
Man Ray era già un artista affermato e famoso, mentre Lee Miller era una giovane modella americana che aveva deciso di passare dall’altra parte dell’obiettivo e riuscì a diventare l’assistente di quello che era considerato il fotografo e artista più famoso.
Man Ray era la chiave giusta per entrare nel mondo della fotografia!
Dopo un anno Lee Miller si muoveva con disinvoltura nello studio del suo maestro, era in grado di sostituirlo nella preparazione dello scatto, si occupava delle modelle e lavorava nella camera oscura. Man Ray la incoraggiava e le affidava lavori importanti.
In questi tre anni di convivenza, lavoro e amore avvenne anche la “scoperta” della solarizzazione, ovvero un’inversione tonale dove alcune parti del negativo (quelle solarizzate) risultano, dopo lo sviluppo, positive.
In realtà la solarizzazione era già nota da tempo, ma Man Ray inizia ad utilizzarla come effetto estetico.
Su chi dei due abbia reso possibile l’invenzione è stato scritto molto. Pare, infatti, che Lee Miller fosse nella camera oscura e sentendo qualcosa che strisciava sul suo piede si spaventò, accendendo la luce e solarizzando la pellicola. Da quel momento iniziarono a sperimentare la tecnica cercando di ottenere effetti artistici.
Il volto di Lee Miller solarizzato è uno dei risultati più incredibili.
A questo punto del loro percorso insieme Lee Miller era cresciuta ed era molto più che un’allieva. Era capace di inventare e trovare soluzioni creative in modo indipendente, ma soprattutto stava crescendo la sua reputazione negli ambienti artistici.
L’indipendenza delle donne è sempre stata mal sopportata da Man Ray!
Quando Jean Cocteau chiese a Lee Miller di recitare nel suo film “Le sang d’un poète” le liti e le scenate diventarono frequenti e violente.
L’epilogo non poteva che essere la separazione e la fine di un amore, ma soprattutto di un connubio artistico straordinario.
Di quei tre anni ci restano dei capolavori in cui la luce è utilizzata come un pennello … opere d’arte dipinte con la luce.
Cosa ne pensate? Attendo i vostri commenti e contributi 🙂
INFO
MAN RAY. 13 settembre 2014 – 11 gennaio 2015
Villa Manin. Passariano, Codroipo (Udine)
A cura di Guido Comis e Antonio Giusa.
In collaborazione con la Fondazione Marconi, Milano
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