Giorgio Marconi e Mario Schifano, Studio Marconi, Milano 1966 Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati

Ti sei mai chiesto come un artista può trasformare la semplice carta in un medium così potente? Oggi voglio raccontarti di Mario Schifano e di un evento molto atteso che mette in risalto il suo contributo straordinario all’arte su carta.
La Fondazione Marconi e Gió Marconi presentano “Mario Schifano TUTTO nelle carte”, una mostra curata da Alberto Salvadori. Questa retrospettiva si propone di far luce sulla vasta e complessa gamma di lavori su carta che Schifano ha prodotto durante il decennio degli anni Sessanta. E se pensi che sia tutto qui, stai per scoprire quanto sia ancora più interessante.

Mario Schifano: Rivoluzionando l’Arte su Carta degli Anni Sessanta

Mario Schifano Tutto, 1963 Smalto, grafite e pastelli su carta intelata / Enamel, graphite and crayon on paper mounted on canvas 111.5 x 96 cm Collezione privata, Courtesy Gió Marconi, Milano

Realizzata in collaborazione con l’Archivio Mario Schifano, questa mostra funge da complemento a un altro progetto: “Mario Schifano: The Rise of the ’60s”, anch’esso curato da Alberto Salvadori.
L’evento prende vita presso il nuovo padiglione espositivo Robert Olnick Pavilion a Cold Spring, New York.

La selezione di lavori su carta in mostra vuole essere una panoramica dei cicli artistici più celebri di Schifano, che ha esplorato sia su carta che su tela, dai Monocromi a “Compagni compagni”.

Nato a Homs, Libia, nel 1934, Mario Schifano si trasferì a Roma nel dopoguerra.
Lavorò come assistente del padre archeologo e restauratore, iniziando la sua carriera artistica esponendo in diverse gallerie e partecipando a mostre internazionali.
Morì a Roma nel 1998, ma la sua eredità artistica continua a vivere attraverso numerose retrospettive e mostre.

L’ARTE DI SCHIFANO

L’abbondanza di opere su carta che Schifano ha creato durante gli anni Sessanta dimostra come, per lui, l’arte fosse veramente “TUTTO”. Era un artista per cui la creatività trascendeva i medium, avendo un impatto su ogni aspetto della realtà e della coscienza.
Schifano attingeva dall’ambiente urbano, dall’umanità, dalla vita quotidiana e dai suoi affetti. Niente veniva escluso dal suo desiderio di catturare il momento, l’idea lampo, l’essenza.

Le opere su carta occupano un ruolo fondamentale nel corpus artistico di Schifano.
Esse forniscono una chiave di lettura che va oltre la mera somiglianza con i suoi dipinti, entrando nel cuore del suo linguaggio artistico. Dal monocromo, che fonde e reinterpreta elementi di cultura popolare e segni urbani, alle tele emulsionate, la presenza costante delle carte sottolinea la dinamicità del suo pensiero.

Schifano rompe con le convenzioni visive. In lui, i parametri tradizionali della composizione scompaiono, dando spazio all’infinita gamma di scelte artistiche.
Le sue opere obbligano il pubblico a riconsiderare il modo in cui le immagini sono normalmente percepite, introducendo un nuovo paradigma che abbraccia manipolazione e invenzione, indipendentemente dal medium utilizzato.

L’arte di Schifano degli anni Sessanta offre anche una profonda introspezione sui ruoli sociali, sui contesti culturali e politici dell’epoca. La sua opera diventa un esercizio di filosofia, un’esplorazione delle dinamiche sociali e culturali. A differenza di molti altri artisti, Schifano non si limitava a un’elitaria visione dell’arte; piuttosto, apriva la strada a un approccio più democratico e partecipativo.

Mario Schifano Senza titolo / Untitled, 1960 Smalto e matita su carta / Enamel and pencil on paper 70 x 99.8 cm Collezione privata, Courtesy Gió Marconi, Milano

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA