LA MOSTRA DI MAX ERNST A MILANO
La vastità di temi e sperimentazioni dell’opera di Max Ernst attraversa settant’anni di storia del XX secolo, tra Europa e Stati Uniti, sfuggendo a qualsiasi definizione.
La mostra di Max Ernst a Milano è la prima grande retrospettiva italiana dedicata a un artista che fu un visionario interprete della storia dell’arte, della filosofia, della scienza e dell’alchimia.
Max Ernst è stato a tutti gli effetti un umanista in senso neorinascimentale e in questa mostra le sue opere ci permettono di approfondire ogni aspetto della sua vita e del suo lavoro.
La mostra di Max Ernst a Milano
Max Ernst: il dadaista, il surrealista, il romantico, il patafisico, l’umanista interessato al Rinascimento. È stato uno dei più grandi artisti del Novecento, uno dei più citati e discussi, elegante e dalla vita avventurosa come un romanzo, e tuttavia rimane poco conosciuto al grande pubblico.
Le ragioni sono molte. Innanzitutto, la sua opera sfugge a qualsiasi definizione tangibile, è estremamente varia e multiforme, impone di rinunciare ad approcci frettolosi, invitandoci allo studio e al confronto con altre discipline – ma è sempre anche gioco, curiosità, meraviglia.
(Max Ernst, le ragioni di una mostra – Martina Mazzotta e Jürgen Pech)
L’avventurosa parabola creativa di Max Ernst è segnata dai grandi avvenimenti storici del Novecento ed è costellata di amori straordinari e di amicizie illustri.
In mostra a Milano ci sono le opere dell’artista ma anche le vicende biografiche di Ernst raggruppante in 4 grandi periodi, a loro volta suddivisi in 9 sale tematiche che dischiudono approcci interdisciplinari alla sua arte.
La mostra di Max Ernst a Milano è una sorta di Wunderkammer, una camera delle meraviglie che sfida i visitatori a cimentarsi in affascinanti giochi di percezione, tra stupore e meraviglia.
LE SEZIONI DELLA MOSTRA DI MAX ERNST A MILANO
Le prime due sale, intitolate La rivoluzione copernicana e All’interno della visione, ci accompagnano nella prima parte della vita di Ernst in Germania.
Protagonisti sono gli anni dell’infanzia e della formazione, che saranno fonti di memoria e di ispirazione per tutta la vita dell’artista.
La vita dell’artista è subito scossa dall’esperienza della Grande Guerra, che combatte in prima persona, paragonata a un periodo di morte. Un’esperienza terribile ma che è seguita a un successivo ritorno alla vita con l’amore, un matrimonio e la nascita del figlio Jimmy.
L’avvento rivoluzionario di Dada e l’invenzione del collage, la prima mostra in Francia e il proto-surrealismo segnano un periodo creativo intenso e che prepara a ciò che verrà dopo.
La terza e la quarta sala ci portano nella sfera privata di Max Ernst.
La sala denominata La casa di Eaubonne ripropone una ricostruzione, integrata con frammenti originali, della casa affrescata in cui Ernst visse il ménage a trois con Gala e Paul Éluard.
Nella sala Eros e metamorfosi invece sono protagonisti l’amore, l’amicizia e l’erotismo nelle sue scelte e nella sua poetica.
La mostra prosegue raccontando gli anni trascorsi da Ernst a Parigi e in Francia, l’affermarsi del Surrealismo, il secondo matrimonio con Marie-Berte e poi l’amore con Leonora Carrington, le amicizie profonde, gli scambi e le collaborazioni con tanti protagonisti delle avanguardie, i viaggi e le sperimentazioni, l’avvento della Seconda Guerra, la prigionia da “artista degenerato” ricercato dai nazisti.
Arriva poi l’esilio negli Stati Uniti, organizzato grazie al supporto del figlio Jimmy e soprattutto di Peggy Guggenheim, che l’artista sposerà per un breve periodo. E’ questa una fase della sua vita che viene raccontata nella biografia America, 1941-1952, in cui l’inserimento nella scena internazionale di New York, il grande amore e poi il matrimonio con Dorothea Tanning, il trasferimento a Sedona, in Arizona, nella casa costruita e decorata dagli artisti, saranno determinanti.
Dalla quinta alla settima sala emerge il ruolo importante della natura nelle opere di Max Ernst.
La natura e il paesaggio sono importanti nell’invenzione di tecniche (frottage, grattage, decalcomania e dripping), nella creazione di filoni del fantastico e del meraviglioso
che investono anche la scultura e l’oreficeria, riflettendo una costante tensione dialettica tra parola e immagine, tra spirito e materia.
Il ritorno in Europa (1953-1976) è al centro del racconto nell’ottava sala numero intitolata Memoria e Meraviglia, che illustra come la storia della cultura e il ritorno dell’antico diventino fonti d’ispirazione e oggetto dell’arte meravigliosa di Ernst. Un’arte che intrattiene con il passato e la memoria un rapporto intimo e consapevole.
L’ultima sala ci impone di volgere lo sguardo alle stelle poiché, negli anni che precedono lo sbarco dell’uomo sulla Luna, arte e scienza dialogano nelle opere di Ernst, aprendo sguardi inediti sul cosmo e coinvolgendo l’astronomia come l’antropologia, la fisica come la patafisica.
Opere, libri e cinema introducono alle straordinarie scritture segrete dell’artista, a quelle crittografie che si spingono oltre ai linguaggi codificati e si rivolgono a coloro che sono capaci di svelare i misteri del cosmo e affine ad altri artisti come Luigi Pericle.
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA DI MAX ERNST A MILANO
Max Ernst è il titolo della prima retrospettiva in Italia dedicata all’artista Max Ernst (1891-1976), pittore, scultore, poeta e teorico dell’arte tedesco, poi naturalizzato americano e francese.
La mostra, promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura e da Palazzo Reale con Electa, in collaborazione con Madeinart, è curata da Martina Mazzotta e Jürgen Pech.
Max Ernst
A cura di Martina Mazzotta e Jürgen Pech
Milano, Palazzo Reale
4 ottobre 2022 – 26 febbraio 2023
Orari
lunedì chiuso
martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica: 10-19.30
giovedì: 10-22.30
ultimo ingresso un’ora prima della chiusura della mostra
orari ridotti
24 dicembre 2022 dalle ore 10.00 alle ore 14.30 25 dicembre 2022 dalle ore 14.30 alle ore 18.30 31 dicembre 2022 dalle ore 10.00 alle ore 14.30 1 gennaio 2023 dalle ore 14.30 alle ore 19.30 ultimo ingresso un’ora prima della chiusura della mostra
Oltre 400 opere in esposizione tra dipinti, sculture, disegni, collages, fotografie, gioielli e libri illustrati provenienti da musei, fondazioni e collezioni private, in Italia e all’estero. Tra questi: la GAM di Torino, la Peggy Guggenheim Collection e il Museo di Ca’ Pesaro di Venezia, la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Museo Cantini di Marsiglia, i Musei Statali e la Fondazione Arp di Berlino, la Fondazione Beyeler di Basilea, il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di Madrid.