In questo periodo mi sembra ci sia un gran fermento nell’aria.
Ogni settimana vengono inaugurate mostre nuove ovunque e sono tutte molto interessanti, ma forse la città dove sembra ci sia una gran voglia di arte è Treviso.
Nelle ultime settimane ci sono stati parecchi eventi in questa città del Veneto e sembra che si sia risvegliata da un torpore che durava da troppi anni.
L’evento più importante è stata la riapertura, dopo oltre 10 anni, del Museo civico Luigi Bailo.
Il nome di questo museo non dice granché a molti, ma il fatto che un museo venga restituito alla propria città dopo molti anni e che da questo evento nasca l’opportunità per costruire un progetto culturale non accade spesso.
Rinascita del Museo Bailo
La rinascita del Museo Bailo di Treviso è il punto di arrivo di un grande lavoro che ha trasformato il più antico museo civico trevigiano sia dal punto di vista architettonico, sia nella sua struttura museale, ma è anche il punto di partenza per una città che desidera ripartire dal patrimonio culturale per costruire il proprio futuro.
La stagione dei grandi eventi a Treviso è iniziata con l’inaugurazione della mostra di El Greco, ma subito dopo è stata la volta della riapertura del Museo Bailo e della grande mostra dedicata a Escher.
La riapertura del Museo Bailo mi ha emozionata!
Non si tratta semplicemente della riapertura di un edificio, reso più moderno e accogliente, ma di un messaggio di speranza.
Gli spazi sono luminosi, accoglienti e fanno venire voglia di saperne di più sulla storia culturale di una città che è sempre messa in ombra dalla più vicina Venezia.
Quella del Museo Bailo non è una semplice ristrutturazione, ma un nuovo museo con un allestimento completamente rinnovato e con sale pensate per le future attività.
Il filo conduttore del progetto è costituito dalla collezione civica di Arturo Martini, nato a Treviso e considerato come uno dei più grandi scultori italiani del Novecento.
Sono quasi 140 le opere dell’artista esposte, affiancate dalle opere dei principali artisti trevigiani di metà ‘800 in un percorso cronologico e che offre l’opportunità di ammirare e confrontare opere e artisti che questa terra ha espresso in passato.
Ripartire dal proprio patrimonio artistico svela la volontà di una città che vuole pensare in grande e desidera un nuovo inizio.
Il nuovo Museo Bailo esprime tutto questo grazie ad ambienti che permettono di osservare gli interni dall’esterno e viceversa, mantenendo memoria delle forme dell’antico palazzo ma allo stesso tempo adattandosi alle esigenze del visitatore contemporaneo.
L’opera che più di tutte, però, racconta la storia di una città che da sempre desidera e ciclicamente ci prova a ripartire dalla cultura è la scultura di Arturo Martini “Adamo ed Eva Ottolenghi” del 1931 e collocata nel chiostro che prende il nome dall’opera.
Adamo ed Eva è un’opera monumentale, ma è soprattutto un’opera simbolica perché acquistata dal Comune di Treviso grazie ad una pubblica sottoscrizione nel 1992 e quindi, di fatto, di proprietà della collettività.
In questa occasione viene restituita ai cittadini e viene valorizzata, sottolineando ancor di più legame del Museo Bailo con Treviso.
INFO
Museo civico Luigi Bailo
Borgo Cavour, 24 – Treviso