La nuova natura morta nelle opere di Enrico Minguzzi

img Enrico Minguzzi natura morta

9) Enrico Minguzzi, D’oro decoro, 2022, olio su resina epossidica su tela, cm 160x120x4

LA NUOVA NATURA MORTA NELLE OPERE DI ENRICO MINGUZZI

Le opere di Enrico Minguzzi si ispirano a un genere artistico in voga nel Seicento e nel Settecento rinnovandolo: la natura morta.
Le sue sono forme nuove, con nuovi oggetti “naturali” e nuovi colori.

Le opere di Enrico Minguzzi

img Enrico Minguzzi opere

10) Enrico Minguzzi, La fine, l’inizio e la scomparsa dell’orizzonte, 2021, olio su resina epossidica su tela, cm 100x280x4

L’ultimo grande esponente della Natura Morta è stato sicuramente Giorgio Morando, ora ci pensa Enrico Minguzzi a riportare in auge un genere artistico dimenticato e un po’ sottovalutato.

Nelle opere di Enrico Minguzzi gli oggetti sono posti al centro della scena, su alzatine o vasi appoggiati su un piano. Il colore predominante e il grigio in varie tonalità, ma è il rapporto tra  l’oggetto dipinto e la natura che spiazza e rende queste nature morte qualcosa di nuovo.

Enrico Minguzzi descrive parti del mondo “naturale” e le trasforma in nature morte, le estrae dall’ambiente a cui appartengono e offre loro la possibilità di diventare oggetti a sé stanti, diversi da quello che erano originariamente.
Le opere di Enrico Minguzzi possono essere considerate come dei ritratti di elementi tratti dal mondo minerale e vegetale: pietre, concrezioni, fiori ed erbe, tutti riconducibili a qualcosa che esiste davvero in natura, ma che in realtà è frutto di una visione, forse un sogno, dell’artista.
E’ una nuova natura morta che sembra più viva che mai.

Enrico Minguzzi (Cotignola, Ravenna, 1981), dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna con una tesi dal titolo L’inattualità della pittura, si trasferisce a Milano dove, nel 2008, tiene la sua prima mostra personale Liqueforme, presso lo Studio d’Arte Cannaviello.

Prima di creare una nuova natura morta, nelle opere di Enrico Minguzzi c’era il paesaggio.
Si è dedicato alla rappresentazione dei luoghi in cui è nato e vissuto, la pianura dei lidi ravennati che attraverso la laguna arriva al mare Adriatico, sotto il delta del fiume Po.
I suoi paesaggi descrivono atmosfere che ricordano le opere di Turner e in cui gli elementi acqua, aria, terra e fuoco, sono resi impiegando colori scuri ravvivati da macchie di colore fluorescente, che potrebbero essere bacche, fiori, lucciole ma anche fuochi fatui, scintille di un fuoco che cova nella sterpaglia.
Elementi magici o forse naturali che hanno sempre fatto parte dei suoi lavori e che si sono inserito anche nella natura morta di Minguzzi.

Da questi elementi, infatti, l’artista ha tratto i tratti caratteristici delle sue nature morte, che sembrano piante e fiori di una specie indefinita, forse reale ma probabilmente immaginaria.

Le opere di Enrico Minguzzi, paesaggi e nature morte, sono già stati esposti in mostre personali e collettive.
Ha realizzato progetti site-specific e residenze presso Areacreativa42 (2019) e Museo Civico Luigi Varoli (2020), dove ha avuto origine il nuovo ciclo della “natura morta”.

Dal 2014, parallelamente al suo lavoro artistico, è membro fondatore del collettivo MAGMA, in cui sviluppa progetti che uniscono arti visive, ricerca musicale e indagine territoriale.

img opere Enrico Minguzzi

1) Enrico Minguzzi, Zenit, 2022, materiali compositi, cm 110x35x35

Ora l’artista sembra pronto a una nuova fase e ha deciso di cimentarsi nella scultura per dare tridimensionalità a queste nature morte, che ora sembra vogliano uscire dai dipinti per iniziare una nuova vita.

In occasione della mostra Enrico Minguzzi. La piena dell’occhio presenta alcune sculture e trova un’estensione tridimensionale alle figure che caratterizzano la propria pittura.

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