LE OPERE DEL MUSEO FORTUNY, LA CASA DI UN ARTISTA GENIALE
Quali sono le opere del Museo Fortuny e perché bisogna visitare questo museo veneziano almeno una volta nella vita?
Il gotico palazzo veneziano che fu la casa, ma anche il laboratorio di Mariano Fortuny y Madrazo (Granada 1871, Venezia 1949) e della moglie Henriette Nigrin, fu uno dei luoghi di riferimento degli intellettuali agli inizi del Novecento.
Nella cosmopolita e industriosa Venezia, era quasi d’obbligo per la raffinata élite del tempo, far visita a Mariano e alla moglie, ed ora è importante visitare il Museo Fortuny e le sue stanze per scoprire l’importanza del suo lavoro creativo nella cultura di inizio Novecento.
Le opere del Museo Fortuny
Quando Mariano Fortuny y Madrazo decise di stabilirsi a Venezia scelse Palazzo Pesaro degli Orfei per vivere e lavorare.
Lui era un figlio d’arte, appartenente a una delle famiglie più importanti del panorama artistico e culturale della Spagna del XIX secolo, e al suo ingresso nel palazzo che sarà la sua casa, nel 1898, l’edificio, trovò un edificio affascinanti ma decadente.
Palazzo Pesaro degli Orfei apparteneva allo stile tardo gotico fiorito veneziano ma ormai il passato glorioso era un solo ricordo per quelle mura. Mariano lo restaurò e nel giro di una decina d’anni riuscì a riportarlo al suo splendore, ridando equilibrio e proporzione alla struttura.
Ben presto il palazzo, che era la sua casa e il suo atelier, divenne il salotto dell’élite culturale veneziana e internazionale.
Attraversando le sale del museo sembra ancora di sentire le voci di chi andava a trovare Mariano e la moglie, possiamo anche facilmente immaginare gli interessanti dialoghi che solo un uomo poliedrico come l’artista spagnolo poteva sollecitare.
Lui che era un artista eclettico, instancabile, aperto alla modernità e alle innovazioni del XX secolo.
Mariano Fortuny non era solo un artista ma anche un abile imprenditore capace di porre la propria creatività in svariate discipline artistiche: la pittura, la scultura, l’incisione, la fotografia, il teatro, l’illuminotecnica, il design, la moda, la creazione di tessuti per l’arredamento.
Inventa processi produttivi, crea nuovi materiali, progetta strumenti tecnici di cui deposita marchi e brevetti.
Questo è il mondo in cui si mescolano influssi, idee e materiali. Un mondo riassunto tutto nelle stanze e nelle opere del Museo Fortuny.
DIPINTI E OPERE DEL MUSEO FORTUNY
Lungo l’immenso Portego, tra un susseguirsi di tessuti fiabeschi, si possono ammirare le originali lampade progettate dallo stesso Mariano e ispirate ai pianeti, ma anche quadri, mobili e oggetti che ricordano le sue origini spagnole.
Si ammira la produzione pittorica dell’artista e del padre, grazie a un ciclo di piccoli dipinti di paesaggio allestiti nel grande armadio-vetrina disegnato da Mariano, il tutto miscelato ai ritratti e alle molte opere ispirate da Henriette, la moglie e musa: il viso, i capelli, le pose.
IL GIARDINO D’INVERNO
Al primo piano si ammira un ciclo parietale favoloso.
Si tratta di un’opera voluta e realizzata da Mariano Fortuny che per questo progetto inventò una speciale intelaiatura di carta incollata su teli di canapa dipinti e fissati alle pareti.
La composizione copre tre lati della stanza, per una superficie totale di circa 140 metri quadrati.
Iniziata nel 1915, fu completata negli anni Quaranta.
Sostenuta dall’artificio del trompe-l’œil e da un’armoniosa stesura di colori, la creazione conferisce allo spazio una grande luminosità.
Un ideale “giardino incantato” animato da figure allegoriche, satiri e animali esotici: tutti ambientati in una loggia corinzia che ricorda le illusioni di Paolo Veronese, arricchita da lussureggianti motivi vegetali, rigogliose ghirlande e raffinati drappi.
I VELLUTI E L’OTELLO DI GIUSEPPE VERDI
I preziosi velluti stampati che si vedono esposti sono un’invenzione di Mariano, che si ispira ai motivi rinascimentali.
Vi è anche il modello originale del monumentale corredo funerario per il quattordicesimo duca di Lerma, caduto nella guerra civile spagnola, ove spicca un’eccezionale dalmatica in velluto nero stampata in oro e argento, e i costumi di scena realizzati da Mariano per l’Otello di Giuseppe Verdi. L’opera fu rappresentata a Venezia, nel cortile di Palazzo Ducale il 18 agosto 1933 con le scenografie e i costumi di Mariano Fortuny, la compagnia di Kiki Palmer e la regia di Pietro Sharoff.
LO STUDIO ATELIER DI MARIANO FORTUNY
Imperdibile lo studio dell’artista ricreato nei minimi dettagli, con il suo cavalletto, le prove di nudo, diversi modelli ed esempi anatomici e i colori da lui stesso brevettati (ben 46 tempere e 4 preparatori): tutti materiali conservati negli archivi e nei depositi della Fondazione Muve.
Sono visibili, inoltre, le copie dall’antico, ovvero quelle riproduzioni di opere di Tiepolo, Tintoretto, Goya, etc …, che sono un fondamentale esercizio e fonte di conoscenza e ispirazione per un pittore. Non manca poi la passione di Fortuny per Wagner, con i quadri ispirati alle sue opere dal Parsifal a L’Anello del Reno e i bozzetti delle scene e dei costumi progettati per la prima assoluta di Tristano e Isotta alla Scala di Milano.
SCENOGRAFIE E FOTOGRAFIE
L’amore per la musica, soprattutto per quella del compositore tedesco Wagner, e la sua idea di opera d’arte totale portano Mariano Fortuny a interessarsi alla scenografia, alla pittura teatrale e alla illuminotecnica, fino alla rivoluzionaria invenzione della “Cupola”, con cui porterà luce indiretta e diffusa, cieli colorati e nuvole, nei teatri di tutta Europa.
La fotografia, altro campo di interesse di Fortuny, ci permette di conoscere i luoghi frequentati da Mariano, in particolare Parigi e Venezia, ma anche la Grecia e l’Oriente.
Gli amici e i protagonisti insieme a lui di quei viaggi sono: Mario De Maria, Cesare Laurenti, Ettore Tito, Pompeo Gherardo Molmenti, Felice Casorati, Lino Selvatico, Giovanni Boldini, Arturo Toscanini, Auguste Rodin, Gabriele D’Annunzio, Marcel Proust, Eleonora Duse, Isadora Duncan, Sarah Bernhardt, la Marchesa Casati Stampa, Consuelo Vanderbilt e molti altri ancora.
LA MODA
Il luogo davvero imperdibile del museo è la sala della moda – lo showroom riservato all’élite femminile più importanti dell’epoca.
In questo ambiente si rivivere l’atmosfera autentica della casa-atelier dell’artista e si possono immaginare le donne mentre conversavano con Mariano e la moglie mentre provavano abiti fatti di veli, indossavano gli scialli ideati da Mariano come il Knossos e il famosissimo Delphos: l’abito di seta plissé creato in sodalizio con Henriette, che tutte le dive desideravano indossare.
LA COLLEZIONE PERSONALE E IL LABORATORIO
Al secondo piano del museo si trovano conservate tutte le sue abilità e i suoi saperi, le sue arti: il dietro le quinte delle sue creazioni.
Ci sono la stampa e la tipografia, con i torchi, le incisioni, le sue produzioni e quelle altrettanto mirabili del padre y Marsal, e le opere collezionate dalla famiglia come le incisioni di Goya, Tiepolo, Piranesi. Quindi il laboratorio tessile di abiti e di stoffe, con anche l’importante collezione di abiti e tessuti antichi della madre, le matrici originali per la stampa e i modelli per il taglio; il teatro, con i palchi lignei realizzati da Mariano per provare i giochi di luci e gli effetti scenici.
Accanto a questo anche il laboratorio di fotografia, con le attrezzature sperimentali che lo porteranno a brevettare una speciale carta fotografica e, infine, l’attività pittorica e gli amati libri. Lo studio-biblioteca di Mariano, immortalato in tante foto del tempo, è accessibile al pubblico e sorprende con i mobili da lui progettati, i ritagli e le curiosità conservate, gli schedari rivestiti, i suoi ricordi più personali.
INFORMAZIONI SUL MUSEO FORTUNY
ORARI DI VISITA
Tutti i giorni escluso martedì dalle ore 10 alle 17
ultimo ingresso ore 16
COSTO DEL BIGLIETTO
Intero 10 euro
Ridotto 7.50 euro
Ingresso ridotto: ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori oltre 65 anni; titolari di Carta Rolling Venice; personale del Ministero della Cultura (MiC); titolari di ISIC – International Student Identity Card.
Ingresso gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).
Offerta Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti paganti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (fino ai 14 anni)
Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo): per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).
COME ARRIVARE
Vaporetti Da Piazzale Roma: Linea 1 fermata Sant’Angelo
Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia: Linea 1 fermata Sant’Angelo Da Lido di Venezia: Linea 1 fermata Sant’Angelo