Le opere di Ron Mueck: significato e descrizione

Installation de l’exposition de Ron Mueck à la Fondation Cartier, 07 juin 2023

Le opere di Ron Mueck, artista australiano nato a Melbourne nel 1958, si distinguono per il sorprendente realismo. La sua carriera inizia come collaboratore in una emittente televisiva, dove apprende tecniche di effetti speciali e modelli animati, fondamentali per la sua futura arte. La sua prima opera significativa, una gigantesca scultura di suo padre nudo, viene esposta nel 1996 a Londra, segnando l’inizio di un viaggio artistico internazionale.

LE OPERE DI RON MUECK

Ron Mueck, Installation de l’exposition de Ron Mueck à la Fondation Cartier, 07 juin 2023

Conosciuto per la sua riservatezza, Mueck lascia che siano le sue opere a parlare per lui.
Ogni sua scultura, realizzata con materiali come polivinilici, intonaco e resina, richiede tempi lunghissimi di realizzazione poichè la cura dei dettagli per l’artista è fondamentale. 
Mueck ha esposto in luoghi prestigiosi come la Biennale di Venezia e il museo Andy Warhol di Pittsburgh, guadagnandosi il riconoscimento come membro associato della National Gallery di Londra. Le sue sculture, gigantesche o piccolissime, sfindano la percezione della realtà. La sua arte, che può piacere o meno, amplifica le emozioni di chi osserva e provoca riflessioni profonde.

L’opera di Ron Mueck (Melbourne, 1958; dal 1986 vive e lavora nel Regno Unito) evoca temi universali e ha rinnovato profondamente la scultura figurativa contemporanea. Per scolpire i suoi prodigiosi e realistici personaggi, sempre di dimensioni sorprendenti, impiega mesi, a volte anni.
Le opere di Ron Mueck, profondamente misteriose ed estremamente genuine allo stesso tempo, spesso pervase da un’aura surreale, invitano a riflettere sulla nostra relazione con il corpo e, più in generale, ci porta a confrontarci con l’esistenza stessa.

Ecco le opere di Ron Mueck che devi conoscere:

IN BED (2005)

L’opera intitolata “In Bed” ci porta a confrontarci con alcune delle caratteristiche principali del lavoro di Ron Mueck. Ci troviamo di fronte a una figura straordinariamente realistica che evoca lo spirito di una persona reale, con pensieri ed emozioni, la cui presenza richiede e merita la nostra attenzione.

Come sempre nelle opere di Mueck, i personaggi non sono mai rappresentati a grandezza naturale, ma sempre più piccoli o più grandi, secondo modalità che sono parte integrante dell’esperienza dello spettatore. In questo caso, la dimensione maestosa della figura, che con le lenzuola e i cuscini costituisce una scultura di dimensioni imponenti, ci permette di avvicinarci così tanto che il personaggio sembra percepirci come invisibili. Possiamo prenderci tutto il tempo per osservarlo e immaginare i suoi pensieri, senza che la nostra presenza ci sembri inopportuna.

In Bed è stata esposta per la prima volta nel 2005 alla Fondation Cartier a Parigi, ed è entrata a far parte della collezione.

Ron Mueck, In bed

MASS (2017)

Commissionata dalla National Gallery of Victoria (Melbourne, Australia) nel 2017, Mass è un’installazione composta da cento gigantesche sculture di teschi umani che dialogano con lo spazio espositivo.
Il titolo lascia intravedere i molteplici significati dell’opera. Il termine inglese “mass” può riferirsi a un cumulo, una pila, una folla o una cerimonia religiosa. La stessa iconografia del teschio è ambigua: associata alla brevità della vita umana nella storia dell’arte (l’antico riferimento al Memento Mori), è anche onnipresente nella cultura popolare.

Le diverse tonalità cromatiche e i dettagli dell’ossatura facciale suggeriscono che si tratta di un insieme di individui, ed è la loro presenza come gruppo ad essere schiacciante. In questo senso, Mass si differenzia dai precedenti lavori dell’artista, che raffiguravano sistematicamente gli esseri umani nella loro individualità.

Mass, Ron Mueck

WOMAN WITH STICKS (2009)

Si tratta di una donna con la schiena piegata sotto lo sforzo di un lavoro che non riusciamo bene ad identificare.
I piedi della donna sono fermamente ancorati al suolo e creano una posizione dinamica, che si contrappone all’elegante irregolarità dei bastoncini trattenuti a fatica tra le sue braccia.
La morbidezza della pelle viene segnata dai legnetti secchi taglienti e l’espressione sul suo viso sembra indicare concentrazione verso ciò che la circonda.
Le dimensioni, volutamente ridotte rispetto al reale, conferiscono alla scultura una stranezza inquietante, come se l’osservatore fronteggiasse un mondo fisicamente presente, ma allo stesso tempo allegorico.

Woman with Sticks fa parte della Collezione della Fondation Cartier dal 2013.

THIS LITTLE PIGGY (2023)

This Little Piggy si ispira a un passaggio del romanzo di John Berger Pig Earth, che descrive un momento cruciale nella vita di una comunità rurale. La scultura, di piccole dimensioni, raffigura un gruppo di uomini impegnati nella macellazione di un animale. Fin dal primo sguardo, l’opera evidenzia la forza del legame tra la memoria di una società preindustriale e la violenza della vita umana contemporanea, ma invita anche a interpretazioni più ampie sulle nostre società e comunità.

Come in Mass, la forza trainante è la dinamica del gruppo, più che l’individuo. La nostra attenzione è catturata dall’orchestrazione delle forme corporee, mentre lo sguardo esplora il paesaggio che si sposta man mano che ci muoviamo nello spazio.

This little piggy, Ron mueck

BABY (2000)

Baby, una scultura di piccole dimensioni raffigurante un neonato, trae ispirazione dall’immagine di un libro di medicina che mostra un bambino tenuto per i piedi pochi attimi dopo il parto. Nonostante le sue dimensioni (solo 25 cm), questa figura complessa è straordinariamente realistica. Capovolgendo l’immagine originale e fissando la scultura al muro, l’artista ricrea la forma di una croce che invita alla contemplazione come se si trattasse di un’icona religiosa, segnata da quella che sembra essere, da un’analisi più ravvicinata, un’espressione quasi dispettosa. La scala minuta della figura focalizza la nostra attenzione, attirandoci e immergendoci nell’aura che sembra circondarla.

Ron Mueck, Baby

EN GARDE (2023)

Con questa nuova scultura, i visitatori si trovano di fronte a un minaccioso gruppo di cani alto quasi tre metri. Soggetto coltivato dall’artista per oltre dieci anni, la scultura è stata finalmente svelata al pubblico in occasione della mostra alla alla Fondation Cartier nel giugno 2023.

En Garde ha un’enigmaticità caratteristica; può trattarsi di cani da guardia tesi alla protezione di qualcosa o di un imprevedibile branco di cani randagi che minacciano chiunque si trovino di fronte. Il primo intenso momento di confronto si protrae in silenzio, mentre i visitatori sono costretti a negoziare il proprio posto nel dramma. Il titolo, che significa letteralmente”in guardia”, può riferirsi sia ai cani sia a noi spettatori, che abbiamo incrociato il loro cammino. In un caso come nell’altro, sull’esito finale plana un’inquietante sensazione di incertezza.

EN GARDE, Ron Mueck

Ron Mueck incarna la quintessenza dell’iperrealismo con un tocco personale che va oltre la mera rappresentazione della realtà. Le sue opere, che si collocano all’intersezione tra arte e illusione, invitano a una profonda introspezione. Le sue sculture, che catturano la complessità umana in modo straordinario, sollevano interrogativi sulla natura della realtà e dell’esistenza. Mueck, attraverso il suo impegno e la sua precisione minuziosa, non solo ha conquistato il mondo dell’arte ma ha anche sfidato e arricchito la percezione visiva e emotiva degli spettatori, lasciando un segno indelebile nel panorama artistico contemporaneo.

La prima personale in Italia dell’artista Ron Mueck, con una selezione di opere mai esposte prima in Italia, si svolge alla Triennale di Milano dal 5 dicembre 2023 al 10 marzo 2024.

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