Mario Gatto, Come il grano
MARIO GATTO E PUCCINI: L’ABBRACCIO DI DUE ARTISTI FRA I SECOLI
Poche cose scuotono come un’opera d’arte e ancora meno ti mettono in difficoltà propriamente allo stesso modo: al giorno d’oggi misurarsi con il lavoro di un artista è quasi come misurarsi con quello che Mallarmè definiva il dramma della pagina bianca. Disorienta, spiazza … ma emoziona.
L’esposizione dei lavori di Mario Gatto presso la galleria Arte Spazio Tempo in Campo del Ghetto Nuovo a Venezia è un perfetto esempio di come il visitatore contemporaneo approcci l’arte: si avvicina circospetto, incuriosito ma anche intimidito, entra in punta di piedi, come se “NessunDorma“ sia un monito e non un semplice titolo, esamina ogni quadro con uno sguardo leggermente interrogativo teso a cercarne i significati nascosti e si muove con passo felpato, attento a non perdere nessun dettaglio di una storia che l’artista ha sapientemente saputo intrecciare senza pretendere comprensione.
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